[genova-g8] memoria presentata dagli avvocati della difesa sulla non acquisibilita'
Integrazione alla memoria tecnica prodotta dagli avv. Sommovigo, Tambuscio e Tartarini sui reperti audio e video depositati nel procedimento penale n. 13024/01
La seguente memoria costituisce un approfondimento della prima memoria depositata al Tribunale il 06 luglio 2004; allegata alla memoria vi è uno schema che dovrebbe rendere più leggibili i risultati del lavoro dei cc.tt. (ancora in corso data la quantità dei documenti). Il quesito formulato ai cc.tt. consisteva nell’accertare la genuinità e l’integrità dei documenti predetti, intendendo per genuinità la presenza del supporto originale, l’assenza di interventi sul video o sulle foto successivi alla registrazione e per integrità l’assenza di tagli e la presenza dei c.d. metadati. Il presupposto del quesito era che non si potesse ritenere “autentico” (e quindi producibile nel dibattimento) un documento difforme dall’originale (art. 234 comma 2 c.p.p.); la formulazione del quesito prendeva spunto anche dalla (rara) giurisprudenza sull’argomento, in particolare Cass. V, sent. N. 10309 del 15/11/1993 (all.1): la Suprema Corte collega il giudizio di autenticità di una videoregistrazione “all’individuazione delle modalità di uso dell’apparecchio, dei tempi e modi delle riprese, all’assenza di tagli e manipolazioni delle sequenze impressionate, così traendone la certezza sia in ordine alla paternità delle registrazioni sia in ordine all’attendibilità di quanto in esse documentato”. Pare condivisibile l’assunto della S.C. secondo il quale tagli o manipolazioni su video registrazioni ne annullano l’attendibilità; è esperienza comune che solo il rispetto della originale sequenza delle immagini può far considerare il video “documento rappresentativo di fatti persone o cose”; d’altronde nessuno penserebbe di produrre una testimonianza o una scrittura privata in fotocopia e priva di alcune parti.
Premesse metodologiche dell’analisi compiuta dai cc.tt.
1) I cc.tt. hanno rivolto la propria analisi solamente su quei documenti che per la loro provenienza (Polizia scientifica, singoli cittadini ecc.) si presumevano non oggetto di preventivo montaggio alla fonte e non a quei documenti (servizi dei telegiornali ad es. ) sicuramente frutto di montaggio. Pare chiaro che l’operazione di montaggio fa perdere ad un documento la sua caratteristica principale di rappresentazione dei fatti (in questo senso la massima citata laddove parla di tagli e manipolazioni);
2) Il lavoro dei cc.tt. è stato reso alquanto difficoltoso dal fatto che la quasi totalità dei documenti non fossero stati prodotti nel formato originale (in aperta violazione dell’articolo 234 comma 2 c.p.p.) e non fossero neppure corredati del relativo verbale di sequestro o acquisizione che ne specificasse appunto il formato originale e la fonte. I supporti usati dai vari operatori presenti a Genova nel luglio 2001 possono essere divisi in due tipologie : analogici e digitali. I supporti analogici, come ad esempio il VHSC, sono supporti utilizzati da videomaker amatoriali. Questo tipo di supporto, non conserva altri tipi di dati se non l’audio ed il video. I supporti digitali, oltre ad essere riconoscibili per una qualità dell’immagine superiore rispetto alle immagini in analogico, hanno la peculiarità di conservare al loro interno altri dati oltre al segnale video ed audio. Tali dati vengono definiti METADATA (come ad esempio DATACODE e TIMECODE) e vengono conservati sul nastro dando la possibilità di vederli in sovrimpressione quando lo si desidera se inseriti in lettori appositi. Il DATACODE e’ il codice che al momento della registrazione imprime sul nastro i dati relativi al giorno e all’ora in cui vengono registrate le immagini, mentre il TIMECODE e’ il codice che imprime sul nastro i dati relativi alla continuità della registrazione numerando man mano i frame (nota 1) che vengono registrati. Questi METADATA al momento di una duplicazione passano immutati da un nastro all’altro sempre ammesso che la duplicazione avvenga su di un supporto digitale. Si può facilmente ipotizzare la presenza a Genova di due principali supporti digitali, il miniDV e HI8 che presentano le caratteristiche sopraelencate. Inoltre gli operatori televisivi presenti a Genova avevano in dotazione videocamere Beta professionali che registrano sul supporto BETACAM appunto, supporto che, nonostante sia analogico, presenta METADATA come i supporti digitali già citati in precedenza.
