Siete mai stati importunati da loschi figuri della comunità "I Lautari" che vi si parano dinnanzi chiedendovi "una firma contro la droga?". Perchè tanto molesto accanimento?
Leggete qui sotto e la prossima volta che li incontrate trattateli come meritano.
Il Vice Premieri Fini : l'Europa guardi a sud tratto da Brescia oggi
Il vicepremier alla comunità Lautari di Pozzolengo per la campagna elettorale per le Europee e a favore di Alberto Cavalli Fini: «L’Europa guardi a sud» «Pacifisti? Solo con la libertà c’è pace. Conti pubblici? La manovra non servirà» di Tiziano Zubani
Sulla strada sterrata che attraversa gli ordinati filari di vite nana le bandiere di Alleanza nazionale si alternano a quelle tricolore. Il vialone che porta al centro della comunità dei Lautari, fiancheggiando la segheria (uno dei centri operativi della comunità) si è agghindata per accogliere il vicepresidente del consiglio on. Gianfranco Fini. L’alta densità di candidati presenti non lascia dubbi sulla natura della manifestazione. Il presidente della Provincia Alberto Cavalli è arrivato per tempo e attende affiancato dalla Presidente del consiglio provinciale Paola Vilardi. Tra i molti che aspettano (e che si attendono dalle urne una riconferma) si scorgono l’assessore provinciale Enrico Mattinzoli, il capogruppo in Broletto Leonardo Peli e Fabio Mandelli. In prima fila anche i candidati per Strasburgo Romano La Russa e Cristiana Muscardini, affiancati dai vertici bresciani del partito (l’on. Stefano Saglia, Viviana Beccalossi, Andrea Arcai). Fini arriva a Pozzolengo, alla comunità di recupero dei Lautari, soprattutto per parlare della legge sulle tossicodipendenze da lui proposta e accolta dal Governo. Dopo il giro tra le strutture e le cantine, si sottopone pubblicamente alle domande dei giornalisti e sostituisce così il comizio. Ma sulla droga è il capogruppo alla Camera e coordinatore regionale Ignazio La Russa ad «alzargli la palla», chiedendogli della sua legge. Non si fa pregare e attacca: «Realtà come i Lautari mi convincono ancor di più sulla svolta fatta dal Governo. Non esiste e non può esistere libertà di drogarsi. Non esiste differenza tra droghe leggere e pesanti. La nostra proposta ha due linee guida: il recupero e la repressione. Le famiglie chiedono allo Stato di dar loro una mano. Per questo vogliamo potenziare le strutture. È falso che vogliamo chiudere i Sert, ma intendiamo chiudere con l’ipocrisia del metadone, che mantiene la dipendenza. Si deve pensare al recupero. Quanto alla repressione, proponiamo che chi detiene sostanze stupefacenti sia comunque sanzionato. A seconda della quantità ci può essere un’azione amministrativa o penale. Sanzioniamo il principio che non si può fare. La legge, comunque, è talmente poco repressiva che prevede molti percorsi di uscita dal carcere. Va, però, in controtendenza rispetto alla demagogia attuale: non esiste la libertà di drogarsi». In una manifestazione elettorale non può mancare l’indicazione del perchè votare An alle europee. «Serve più Italia in Europa - attacca il presidente di Alleanza nazionale -. Puntiamo a difendere le identità nazionali e l’identità europea. A tal fine abbiamo chiesto d’inserire nella Costituzione il principio unificante della comune tradizione cristiana. In Europa, però, intendiamo andarci per difendere i nostri legittimi interessi. Siamo europei del sud e chiediamo che non si guardi solo a Est, ma anche a Sud». Una campagna elettorale non facile, con Berlusconi che invita a non votare i partiti piccoli («Non mi sembra che An lo sia», scherza Fini), con l’assenza-presenza di Umberto Bossi, che proprio lunedì ha inviato a Radio Padania un messaggio registrato. Un colpo di teatro che può spostare voti? Fini non commenta e dichiara: «Mi ha fatto molto piacere sentire la voce di Bossi anche se è quella di un uomo che soffre. È molto meglio avere a che fare con uno come lui, spigoloso ma che quando prende un impegno lo mantiene, che non con tanti sepolcri imbiancati presenti nel centrosinistra» È il 2 giugno, festa della Repubblica, e l’eco delle contestazioni da parte dei pacifisti alla sfilata romana dell’esercito non si è ancora spento. Fini attacca: «Ai Fori Imperiali manifestava chi vuole davvero la pace. Questa non si costruisce con lo sventolio delle bandiere arcobaleno, ma con l’assunzione di responsabilità. La pace non è l’assenza di conflitto, è la libertà. Solo il centrosinistra italiano continua a negare l’evidenza del fatto che in Iraq la svolta c’è stata. C’è un nuovo governo, è rappresentativo della realtà composita di quel paese, avrà potere reale, preparerà elezioni e potrà chiedere più presenza di truppe per la transizione». Polemizza: «dopo le pagliacciate di oggi a Roma di sedicenti pacifisti», Fini ha voluto utilizzare nella polemica una frase di Churchill, detta dopo Danzica: «Churchill disse: "Il pacifista è quello che dà da mangiare al coccodrillo con la speranza di essere mangiato per ultimo". Togli la parola pacifista, metti la parola terrorista e avrai l’esatto significato di ciò che Churchill voleva dire». Il funerale di Quattrocchi? «Ci sono andato perchè un italiano è morto con eroismo. Era in Iraq per lavorare, è morto da eroe. Andava onorato». Il nuovo presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo ha chiesto di tornare alla cocertazione. Fini si mostra parzialmente d’accordo: «In questi mesi Alleanza nazionale, all'interno del governo, ha sostenuto che il dialogo con le parti sociali è importante. Non uso la parola concertazione perchè potrebbe far ricordare il consociativismo. Preferisco parlare di dialogo, che è utile a prescindere dall'esito che determina. Poi ciascuno si assumerà le sue responsabilità». Il richiamo del Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio sui conti pubblici in rosso non lascia insensibile il vicepremier. Fini sostiene: «è stato chiaro e intellettualmente onesto. Perchè ha detto che il governo sta valutando l’opportunità di un’eventuale manovra di aggiustamento. Una manovra di cui non credo ci sarà bisogno».
http://guide.supereva.it/alleanza_nazionale/interventi/2004/06/161425.shtml
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