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Scorie nucleari: se se le portassero in sicilia?
by imcsicilia Thursday, Nov. 27, 2003 at 4:38 PM mail:

Tra i 20 siti individuati dal governo per il deposito delle scorie nucleari ci sono 4 siti siciliani

E' di oggi la notizia che tra i siti individuati dal governo come possibili depositi delle famose scorie nucleari che sarebbero dovute finire a scanzano jonico, ci sono quattro localita' siciliane: Agira, Assoro e Salinella (in provincia di Enna) e Resuttano (Caltanissetta).
Di scorie radioattive ad enna si parla dagli anni '80 da quando, cioe', si pavento' l'ipotesi che venissero portate e seppellite nelle gallerie della miniera di Pasquasia (a pochi chilometri dal capoluogo). Allora la miniera era ancora funzionante.
All'inizio degli anni '90 la miniera, di proprieta' dell'Italkali (una societa' a partecipazione pubblica), chiuse in condizioni poco chiare, mandando in cassa integrazione tutti gli operai.Da allora voci non ufficiali e mai ufficializzate, raccontano di container che durante la notte fanno la spola tra chissa' dove e Pasquasia, verso quelle famose gallerie coi sigilli dell'Enea oltre le cui porte l'ingresso e' vietato a chiunque.
Dati di fatto incontestabili sono invece gli aumenti, sospetti e mai motivati dagli organi competenti, di casi di tumore e leucemie tra gli abitanti di Enna nell'ultimo decennio. a Enna si muore di cancro più che in ogni altra parte della Sicilia. E in più che in altre inquinatissime città italiane dove, in teoria, l'incidenza dei tumori dovrebbe essere più alta. A dirlo è una fonte non sospetta: l'Istat. A Enna muoiono ogni anno petumori o alte malattie dell'apparato respiratorio 16 persone su 10 mila. A Milano il dato è di 12 persone ogni 10 mila e anche Torino e Genova stanno meglio di Enna, con 11 morti ogni 10 mila residenti. Il primo a lanciare l'allarme fu Maurizio Cammarata, oncologo dell'ospedale Umberto I di Enna. Cosa sta succedendo in una città di 30 mila abitanti, con 10 mila disoccupati, dove non c'è neppure l'ombra di un'industria?
C'e' di piu'.
In uno dei sui interrogatori, il "pentito" di mafia Leonardo Messina fece riferimento a quelle gallerie e a quelle voci sulle scorie: a meterle lassotto sarebbe stata proprio cosa nostra.
Leonardo Messina, detto "Narduzzu", la miniera di Pasquapia la conosceva bene: ci lavorava. Ogni giorno scendeva sottoterra come caposquadra dell'Idrofond, di San Cataldo, una ditta di manutenzione. E a Messina, è sempre lui a dirlo, teneva i contatti con il Sisde, il servizio segreto civile.
La storia si ripete, con una differenza "formale": che stavolta ce lo dicono prima che le stanno potando nel nostro territorio, le scorie.
Di scorie nucleari a Enna non si puo' parlare: e' argomento tabu' e qualche testa della politica che conta potrebbe cadere.
E probabilmente succedera' quello che spesso succede a Enna e nella sua provincia: un po' di clamore, finche' "la cosa e' calda" e poi il silenzio.
Quel silenzio che permette di portare avanti traffici di ogni genere, alla faccia dei morti, dell'ambiente e della salvaguardia del territorio.

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