Nel momento in cui delle riprese su supporti digitali o BETACAM vengono duplicate su supporti analogici, come le comuni VHS, naturalmente i METADATA vanno persi; può essere conservato il DATACODE ed il TIMECODE solo nel caso in cui al momento della registrazione lo si renda visibile a video e quindi registrato come parte integrante delle immagini. Purtroppo tutti o quasi i supporti forniti alla Procura ed alla difesa sono privi di METADATA, indispensabili per una maggiore completezza di analisi.
Metodo di lavoro dei cc.tt.
I consulenti hanno dapprima proceduto alla visione del singolo documento cercando di determinarne il supporto originale. La valutazione è resa possibile da alcune caratteristiche delle riprese digitali (qualità delle zoomate, presenza di fotogrammi blu o neri all’interno delle sequenze ecc.). Successivamente i cc.tt. hanno valutato la logica narrativa del documento. Alla presenza di un taglio (interruzione di una sequenza) si sono posti il problema di valutare se lo stesso fosse stato eseguito “in camera” dall’operatore al momento della ripresa o fosse successivo alla stessa. I criteri per determinarne la natura nel caso di un documento (come la maggior parte di quelli esaminati) frutto di una trasposizione dal formato digitale all’analogico si fondano sulla presenza di: - sequenze continuative in cui mancano pochi frame (7, 8 e cioè meno di un secondo), essendo materialmente impossibile per l’operatore interrompere e riprendere la ripresa in tempi così ridotti; - presenza di “effetto neve” tra una sequenza e l’altra: le riprese in minidv non presentano tale effetto (tipico del vhs); in assenza di dati le minidv mostrano il tipico schermo blu o nero (a seconda del lettore); - nei reperti ove è presente il datacode in video, la presenza di salti illogici nel datacode stesso (es. sequenze con datacode datato 20 luglio, poi sequenze datate 21 luglio e poi ancora sequenze nuovamente del 20 luglio); in questi casi sarebbe doverosa una spiegazione da parte dell’operatore.
Analisi dei documenti
I cc.tt. hanno diviso l’analisi dei reperti video in blocchi omogenei, principalmente sulla base della provenienza dei materiali, dato che le differenti origini implicano differenti valutazioni e modalità di procedere.
1. Video della polizia scientifica (serie 143.x)
Per quanto riguarda i materiali della polizia scientifica (richiamando integralmente le considerazioni già esposte nella precedente memoria circa la loro natura di atto d’indagine) procediamo in seguito ad elencare tutte le anomalie tecniche che rendono necessaria l’acquisizione degli originali, delle relazioni di servizio degli agenti che hanno realizzato le riprese, ed i verbali di consegna. In generale un problema comune a tutti questi reperti (acquisiti dalla Procura su supporto VHS) e’ il fatto che siano costituiti da riversamenti e montaggi delle mini-dv originali sopra le quali e’ stata incisa la registrazione dell’operatore, rendendo di fatto impossibile, come sopra già spiegato, accertare la genuinità e integralità del materiale prodotto come reperto, la sua consequenzialità e finanche la sua validità come atto.
Reperto 143.4 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica in data 19/07/2001 al corteo dei migranti nella zona di piazza dante via Fieschi e galleria Colombo): presenta numerose riprese di pochi secondi che sembrano difficilmente realizzabili in camera (dall’operatore al momento della ripresa). In particolare possiamo notare che al minuto 17 e 07 secondi si riscontrano pochi frame1 di una inquadratura diversa da quelle precedenti e successive. Tale taglio risulta difficilmente realizzabile “in camera”2 e fa quindi pensare a una modifica successiva del reperto. Reperto 143.10 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica in data 19/07/2001; la prima parte riguarda un corteo di lavoratori tenutosi in Genova il 06/07/01; la seconda parte riprende manifestanti nella zona di via XX settembre e Carignano): il reperto al secondo 43 e al minuto 43 e 28 sono presenti evidenti pixelature, indice del fatto che il supporto originale di questo materiale e’ una cassetta mini-dv. La procura sta quindi utilizzando un materiale non originale. Al minuto 4 e 21 secondi e al minuto 14 e 27 secondi si notano brevi segmenti di cosiddetto “effetto neve”3: questi segmenti evidenziano il fatto che alla procura siano stati