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l'antimperialismo è lotta di classe
by comitato a-a "Spartaco Lavagnini" Thursday, Nov. 06, 2003 at 1:20 PM mail: caaf_lavagnini@yahoo.it

A fianco della Resistenza palestinese, irachena e di tutti i popoli in lotta

L’ANTIMPERIALISMO È LOTTA DI CLASSE INTERNAZIONALISTA

A fianco della Resistenza palestinese, irachena e di tutti i popoli


Il Coordinamento dei Comitati Antimperialisti ed Antifascisti Toscani esprime tutta la propria preoccupazione per la situazione sempre più grave nel Medioriente, dalla Palestina all’Afghanistan, frutto della profonda crisi del sistema capitalistico.

La fase imperialista che stiamo attraversando vede impegnate le varie potenze in una sfida mortale per il controllo e l’egemonia sul pianeta. L’imperialismo Usa adotta l’aggressione ai popoli, l’occupazione militare e la guerra come strumenti per esercitare la propria dominazione.

La situazione dell’Iraq è quella che maggiormente risalta per le difficoltà che l’occupazione militare statunitense sta incontrando di fronte all’eroica resistenza del popolo iracheno.

Il fallimento del processo di pacificazione colonialista del protettorato Iraq da parte degli Usa è sotto gli occhi di tutti ormai: la richiesta del ritiro dei soldati italiani da quello scenario va rilanciata e rafforzata, senza cadere nelle ambiguità fornite dal voto dell’ONU.

Il nostro pieno appoggio alla lotta di liberazione nazionale del popolo iracheno contro l’occupazione militare anglo-americana e dei suoi alleati non ci impedisce di sostenere quelle forze che si battono per una società laica, democratica e progressista, anziché per una società teocratica e feudale.

Anche in Palestina l’imperialismo regionale che va sotto il nome di sionismo, appoggiato incondizionatamente dagli USA, opprime il popolo da decenni con l’occupazione militare dei territori (la costruzione del muro è una testimonianza più recente) e attraverso le politiche di deportazione dei vari governi israeliani. Tutto ciò di fronte all’ipocrisia delle cosiddette democrazie occidentali che sbandierano i diritti umanitari ma non muovono un dito per fermare il genocidio del popolo palestinese.

Il ruolo di dominio che gli Stati Uniti stanno giocando nella regione non si limita più ad un appoggio incondizionato ad Israele, ma si articola in un vero e proprio sistema imperialistico regionale, in cui Israele e la Turchia sono gli avamposti e i baluardi territoriali.

La posta in gioco è, dunque, strategica per l’imperialismo Usa.

Proprio per la delicatezza della partita che si va conducendo, dalla Palestina all’Afghanistan, passando per l’Iraq, la scelta dei "compagni di strada" ci pare più che mai determinante. Come siamo perciò in sintonia con chi promuove una manifestazione nazionale sulla Palestina per l’8 novembre, aperta all’adesione di forze democratiche e antimilitariste e di matrice chiaramente antifascista, siamo invece in contrasto con i promotori dell’iniziativa del 6 dicembre per l’Iraq Libero: non perché non ci battiamo contro l’occupazione americana e per il ritiro incondizionato, ONU o non ONU, delle truppe italiane dall’Iraq stesso come dall’Afghanistan, non perché non vogliamo solidarizzare con la resistenza armata del popolo iracheno, ma perché la caduta della pregiudiziale laica, democratica ed antifascista ci preoccupa e ci allarma.

Le alleanze spurie che si stanno determinando tra forze tradizionalmente di sinistra e soggetti di destra o addirittura fascisti, alleati per l’occasione con l’islamismo di matrice oscurantista e feudale, non certo progressista ed emancipatore dei popoli, le riteniamo pericolose e portatrici di confusione politica ed ideologica.

Ci preoccupa inoltre il gran parlare che si fa sulla manifestazione promossa da IRAQ LIBERO

(es. Corriere della Sera), che rischia di far rinchiudere il giusto appoggio alla resistenza irachena contro l’occupazione militare dentro un ghetto per l’adesione di forze individuali e/o collettive che si proclamano antiamericanisti (più che antimperialisti). Sono i rischi che si corrono se si chiama a raccolta sulla parola d’ordine dell’antiamericanismo aggregando forze che tradizionalmente si presentano come avversari, se non addirittura come nemici politici.

Noi crediamo che antimperialismo e antifascismo debbano andare di pari passo, anzi che siano le due facce della medesima battaglia: l’uno senza l’altro rischia la deriva ipernazionalista, l’altro senza il primo può diventare vuoto contenitore di ritualità e di formalismi privi di radicamento sociale e nell’attualità.

Per queste ragioni saremo in piazza sabato 8 novembre per la Palestina Libera, mentre non aderiremo né parteciperemo alla manifestazione del 13 dicembre, portatrice di posizioni ambigue, equivoche e dannose per la causa di un Iraq Libero, realmente democratico e progressista.

CCAAT (Coordinamento Comitati antimperialisti antifascisti toscani)

Firenze, 20 ottobre 2003-10-20

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