Il Consiglio Direttivo dell'Associazione Musulmani Italiani chiede la messa fuorilegge delle organizzazioni fiancheggiatrici del terrorismo iracheno: l'UCOII di Roberto Piccardo, il Campo antiimperialista di Moreno Pasquinelli e il gruppo antisemita Al-Awda Italia di Miguel Martinez e Susanne Scheidt
Comunicato stampa 13 novembre 2003
Nel condannare il barbaro e vile attentato terroristico che a Nasiriyyah è costato la vita a 14 Carabinieri, 4 soldati, 2 civili italiani e 8 civili iracheni, il Consiglio Direttivo dell'Associazione Muslmani Italiani porge le più vive condoglianze ai familiari delle vittime, al Governo italiano, al Ministero della Difesa e al Comando Generale della Benemerita. Possa Iddio concedere a noi tutti il dono della pazienza nelle avversità, e renderci degni dell'esempio di quegli eroi che sono stati proditoriamente assassinati mentre svolgevano un'esemplare missione umanitaria a favore dei deboli e dei sofferenti.
L'assassinio a tradimento dei militari italiani risulta essere specificamente mirato. I terroristi volevano colpire l'Italia per via della sua determinazione nel sostenere gli alleati anglo-americani nella lotta contro il terrorismo d'impronta wahhabita. Coloro che hanno compiuto un crimine tanto efferato volevano far pagare all'Italia il suo fattivo impegno nella lotta al terrorismo, la sua distanza dalle posizioni neutraliste a suo tempo espresse da Francia e Germania, il suo sostegno alla lotta contro il terrorismo palestinese e la sua comprensione per la costruzione della barriera difensiva da parte d'Israele. Queste scelte responsabili e coraggiose sono oggi state suggellate col sangue degli Italiani, e tutti debbiamo sentirci in dovere di fare in modo che il sacrificio dei nostri militari non sia stato vano, ma che invece produca risultati efficaci, primo fra tutti la sconfitta del terrorismo wahhabita e l'instaurazione della democrazia e del pluralismo in Iraq.
Superando quello schematismo ideologico in base al quale talune aree del mondo era viste come precluse all'influena della democrazia, il presidente americano George W. Bush ha invece proposto la globalizzazione della democrazia e dei suoi valori come soluzione efficace alla crisi del Medio Oriente. E' evidente che l'Iraq è oggi un laboratorio che prepara quello che può essere il futuro del Medio Oriente e di tutto il mondo arabo. Se si dimostrerà che la democrazia può funzionare ed effettivamente funziona inizialmente in uno solo dei paesi arabi, ciò non potrà che innescare quell'effetto domino che metterà definitivamente in crisi i regimi dittatoriali oggi esistenti. E' pertanto evidente per quali ragioni i tiranni della Siria, dell'Iran, e soprattutto dell'Arabia Saudita, avversano fortemente il programma di espansione della democrazia in Iraq, e non possono che guardare con simpatia alle azioni dei terroristi che alla democratizzazione dell'Iraq si oppongono. Qualunque esitazione nel sostegno all'intervento anglo-americano fa dunque direttamente il gioco di quei regimi dittatoriali, ed è contraria tanto agli interessi dei paesi democratici minacciati dal terrorismo, quanto ed ancor più a quelli de popoli oppressi dalle dittature.
Non possiamo che apprendere con sgomento e disgusto che, nel momento in cui giungeva notizia del terribile attentato, la sinistra italiana vetero-comunista non perdeva occasione per fare opera di disfattismo e sciacallaggio. Invece di unirsi all'intero paese nella sua solidarietà coi parenti delle vittime, con l'Arma dei Carabinieri e con le Istituzioni, i dirigenti dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista si affrettavano a chiedere il ritiro immediato del contigente italiano dall'Iraq, cioè a chiedere la resa incondizionata dell'Italia nei cofronti del terrorismo.
Con ancora maggiore sgomento apprendiamo poi che, sino al giorno prima dell'attentato, sotto il nome di "Campo antiimperialista" era attiva in Italia un'aberrante alleanza filo-terrorista formata da noti militanti dell'estrema destra razzista e antisemita, da altrettanto noti esponenti dei centri sociali e dell'area no global, e dai leader dei "fratelli musulmani" che agiscono in Italia con la denomnazione di "Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia" (UCOII). Questa coalizione fra opposti estremismi aveva addirittura attivato un numero verde grazie al quale era possibile finanziare dall'Italia il terrorismo iracheno, e per il 6 dicembre aveva programmato di tenere a Roma una manifestazione anti-americana ed anti-israeliana, nonché di aperto sostegno a quelle bande terroristiche che hanno versato sangue italiano. Il minimo che possiamo chiedere come gesto di solidarietà nei confronti dei familiari delle vittime e che quella vergognoa manifestazione filo-terrorista venga immediatamente vietata dalle autorità competenti.
Siamo però lungi dal ritenere che una decisione di questo genere sia sufficiente. I militari italiani erano in Iraq per una missione umanitaria che ha consentito di fornire assistenzan medica ad oltre 30.000 civili iracheni, ed i terroristi li hanno deliberatamente colpiti con un atto di guerra. Ciò significa che il terrorismo integralista ha unilateralmente aperto le ostilità contro l'Italia, ed è urgente che il Governo italiano prenda atto di questa circostanza e ne valuti le necessarie conseguenze. Nessuno Stato può affrontare e vincere una guerra avendo al suo interno elementi che fanno propaganda a favore del nemico e che addirittura raccolgono fondi a suo favore. Chiediamo pertanto che si prendano i provvedimenti necessari a che le organizzazioni che hanno messo in atto palesi iniziative di fiancheggiamento del terrorismo iracheno, cioè l'UCOII, il cosiddetto "Campo antiimperialista" ed il gruppo antisemita "Al-Awda Italia" vengano dichiarate fuorilegge e sciolte. Chiediamo inoltre che i loro responsabili vengano perseguiti penalmente per il loro concorso nella strage dei militari italiani.
Wa-s-salamu `alaykum wa rahmat-Ullahi wa barakatuH.
Il Consiglio Direttivo della Associazione Musulmani Italiani http://amislam.com mailto:islam.inst@flashnet.it
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