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Nassiriya: scontri con sciiti, 12 bersaglieri feriti
by missione di pace.... Tuesday, Apr. 06, 2004 at 11:57 AM mail:

Azione di forza dei nostri militari per liberare le strade. Quindici miliziani di Sadr sarebbero rimasti uccisi. I militari italiani tutti feriti in modo non grave. Trattative in corso.

NASSIRYA - Scontri a fuoco sono avvenuti questa notte a Nassiriya (sud dell'Iraq) tra miliziani del leader religioso radicale sciita Moqtada Sadr e soldati italiani.

Dodici bersaglieri italiani sono rimasti feriti anche se in maniera non grave, mentre 4 veicoli militari italiani sono stati incendiati. Secondo fonti dell'Autorità provvisoria ci sarebbero stati almeno 15 morti tra gli iracheni mentre ci sarebbero stati diversi feriti sempre tra gli iracheni.
«Ci sono state delle vittime durante gli scontri - ha detto Paola Della Casa, portavoce della Cpa - e al momento ci risulta che i morti siano una quindicina, anche se si tratta di stime approssimative».
La portavoce del governo provvisorio della coalizione sottolinea anche che i manifestanti, nella loro azione ostile contro i militari italiani, non si sono fatti scrupolo nel mandare avanti, o farsi scudo, di donne e bambini. «In città - ha aggiunto Della Casa - c'è ancora qualche scontro isolato, ma certo non della portata di quelli di stamani».
Lo scambio di colpi di arma da fuoco è iniziato attorno alle 04:00 locali, le 02:00 in Italia, ed è proseguito anche questa mattina per alcune ore.

GLI SCONTRI - I miliziani di Moqtada Sadr controllavano infatti ancora in parte le strade della città dove si trova il quartier generale delle forze italiane. «In città c'erano ancora gruppi di rivoltosi che non avevano aderito all'invito di lasciare liberi i ponti, dove si erano asserragliati. C'è stata dunque un'azione di forza da parte dei militari italiani finalizzata a ripristinare l'ordine e la legalità», ha detto il colonnello Giuseppe Perrone, portavoce del contingente. L'operazione, scattata alle prime luci dell'alba ed è stata condotta dagli uomini dell'Undicesimo Reggimento Bersaglieri. Si tratta della Task Force Eleven, distaccato presso la base di White Horse. Ci sono stati scontri tra i militari italiani e gli iracheni («alcune centinaia di persone») durante i quali «dodici bersaglieri sono rimasti leggermente feriti - ha detto Perrone - da colpi di arma da fuoco». I bersaglieri feriti sono stati tutti trasportati all'ospedale da campo italiano e le loro condizioni non destano preoccupazioni.

L'OPERAZIONE - L'operazione è partita dalla base della task force Eleven e vi hanno partecipato circa 500 militari italiani. L'intervento, raccontano fonti militari, si è reso necessario per ripristinare l'ordine pubblico in città e riprendere la normale attività gravemente compromessa dall'occupazione dei tre ponti su l'Eufrate che consentono lo spostamento tra un quartiere e l'altro. I bersaglieri al loro arrivo nella zona del fiume sono stati fatto segno da numerosi colpi di arma da fuoco ed hanno risposto con le armi in dotazione provocando il ritiro dei rivoltosi, almeno di quelli armati perchè manifestazioni pacifiche continuano ancora nel centro della città.
La tensione resta però altissima anche se le le trattative diplomatiche con i capi tribù continuano incessanti.
Tra gli italiani i 12 bersaglieri feriti presentano per lo più contusioni e lacerazioni dovute alle schegge. In particolare 9 presentano o contusioni o leggere lesioni da schegge, mentre gli altri tre hanno ferite da arma da fuoco agli arti inferiori. Anche in quest'ultimo caso niente di grave. I tre militari con ferite più serie sono stati giudicati guaribili in 15-20 giorni al massimo.

LE TRATTATIVE - I vertici del contingente militare italiano a Nassiriya e la responsabile della CPA, l'autorità provvisoria della coalizione, stanno ora conducendo trattative con i seguaci del leader sciita radicale Moqtada Sadr per far tornare la situazione alla normalità. Il generale Giammarco Chiarini, comandante dell'Italian Joint task force, e la governatrice italiana della provincia, Barbara Contini, stanno avendo colloqui con i capi tribù e i leader religiosi locali, in particolare con il rappresentante del movimento di al Sadr a Nassiriya, lo sceicco Aus Al-kharfaji. Al centro delle trattative, ovviamente, la fine delle ostilità. Attualmente, comunque, la situazione continua ad essere tesa e fluida. Ma gli scontri a fuoco sono cessati.

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