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Che ci fa l`esercito all'Hiroshima mon amour?
by Studenti incazzati Tuesday, Mar. 02, 2004 at 7:35 PM mail: studenti@incazzati.cjb.net

Entri all'hiroshima e ti trovi gli stand dell'esercito. Li superi e ti becchi due ore di pubblicita'. Ma non era una associazione culturale?

Alcuni giorni faa Torino, all'Hiroshima mon amour, si teneva quello che doveva essere uno spettacolo organizzato dalla regione piemonte per informare i giovani sulle possibilita' di investimento e di impresa nella nostra regione. In pratica si e' trattato di una indecente sequela di pubblicita' di imprese (Kappa, Superga, Consorzi vari e assortiti) intermezzate da una specie di campagna pubblicitario-elettorale della regione.
Tutto inizio' alcune settimane fa quando davanti ad alcune scuole in giro per torino e provincia iniziarono a comparire cartelli d'amore da un fantomatico P. agli studenti. Fiori in classe e scritte d'amore sulle lavagne hanno condito l'indegna preparazione pubblicitaria all'evento, tra lamentele degli studenti e dei genitori.

Arrivati alla fatidica data dell'incontro con mister P.(iemonte) ci fanno ammassare con un buon numero di altre classi di scuole di torino e provincia in una delle sale dell'Hiroshima dove davanti ad un palco e ad un paio di telecamere, un tizio (anzi, una iena, come ha voluto essere chiamato) ha infarcito il suo show di un sessismo allucinante, con esibizione di cinque vallette incapaci messe li' per il loro fisico e i loro bei sorrisi ebeti, battute idiote (tipo: ''in quella zona del pubblico siete solo ragazzi. . . tutti culattoni?''), che sono decisamente piu' offensive che divertenti. In pratica la struttura si basava sullo spettacolino televisivo da schifo e serviva a spacciare per infinite e alla portata di tutti le opportunita' per l'impresa offerte da europa e regione piemonte. Si iniza con il figlio di Mister Kappa di robe di kappa, dal nulla mio padre si e' formato, bla bla bla, non servono i soldi ma le idee, bla bla bla, la regione ci ha aiutato, bla bla bla, viva il piemonte che offre tante opportunita', bla bla bla, siamo stati innovatori, bla bla bla, la nostra e' una grande azienda.
Si continua con lo spot ad alcuni gruppi musicali piemontesi, ad un agriturismo cittadino, ad un servizio parzialmente a pagamento per l'orientamento nel mondo della burocrazia e delle offerte di contributi per i giovani, interviene l'assessore regionali ai ggggiovani e un certo numero di altre realta' che in modo abbastanza deciso rimarcano la presunta bellezza del piemonte, le immense opportunita' per i giovani imprenditori che vengono offerte dall'europa e soprattutto dalla regione, ovviamente senza mai dimenticarsi di fare un po' (tanto, troppa, solamente) pubblicita' alle proprie attivita'.

La cosa e' stata di per se ingnobile, soprattutto se si pensa al luogo dove si svolgeva e al modo in cui era stata organizzata.
A concludere degnamente il tutto la iena in questione (al secolo Marco Berry) e' scesa tra il pubblico con il microfono a porre l'assillante domanda "Qual e' il tuo sogno?", intendendo ovviamente per sogno niente che abbia la minima valenza ideologica, teorica, morale. il sogno e' e non puo' essere altro che mettere su un'impresa, sconfiggere la concorrenza e gettarsi sul mondo del mercato liberale con successo! Impresa, liberalismo, concorrezza, mercato e soprattutto successo, successo, e soldi soldi soldi soldi!
All'uscita da una tortura volgare e deprimente in cui gli studenti venivano trattati (e si sono lasciati trattare) come gli ultimi idioti sulla terra il cui massimo interesse puo' essere quello di "aprire un centro solarium" o un "pub tipo cojote ugly" due sorprese per ricordare che il piemonte e' grande e pensa a noi (con i nostri soldi ovviamente): una penna luminosa e un sito internet http://www.ilovep.it ....

Il fatto ancora piu' grave e' che nell'atrio dell'Hiro, davanti alla famosa e storica scritta ''stop nato'' fossero installati due banchetti informativo/propagandistici dell'Esercito italiano, con tanto di gadget, depliant, soldatini e graduati a fare informazione.

Appesi alle pareti manifesti celebrativi delle missioni ''umanitarie'' all'estero, albania, iraq, kosovo, con tanto di penne, matitine e quaderni "ufficiali" ... in pratica ci mancava solo l'inno dell' esercito e i moduli per arruolarsi seduta stante.
Viene da chiedersi cosa abbia spinto i responsabili dell'hiroshima (una volta non era associazione culturale?) ad accettare una simile proposta. . . . non vogliamo nemmeno pensare che dietro tutto ci sia l'avvicinarsi di elezione regionali dal risultato tutt'altro che certo, dopotutto sono solo state coinvolte esclusivamente le classi quarte e quinte (potenziali maggiorenni) di 40 scuole di torino e provincia...

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