Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2004/03/504840.php Invia anche i commenti.

[Milano] volantino di quartiere su viale umbria
by reload crew Friday, Mar. 19, 2004 at 9:18 PM mail:

questo č il volantino che verrą appeso su vari muri nel quartiere isola insieme alla rassegna stampa degli articoli di oggi sulle 12 ore di resistenza in viale umbria. Invitiamo tutti quanti a fare altrettanto nei propri territori

Un punto di vista diverso sullo sgombero di ieri in viale Umbria.

Sabato 13 marzo, durante un corteo in ricordo di Davide Dax Cesare, un ragazzo dei centri sociali,
ucciso un anno fa da un giovanissimo prolet cocainomane, come sempre piu' a milano, i cui
unici ideali sono imbastiti di croci uncinate, razzismo e mafia.

I suoi amici e le sue amiche, e molte altre persone che lo stimavano, insieme ad alcune famiglie
impossibilitate da vincoli burocratici ad avere una casa popolare, hanno
occupato uno stabile in viale umbria.

Lo stabile e' in un area che verra' dedicata a un mega progetto di biblioteca
europea (cosa benemerita se non fosse la solita operazione di facciata) per il
quale pero' anziche' aspettare la scadenza del contratto di chi abitava nei
palazzi che verranno abbattuti, comune e ferrovie dello stato hanno pensato bene
di procedere a sfratti esecutivi. L'unica opzione offerta agli sfrattati il
possibile ACQUISTO di una casa in zona jenner (come si puo' notare vicina al
luogo in cui stavano abitando e alla portata di chiunque viva in una casa
popolare, che notoriamente puo' permettersi di acquistare una casa).

Gli attivisti e le attiviste e i nuclei famigliari che hanno occupato sono
disoccupati, studenti, precari come tutt* noi che non possono permettersi di
pagare molte centinaia di euro al mese per una casa quando guadagnano
(se guadagnano) poche centinaia di euro al mese. Non pensiamo che questa realta'
sia lontana dalla vita di tutti voi che state leggendo, o di qualcuno che vi e'
caro, qualche amico o qualche parente.
Occupare per noi significa riappropriarsi di una dignita' che ci vuole essere
negata, di diritti fondamentali (come la casa) a cui si pretende di rispondere
con la logica dell'individualismo e dell'esclusione di chi non si puo'
permettere di vivere con migliaia di euro al mese.
E di fronte a chi usa la legalita' come unico metro di giudizio noi ci sentiamo
di dire che non esiste legalita' che tenga di fronte alle necessita' e di fronte
alla continua distruzione della nostra vita che opera questa metropoli e il
modello sociale in cui viviamo.

Giovedi' le forze dell'ordine decidono di procedere allo sgombero dello stabile:
come al solito l'amministrazione di questa citta' sa parlare solo il linguaggio
dell'anatema, della scomunica e della retorica contro chi cerca "con la
violenza" di scavalcare gli onesti cittadini.
Noi non pensiamo che prendere una casa lasciata vuota mentre speculatori in
tutta la citta' sfruttano i nostri amici e le nostre figlie sia un atto di
violenza, ma un atto di giustizia, un atto equo che fa fronte ai nostri bisogni.
Noi non pensiamo che gli onesti cittadini pensino che sia giusto che i loro
amici e i loro parenti paghino 600 euro al mese per un mezzolocale quando
palazzine enormi sono lasciate vuote in attesa di poterci speculare.
E sull'incapacita' del Comune al dialogo penso vi ricordete tutti quando il
consiglio di zona chiese alla polizia di intervenire perche' degli abitanti
stavano chiedendo a gran voce che non si votasse il progetto di devastazione dei
giardini di via confalonieri e della stecca.

Giovedi' mattina le forze dell'ordine hanno scoperto che le famiglie e gli/le
attivisti/e che avevano occupato non se ne volevano andare senza lottare. Cosi'
15 persone sono salite sul tetto mentre chi era rimasto in strada ha cercato di
segnalare a una citta' interessata solo a cio' che "devo fare nei prossimi 5
minuti" quello che stava succedendo, nell'unico modo possibile: bloccando il
traffico in una delle arterie della citta'. D'altronde se nessuno vuole
ascoltare noi pensiamo che sia necessario per noi trovare forme perche' almeno
tutte le persone che vivono intorno a noi si rendano conto che non stiamo
lottando perche' siamo pazzi, ma perche' abbiamo delle cose da dire e una
dignita' da riconquistare che non pensiamo appartenganno solo a noi.

Dopo 12 ore chi era rimasto sul tetto e' sceso, di fronte alla proposta di un
incontro ufficiale con l'aler per assegnare alle famiglie che avevano occupato e
ad altre due famiglie sgomberate in questi giorni da zona corvetto, degli
appartamenti.
Per noi questa e' una vittoria perche' consegue un obiettivo materiale concreto,
come la casa per alcune persone che altrimenti sarebbero state lasciate alla
violenza del mercato immobiliare di milano.
Per noi questa e' una rivendicazione reale che va sostenuta anche e soprattutto
fino a che a queste familgie non verranno date le chiavi degli appartamenti e
quindi invitiamo tutti, anche voi, si, a venire al presidio che si terra' sotto
l'aler (o che ci auguriamo che si terra') al momento dell'incontro.

Se avete avuto la pazienza di leggere fino qui vi ringraziamo perche' pensiamo
che leggere da noi come la pensiamo vi dai anche un altro punto di vista da
quello allarmistico dei media o da quello da crociato dell'Assessore Manca. Vi
chiediamo di pensarci almeno 5 minuti, e di pensare a quello che vivete tutti i
giorni nella vostra vita, e di passare in pergola, al mindcafe, in via della
pergola 5, per chiacchierarne con noi e per discuterne.

Reload - reality hacking

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.