consegnati materiali provenienti da successivi riversamenti da mini-dv a vhs, e quindi non materiali originali. Dal minuto 4 e 21 secondi al minuto 4 e 33 secondi si susseguono piccoli segmenti (dell’ordine di 1-2 secondi) prima del 6 luglio, poi del 17 luglio, di nuovo del 8 luglio e infine di nuovo del 17 luglio. Anche in questo caso si evidenzia la non genuinita’ del materiale consegnato alla Procura. Da tutti gli elementi rilevati risulta plausibile che il reperto sia una composizione di diverse mini-dv originariamente registrate dalla polizia scientifica e quindi non corrispondenti al materiale originale. Reperto 143.14 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica in data 21/07/2001 nella zona di via Caprera): esiste una discrepanza tra la descrizione contenuta nell’elenco dei reperti (riportata tra parentesi) e il foglio di accompagnamento con la relazione di servizio relativa al reperto stesso a firma di Marcello Nicora (che descrive l’esatto contenuto della cassetta: 18 e 19 luglio 2001). Al minuto 1 e 42 secondi osserivamo una pixelatura, che evidenzia anche in questo caso come il supporto originale fosse digitale (mini-dv) e non analogico come consegnato alla Procura (vhs). Al minuto 10 e 1 secondo, al minuto 10 e 20 secondi, al minuto 11 e 51 secondi si notano due segmenti di cosiddetto “effetto neve”: questo evidenzia che la cassetta originariamente consegnata alla Procura e’ frutto di un riversamento da vhs a vhs, e che quindi ci sono stati svariati passaggi gia’ in origine (ossia a monte della consegna in Procura) di modifica del supporto originale. Reperto 143.37 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): questo reperto non presenta datacode4 rendendo il materiale incompleto in termini di informazioni necessarie a valutare il reperto nell’interezza delle sue informazioni, soprattutto in presenza di molteplici tagli, come evidenziato nel prossimo paragrafo. I tagli presenti su questo reperto (nell’ordine delle decine) sono quantificabili in pochi secondi, contrariamente ad altri reperti in cui i tagli piu’ comprensibilmente sono di decine di secondi. Questo fa dubitare della genuinita’ del materiale in possesso della Procura. Reperto 143.42 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): al minuto 1 e 36 secondi notiamo un tipico effetto “pixelato” che dimostra anche in questo caso che il materiale originale era di natura digitale, mentre il materiale in possesso della Procura e’ di natura analogica (vhs) portando a una decisa perdita nella quantita’ di dati e metadati utili alla ricostruzione degli eventi. Il reperto presenta numerosi tagli molto rapidi, difficilmente realizzabili “in camera”. In particolare si evidenzia la scomparsa di pochissimi frame in una scena (minuto 7 secondo 56), evento spiegabile solo con il danno sistematico di una videocamera difettosa o con un montaggio molto maldestro. Si esclude categoricamente che sia possibile far scomparire pochi frame attraverso un montaggio “in camera”, e quindi anche questo reperto potrebbe avere subito modificazioni successivamente al momento delle riprese. Reperto 143.50 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica in data 20/07/2001 : danneggiamenti vari in zona foce compreso il comando della Stradale in via Saluzzo; alcuni black block a volto scoperto (min 48.33)): al minuto 46 e 42 secondi si nota un effetto “pixelato” che dimostra che il supporto originale di questo reperto e’ digitale (mini-dv) mentre il materiale in possesso della procura e’ analogico (vhs), manifestando una discrepanza che non consente una valutazione oggettiva del reperto e della sua genuinita’. Nel reperto sono presenti numerosi tagli e la possibilita’ di esaminare il supporto originale potrebbe consentire la verifica dell’autenticita’ e interezza del reperto. Reperto 143.66 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica in data 20/07/2001 e 21/07/2001): tra le riprese del 20 luglio e le riprese del 21 luglio (minuto 4 e 34 secondi) si nota un segmento con un cosiddetto “effetto neve”; questo evidenzia che il montaggio tra le due parti di video non e’ stato effettuato in camera dallo stesso operatore, ma che le minidv originali dopo essere state riversati in vhs, sono stati montati successivamente. La genuinita’ e l’interezza delle immagini sul loro supporto originale non possono essere accertate se