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Graziare Priebke? Ciampi: impossibile
by da il manifesto Saturday, Mar. 06, 2004 at 1:54 PM mail:

Graziare Priebke? Ciampi: impossibile
La questione è chiusa: per il presidente servirebbe il perdono delle vittime. Il prefetto di Roma vieta tutte le manifestazioni di oggi. I sostenitori del boia delle Ardeatine però minacciano
C. L.
ROMA
Presidente cosa conta di fare con Erich Priebke?. La domanda arriva all'improvviso durante la conferenza stampa che Ciampi tiene in serata insieme al presidente della Germania Federale Johannes Rau e a rivolgerla è - guarda caso - una giornalista tedesca. Il tema scelto, però, non sorprende il presidente della repubblica, che in passato ha già avuto modo di dire come la pensa in merito. E infatti Ciampi (contrariamente a quanto fatto pochi giorni fa dal ministro dell'Interno Pisanu, che aveva definito «un fatto locale» le polemiche su Priebke), non si fa pregare per rispondere. «La grazia in Italia presuppone il perdono dei familiari delle vittime - dice - e non credo che tutti i familiari delle vittime delle Fosse Ardeatine condividano la grazia per Priebke». Frase secca, che chiude una giornata caratterizzata dal divieto di tenere oggi, in pieno centro di Roma, tre manifestazioni, una a favore e due contro l'ex ufficiale tedesco condannato all'ergastolo per quell'eccidio costato la vita a 335 italiani. Nella sua risposta alla giornalista straniera, Ciampi spiega anche i motivi della sua contrarietà a un gesto di clemenza: «Per affrontare questo tema - prosegue il presidente - bisogna sapere cosa ha significato per l'Italia del dopo 8 settembre 1943, in quel doloroso periodo che dura fino al termine della guerra, l'orrendo eccidio delle Fosse Ardeatine: è qualcosa di più di un delitto contro l'umanità. E' una tragedia che ha colpito profondamente i sentimenti del popolo italiano».

Per quanti da settimane si adoperano a favore della grazia a Priebke, le parole di Ciampi sono l'ennesima doccia fredda dopo il divieto a manifestare deciso nel pomeriggio dal prefetto di Roma Achille Serra e dopo che Carlo Taormina, uno dei due deputati (l'altro è l'ex An Antonio Serena) che inizialmente avevano aderito all'iniziativa aveva invece dato forfait denunciando possibili rischi di «strumentalizzazioni». «Ciampi non vuole concedere la grazia a Priebke? E' un problema suo. Io ospito un vecchio di 91 anni e sono orgoglioso di ospitarlo», dice Paolo Giachini, procuratore dell'ex ufficiale delle Ss e fondatore dell'associazione «Uomo e libertà» che ha promosso la campagna per la grazia. «Rispetto le parole del presidente, aveva il diritto di esprimersi e lo ha fatto, ma noi andiamo avanti con la nostra iniziativa. Del resto che fosse contrario alla grazia lo aveva già fatto capire in passato. Per noi comunque cambia poco».

Nonostante il divieto di manifestare imposto dalla prefettura, non è detto però che per Roma oggi tutto fili liscio.

E se da parte degli organizzatori delle due manifestazioni anti-Priebke (una indetta dalla comunità ebraica romana e dall'Anpi e l'altra da Verdi, Prc, Comunisti italiani e no global) la decisione presa dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza è stata accolta con soddisfazione,

resta da vedere cosa deciderà il movimento «Uomo e libertà». «Ancora non ho deciso nulla, vedremo», dice in serata Giachini. «Ho inviato la richiesta di autorizzazione cinquanta giorni fa e ho aspettato fino a poche ore fa. Ora sono io che, almeno per alcune ore, fino alle 16,30 di domani (oggi, ndr), farò aspettare. Siamo un po' ribelli, potremmo anche decidere qualche gesto dimostrativo, ma ripeto adesso è troppo presto per parlare, vedremo domani».

Di sicuro, secondo l'associazione, «centinaia e centinaia»sarebbero già in viaggio diretti alla centralissima piazza Santissimi Apostoli. Per fare cosa, ancora non si sa. Tra le ipotesi possibili c'è quella secondo cui i sostenitori della grazia a Erich Priebke potrebbero decidere di radunarsi al chiuso, magari all'interno di un albergo della capitale. Molto probabilmente non ci sarà invece la moglie di Priebke, la cui presenza era stata data per certa nei giorni scorsi. Sempre Giachini ha infatti spiegato che proprio l'ex ufficiale l'avrebbe chiamata all'alba a Bariloche, in Argentina, per dirle di rinviare il viaggio. «Il clima di violenza e sopraffazione messo in atto da personaggi come Veltroni e Paserman è via via sempre più aumentato», ha spiegato Giachini, a cui evidentemente non è piaciuta la decisone del sindaco di Roma di vietare l'uso del suolo pubblico per la sua manifestazione.

Per tutta la settimana intorno alla manifestazione a favore di Priebke si sono alternate polemiche e preoccupazioni. L'episodio è grave - aveva spiegato ieri mattina il vicepresidente dell'Unione delle comunità ebraiche Claudio Morpurgo - perché dimostra come certi ambienti vogliono subdolamente proporre una revisione di una delle pagine più terribili del secolo scorso, di cui Priebke è stata non una vittima ma un protagonista accertato con sentenza e mai pentito». Poi, nel pomeriggio, la decisione della prefettura di vietare tutte le manifestazioni, preludio alla fine della storia arrivata in serata con le parole del presidente della repubblica Ciampi.

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