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quattro giorni universitaria
by unilotta-torino Sunday, May. 09, 2004 at 9:17 PM mail:

tre giorni di dibattiti e iniziative, a Torino, su: università e saperi tra precarietà e conflitto.

quattro giorni unive...
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Il 2004 è stato caratterizzato da una ripresa delle lotte all’interno degli atenei. Precari della ricerca, studenti, parte dei docenti di ruolo e personale tecnico-amministrativo si sono mobilitati contro le iniziative del governo ed in particolare contro il DDL Moratti che riorganizza e estende la precarizzazione del personale della ricerca e della didattica e rilancia le tendenze alla privatizzazione. I provvedimenti governativi si sono inseriti in un processo, ormai in atto da tempo, di destrutturazione del sistema della ricerca e della formazione superiore, ma per il loro carattere rozzo e brutale hanno spinto a reagire anche soggetti restii tradizionalmente alla mobilitazione ( che hanno avuto la percezione che si stesse superando una soglia, si stesse imboccando una via senza ritorno nello smantellamento del sistema pubblico). Deve essere evidenziato, innanzitutto, che la protesta non si è limitata alla denuncia, ma si è tradotta in lotte e nell’avvio di un dibattito, non facile, sulle forme della lotta e sulla loro efficacia; la partecipazione alle iniziative dei ricercatori precari, una figura che nelle precedenti mobilitazioni universitarie faticava a emergere, è stata ora significativa, del resto si tratta dei soggetti più direttamente colpiti dalla Legge Delega. Nel dibattito, inoltre, si è andati oltre le rivendicazioni categoriali, sia pure con molti limiti e esitazioni, per interrogarsi sulle trasformazioni più generali che investono, non solo in Italia, il sistema della produzione di saperi e conoscenze e le caratteristiche delle soggettività che lo abitano. Si è ricominciato a discutere della parcellizzazione e dell’impoverimento della formazione, della precarietà già esistente tra i ricercatori, dei rapporti crescenti tra università e sistema delle imprese e degli effetti che ne derivano, relativi alla mercificazione dei saperi e al controllo su chi lavora alla produzione e trasmissione delle conoscenze.
In questa situazione ci sembra più che mai importante, per contribuire allo sviluppo del movimento, costruire momenti collettivi di elaborazione e confronto e cominciamo con il proporre ai soggetti che si sono mobilitati sul piano nazionale, questa nostra iniziativa.
Data la complessità delle questioni da affrontare abbiamo pensato ad un’articolazione in più giornate e in più momenti. Si incomincerà mercoledì 19 con una sezione dedicata all’università in movimento, si ritornerà sul complesso dei provvedimenti governativi e si tenterà un primo bilancio delle mobilitazioni; una seconda parte della giornata sarà dedicata a conricerca e formazione. Con il termine conricerca intendiamo, schematicamente, un processo che vede cooperare chi fa la ricerca con il soggetto di essa, all’interno di un rapporto “politico” di produzione della conoscenza, finalizzata a individuare nei comportamenti, nei modi di essere dei soggetti la possibilità del conflitto e le radici di percorsi autovalorizzativi. Negli ultimi anni, proprio sul tema della formazione, si sono date esperienze interessanti di questa prassi, che a noi sembra abbiano interagito con le lotte di queste mesi e che possano ancora offrire spunti di dibattito interessanti. Giovedì 20 vedrà la presenza di due momenti, il primo sarà dedicato alle questioni della critica della proprietà intellettuale, dei brevetti, del free software, temi che il movimento ha più volte ripreso; la seconda parte della giornata sarà dedicata al nodo della precarizzazione, ne discuteremo con coloro che hanno studiato le identità sociali dei precari, hanno organizzato la resistenza all’interno del mondo del lavoro e sperimentato forme di innovazione nella lotta e nell’organizzazione delle figure nuove del lavoro sociale. Il tema della guerra caratterizzerà la giornata di venerdì 21: il sistema della guerra permanente comporta anche la “chiamata alle armi” dei saperi, anche se con forme nuove rispetto al passato e un diverso rapporto tra civile e militare; ne discuteremo, al mattino, con scienziati e ricercatori, che contro la guerra si sono mobilitati e cercheremo di coinvolgere i lavoratori dell’industria aerospaziale torinese, strettamente collegata a università e politecnici, presi nella contraddizione tra commesse militari e rischio della disoccupazione. Al pomeriggio si costruirà un’iniziativa di informazione alternativa sull’occupazione in Iraq, sugli occupanti, sulla resistenza.
Sabato mattina si terrà poi un breve momento di bilancio delle tre giornate e di discussione su come continuare la mobilitazione e impostare le scadenze d’autunno.

Universitari/e in lotta, Torino.

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