non in presenza degli originali atti di indagine raccolti dalla polizia scientifica. Reperto 143.71 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): al minuto 8 e 15 secondi in occasione di una zoomata si nota un tipico effetto “pixelato” che sottolinea la natura digitale del supporto (mini-dv). Il primo ordine di problemi e’ posto dal fatto che il supporto in possesso della procura e’ analogico, impossibilitando una verifica seria della interezza del reperto. Il secondo ordine di problemi e’ dato dall’incrocio tra il tipo di supporto e la durata del reperto. Le cassette mini-dv (a meno che non siano registrate a bassa qualita’) durano al massimo 60 minuti (se si eccettuano cassette da 80 minuti recentemente commercializzate e non disponibili all’epoca della registrazione del reperto), mentre il reperto dura 85 minuti: e’ quindi evidente che il materiale e’ frutto di un montaggio effettuato a posteriori rispetto alla registraione del reperto e quindi non puo’ essere considerato genuino e integro. Reperto 143.78 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): il supporto presenta tipici segmenti “pixelati” evidenziando che il supporto originale del reperto e’ un supporto digitale, mentre il reperto consegnato dalla procura alla difesa e’ un supporto analogico (vhs). Risulta quindi evidente l’impossibilita’ di accertarne la genuinita’ e l’integrita’. Reperto 143.112 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): il reperto presenta un datacode suggerendo che il supporto originale fosse un supporto digitale; la procura e’ in possesso e ha trasmesso alla difesa un supporto analogico (vhs), implicando una impossibilita’ di verificare l’integrita’ e la completezza del materiale originale. Nel reperto si notano due registrazioni una precedente all’altra (visibile al minuto 26 e 11 secondi e al minuto 25 e 42 secondi) sovrapposte in maniera maldestra: e’ difficile determinare l’esatta situazione del reperto in assenza degli originali e del loro “timecode”, che ci potrebbe consentire di comprendere l’esatta storia di registrazione del reperto. Rileviamo anche in questo reperto numerosi tagli, la cui valutaizione e’ particolarmente complessa di fronte alla confusione di montaggio di cui sopra, e in particolare di fronte a un taglio di oltre dieci minuti intorno agli eventi di piazza alimonda, sul luogo della morte di carlo giuliani, peraltro non giustificabili con un allontanamento dell’operatore dalla scena, dato che successivamente si riprende nuovamente da piazza alimonia a registrare su mini-dv. Reperto 143.116 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): il reperto presenta un datacode sottolineando che il reperto originale e’ su supporto digitale (mini-dv) mentre la procura ha prodotto e utilizzato un reperto su supporto analogico (vhs) inficiando la possibilita’ di verificare la genuinita’ e initegrita’ del materiale originale. Al minuto 4 e 45 secondi si nota un immagine di svariati agenti in assetto antisommossa che dura pochissimi secondi, una sorta di inserto nella sequenza che precede questa scena e che continua successivamente all’inserto. La cassetta presenta numerosissimi tagli anch’essi indici di potenziali manipolazioni, in particolare tagli di pochi secondi in corrispondenza di eventi di particolare rilevanza quale la morte di carlo giuliani, che ci fa dubitare della genuinita’ e integrita’ del materiale originale del reperto. Reperto 143.117 (Cassetta VHS con riprese effettuate da personale della polizia scientifica): il reperto presenta un datacode sottolineando che il reperto originale e’ su supporto digitale (mini-dv) mentre la procura ha prodotto e utilizzato un reperto su supporto analogico (vhs) inficiando la possibilita’ di verificare la genuinita’ e initegrita’ del materiale originale. La cassetta presenta numerosissimi tagli anch’essi indici di potenziali manipolazioni, in particolare in corrispondenza di eventi di particolare gravita’: in occasione degli eventi che portano alla morte di carlo giuliani, durante le fasi piu’ concitate degli eventi, l’operatore si porta in piazza tommaseo dove non e’ presente nessuna situazione rilevante, salvo poi ritornare in piazza alimonia a eventi ormai conclusi. Il complesso di queste valutazioni fa pensare che il materiale su supporto analogico della procura sia manchevole di segmenti e pesantemente manipolata.
