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[Milano] Trattativa Atm, ultima fermata dal prefetto
by dal corriere Wednesday, Jan. 07, 2004 at 11:00 AM mail:

Incontro decisivo contro il blocco totale. Il Comune: non possiamo concedere aumenti in cambio di nulla. I sindacati: gennaio caldissimo.

Occhi puntati sulla prefettura. Alle 9.30 di questa matt ina, in corso Monforte, entreranno le rappresentanze di Comune, Atm e sindacati. E’ questo l’ultimo tentativo del prefetto, Bruno Ferrante, di trovare una soluzione al rebus dell’integrazione locale al contratto nazionale di categoria. Una questione sempre più di ordine pubblico, oltre che sindacale. I tranvieri milanesi, infatti, non si accontentano degli 81 euro lordi in busta paga ottenuti con la tormentata vertenza per il secondo biennio del contratto di categoria. Ne vogliono 106, come richiesto sin dall’inizio. E chiedono la differenza proprio al Comune e all’Atm, sotto forma di un premio di produttività. Pur di raggiungere un obiettivo che ritengono irrinunciabile, sono sempre più disposti a mettere di nuovo a ferro e fuoco la mobilità cittadina.
La prima occasione sarà fornita dallo sciopero indetto dal coordinamento dei sindacati di base per venerdì prossimo, 9 gennaio. L’astensione dal lavoro dovrebbe essere dalle 8.45 alle 15 e poi dalle 18 alla fine del servizio. Ma di fronte a un fallimento della trattativa locale non è escluso che la rabbia dei tranvieri arrivi a bloccare l’uscita dei mezzi fin dalle prime ore del mattino. E nei depositi c’è anche chi va oltre. Prevedendo uno sciopero selvaggio prima di venerdì.
Oggi il tavolo in prefettura rischia di ratificare l’estrema distanza delle posizioni. Dal canto suo il Comune mette in conto il peggio: «Senza un accordo, non ci resterà che chiedere al prefetto di precettare i tranvieri», dice il vicesindaco, Riccardo De Corato.
Il punto dolente della trattativa riguarda il premio annuale di produzione. Negli ultimi anni veniva pagato in relazione all’andamento dell’azienda e ammontava a circa 300 euro l’anno. Il sindacato chiede che l’indennità diventi una voce fissa della busta paga: 25 euro in più al mese, esattamente quelli che mancano per arrivare da 81 euro (ottenuti con il contratto nazionale) a 106 euro (la somma richiesta in origine).
Ma azienda e Comune non ci sentono. «Non possiamo concedere un aumento in cambio di nulla - ripete per l’ennesima volta il vicesindaco, Riccardo De Corato -. Il sindacato non può pretendere di vincere 300 a zero. Anche perché parliamo dei soldi dei cittadini». In cambio degli aumenti il Comune vuole maggiore produttività. E propone 14 diversi modi per raggiungere l’obiettivo. Un esempio per tutti: dimezzare i 20 minuti di pausa che oggi spettano a chi fa turni superiori a 5 ore e 15 minuti.
Lo scambio «soldi per flessibilità» non piace al sindacato. «Abbiamo riorganizzato gli orari due anni fa facendo molte rinunce - dicono nei depositi -. L’azienda ci deve un aumento proprio a fronte della disponibilità già dimostrata».
Morale, il caos è sempre più vicino. «Gli utenti rischiano un gennaio caldissimo», avverte Dario Balotta, segretario generale della Fit Cisl lombarda. E aggiunge: «I 25 euro in busta paga ci spettano ed è giusto che sia Atm a sborsarli, visto che fino ad ora dalle tasche dell’azienda non è uscito un euro per il contratto nazionale». Sulla richiesta di maggiore produttività: «Possiamo parlarne. Ma allora devono darci ben più dei 25 euro in discussione».
Per Nino Cortorillo, segretario generale della Filt-Cgil di Milano, « l’adesione allo sciopero del 9 sarà tutta conseguente a volontà di Comune e Atm di non rispettare le promesse ». Mentre la Uil guarda già al futuro. «Non resterà che sedersi a un tavolo per rivedere il contratto integrativo aziendale - dice Roberto Monticelli, segretario della Uiltrasporti lombarda -. Ma sia chiaro che il problema della tensione attuale resta irrisolto».


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Tensione nei depositi di tram, autobus e metropolitane.

Tensione nei depositi di tram, autobus e metropolitane. I tranvieri milanesi seguono con attenzione la trattativa in extremis in corso stamattina in prefettura. Atm, Comune e sindacati cercano un’intesa su una forma di integrazione locale al contratto nazionale di categoria. Ma il confronto è difficile. E, di fronte all’ennesima rottura, i tranvieri sono sempre più disposti a mettere di nuovo a ferro e fuoco la mobilità cittadina. La prima occasione sarà fornita dallo sciopero indetto dal coordinamento dei sindacati di base per venerdì prossimo, 9 gennaio. L’astensione dal lavoro dovrebbe essere dalle 8.45 alle 15 e poi dalle 18 alla fine del servizio. Ma non è escluso che la rabbia dei tranvieri arrivi a bloccare l’uscita dei mezzi fin dalle prime ore del mattino. E nei depositi c’è anche chi va oltre. Prevedendo uno sciopero selvaggio prima di venerdì.
Gli 81 euro lordi in più sullo stipendio accordati dal governo lo scorso 20 dicembre non bastano ai tranvieri milanesi. Dal canto suo Atm è disposta sì a rabboccare le buste paga con altri 25 euro lordi al mese, ma solo in cambio di un aumento della flessibilità del lavoro. E, quindi, della produttività. Uno scambio rigettato con forza dai sindacati. Dicono Cgil, Cisl e Uil: «L’incremento di produttività c’è già stato grazie a un accordo firmato due anni fa. Ora l’azienda deve solo darci quanto ci spetta».

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