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http://italy.indymedia.org/news/2004/07/583992.php Invia anche i commenti.

Digitale terrestre e Access Media - il fallimento annunciato
by Zuppa Inglese Friday, Jul. 09, 2004 at 10:10 AM mail:

Access Media ed il digitale terrestre: soria di un fallimento annunciato e 3500 persone senza lavoro.

Digitale terrestre e...
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Li riconoscete?

Sono i prodotti Finmek fabbricati dalla controllata Access Media, presenti nelle case di molti italiani. C'è il telefono cordless di Telecom della famiglia di Aladino, il modem Alice (proprio quella che ti fa felice), ed ultimo ma non ultimo, il famoso decoder digitale terrestre, quello che ci hanno fatto una testa così negli spot ed è (era) il prodotto più economico sul mercato.

Bene, da oggi questi prodotti non sono più in fabbricazione. Con l'entrata in legge Marzano della Access Media, l'ultima azienda della Mekfin, si decreta in modo ufficiale la morte di questo gruppo.

Le cause sono molteplici e già segnalate su queste pagine (vedi http://italy.indymedia.org/news/2004/02/476819.php e http://italy.indymedia.org/news/2004/02/476143.php): la voracità dei proprietari (la famiglia Fulchir), che hanno succhiato risorse dal gruppo per soddisfare i loro padroni politici (già citata la strana amicizia con dell'Utri). Poi l'incapacità del governo che, quando il gruppo entra in legge Marzano, prima promette la produzione dei contatori elettrici dell'ENEL (quelli elettronici che differenziano il costo in base l’ora del giorno) alla moribonda CPG e poi, dopo soli due giorni, stringe un accordo commerciale con i cinesi per la produzione degli stessi prodotti, lasciando la CPG senza commesse. Inoltre il ministro dell'industria sembra non sapere che la Finmek è la seconda azienda in Italia a beneficiare della legge che porta il suo nome. Mettiamo sul piatto i sospetti sul conflitto di interessi di Berlusconi: infatti, il concorrente per il digitale terrestre di Finemk Access è proprio L'ADB con sopra il marchio delle tre reti berlusconiane.

Se si aggiunge che il decoder Finmek è quello preferito per motivi tecnici dalla RAI, ed il concorrente Mediaset è più costoso e macchinoso nell'uso, ci sarebbero tante domande da fare al ministro competente, che latita.

Inoltre il commissario straordinario che deve gestire il gruppo dimostra una scarsa competenza imprenditoriale, ma in compenso una forte dipendenza dalla vecchia dirigenza. E' amico d'infanzia dell'ex amministratore delegato Biesuz, uomo legato a doppio filo ai Fulchir. La sua nomina da parte del ministro è faccenda cui si dovrebbe approfondire. Per stare ai fatti, il commissario straordinario conferma nei loro ruoli il vecchio management, proprio le stesse persone che hanno portato il gruppo al fallimento. Inoltre il quotidiano Milano Finanza, che pubblica notizie false, mai smentite dal quotidiano ma smentite dai fatti, sul fatto che Banca Intesa avrebbe aperto linee di credito per la Finmek. Tali soldi il gruppo non li ha mai visti, e Banca Intesa non avrebbe nessuna intenzione di aprire i cordoni della borsa sino a che il vecchio management rimane in posizioni di responsabilità. Perché alcune realtà del gruppo si potrebbero anche salvare, ma questo è impossibile se a manovrare ancora la barca sono le stesse persone che la hanno affondata prima. In più è sparito dalla circolazione Roberto Tronchetti Provera, il fratello maggiore del più famoso Marco Tronchetti Provera; perché Roberto era l'uomo immagine cui doveva passare il rilancio del gruppo tramite agganci con Telecom e Pirelli, la sua sparizione dal giro Finmek segnala che le possibilità di rilancio del gruppo sono pari allo zero.

Riepilogando, altri 3500 operai ed impiegati senza un futuro ed un'altro grande gruppo che chiude; un nuovo successo del governo Berlusconi.

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