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rassegna stampa su fascismo e libertà
by eco del chisone Wednesday, Jun. 02, 2004 at 3:52 PM mail:

Ad Inverso Pinasca, dura presa di posizione
L'Anpi contro "Fascismo e libertà"
I partigiani, indignati e mortificati, accusano


INVERSO PINASCA - Mortificati e indignati. Sentimenti che provano i partigiani della sezione Anpi di Inverso Pinasca e Pinasca nei confronti della lista “Fasciamo e libertà” presentata per le prossime Amministrative.

Cesare Castagna, presidente della locale sezione, è portavoce del documento di protesta stilato dai componenti del Consiglio direttivo e condiviso da tutti i partigiani: «La sezione Anpi di Inverso Pinasca e Pinasca, indignata che la Commissione elettorale mandamentale abbia considerato ammissibile la lista “Fascismo e libertà” che presenta nel proprio contrassegno il fascio littorio, ricorda a tutta la popolazione la lotta condotta per estirpare il fascismo che, nei suoi 20 anni di dittatura, ha eretto a metodo di governo l’arroganza, la prepotenza e i soprusi ed ha condannato alla prigione, al confino e a morte coloro che erano contrari e che hanno così sperimentato la “libertà fascista” sulla propria pelle».

Un preciso j’accuse è lanciato ai promotori della lista: «Le persone facenti parte della lista “Fascismo e libertà” dovrebbero vergognarsi di presentarsi nei luoghi in cui i fascisti hanno seminato paura, distruzione e dolore, hanno praticato la tortura, hanno fucilato e impiccato chi lottava per riconquistare pace, giustizia e libertà».

Un invito rivolto a giovani e non: «In particolare, chi non ha vissuto sotto il fascismo deve essere vigile e attento, affinché non si debba ripetere la triste esperienza che i più anziani ancora ricordano». Il messaggio termina con una precisa presa di posizione: «L’Anpi non intende lasciare spazio a candidati che si schierano sotto simboli fascisti perché le reputa persone non affidabili, ma ritiene ancora più pericolosi coloro che lavorano nell’ombra per sovvertire le istituzioni democratiche così faticosamente conquistate». A Inverso Pinasca e Pinasca le profonde ferite inferte dal fascismo bruciano ancora oggi, dopo 60 anni.


Giovanni Berger

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