2. Video degli elicotteri della polizia di stato (serie 188.x)
Di seguito procediamo ad elencare i problemi relativi ai filmati degli elicotteri della polizia di stato. E’ interessante notare che buona parte dei reperti di elicottero citati nel teste corda non sono in posssesso della difesa. E’ altresi’ importante notare come questi reperti possano sostanzialmente essere selezioni in regia di diverse camere da diversi tetti e da diversi elicotteri o montati a posteriori di diverse fonti aeree. Al fine di accertare i fatti sarebbe piu’ opportuno acquisire i filmati integrali dei singoli elicotteri (dato che come presumibile dalle foto contenute nel reperto 65D nella cartella “sestini” ai file 02101405 e 02101306, che ritraggono le apparecchiature di registrazione video tipo “wescam” a bordo degli elicotteri di p.s., si puo’ affermare che gli elicotteri avevano la possibilita’ di registrare le riprese che effettuavano) inclusi quelli dell’Arma dei Carabinieri (due dei quali erano anch’essi attrezzati con videocamere come appunto del dirigente di P.S. Rossetto al cp5, pagina 000719). Ricordiamo che nei 5 reperti citati dal teste corda e non consegnati alla difesa, il testimone fa riferimento a orari relativi alle registrazioni, ed in considerazione che i due reperti invece consegnati alla difesa non contengono “datacode”, sarebbe importante accertare la presenza o meno di “datacode” nelle immagini registrate da elicotteri al fine di situare i fatti nel dovuto contesto e nella dovuta sequenza cronologica. Rileviamo che le foto sopraccitate mostrano che i video in corso di realizzazione presentano sia datacode che timecode, e che e’ quindi curioso non trovare informazione di tale rilevanza nei materiali consegnati alla difesa e alla procura. Nel reperto 188.20 notiamo che la registrazione e’ un susseguirsi di immagini da tetti e da elicotteri diversi, senza “datacode”. Questo reperto, come gia’ accennato nella nota introduttiva, sembrerebbe essere un selezione di materiale giunto da varie fonti, purtroppo on ci e’ possibile valutare se questa “selezione” e’ avvenuta in “diretta” dalla “regia” della centrale operativa o a posteriori in una sala di montaggio. Il Reperto 188.9 (Videocassetta Betacam Sp con riprese effettuate dall'elicottero della P.S. il giorno 20/07/01 dalle ore 17.30 alle ore 18.30) e’ presumbilimente costituito da immagini provenienti da un singolo elicottero anche se presenta tagli che sono difficilmente spiegabili nel caso di un atto di indagine come le riprese continuative da una singola fonte aerea.
3. Filmati consegnati da anonimo o da singoli cittadini
Reperto 25 (n. 1 videocassetta VHS riguardante l'assalto al carcere di Marassi ed altre azioni dei black-bloc - Renzo Carboncini): il reperto e’ presumibilmente girato su supporto digitale (mini-dv) e poi montato ed editato successivamente prima del riversamento su supporto analogico con cui e’ stato consegnato alla procura. Questo ne inficia ovviamente ogni verifica sulla genuinita’ e consequenzialita’ dei contenuti. Si puo’ notare l’originale supporto digitale grazie alla presenza alterna di “datacode” impreso sulle immagini, nonche’ per vari episodi di “pixelatura” tipici del supporto digitale (minuto 12 e 50 secondi; minuto 14 e 15 secondi; minuto 18 e 43 secondi; ecc ecc). Al minuto 31 e 6 secondi si nota un taglio grossolano che evidenzia molto chiaramente la natura di montaggio del reperto (si vedono 2 secondi di una zona molto lontana della citta’ dalle riprese precedenti e successive). Al minuto 44 e 59 secondi vediamo una dissolvenza, anche in questo caso indice molto evidente di un montaggio successivo al momento della registrazione del reperto. Dall’analisi delle immagini e di altri tagli non significativi si evince che quasi mai si possono intravedere le forze dell’ordine nel corso dell’esercizio delle loro mansioni, mentre se ne rilevano quasi sempre le conseguenze, indice a nostro avviso che il montaggio non corrisponde ad una genuina e obiettiva rappresentazione di cio’ che il materiale originale da cui e’ stato tratto il reperto conteneva. Reperto 31 (Videocassetta VHS - Lagomarsino Roberto): il materiale originale e’ sicuramente su supporto digitale (come evidenziato dalla presenza del datacode in tutta la durata del reperto) e quindi sarebbe opportuno verificare con l’originale su mini dv la presenza di materiale aggiuntivo o la genuinita’ e integrita’ del reperto, soprattutto perche’ esso presenta tagli della durata di vari minuti ciascuno, che potrebbero essere indice di una serie di riprese molto casuali oppure della mancanza di materiale utile a ricostruire il contesto del reperto. Reperto 49 (Videocassetta VHS allegata al fascicolo n. 17718/01 in carico alla dott.ssa Canepa - Anonimo trasmessa a redazione genovese "II Giornale" - Riprese da abitazione): in primo luogo il reperto e’ sicuramente registrato su supporto digitale (come si evince dalla presenza costante di un “datacode” durante le riprese) contrariamente alla copia in possesso della procura: questo gia’ rende estremamente difficoltoso valutare la natura genuina degli stacchi e quindi l’integrita’ del materiale. Al minuto 17 e 10 secondi avviene un taglio molto sospetto: tutte le riprese sono praticamente continue o con tagli abbastanza comprensibili, mentre in questo caso il taglio e’ presente proprio in corrispondenza di un arresto e specificatametne relativamente ai motivi dell’arresto, facendo sospettare che si sia voluto agire sul nastro proprio per escludere alcuni elementi a favore di altri. Il taglio e’ notevole, proprio per la scarsa competenza dell’operatore, che fa pensare ad un possibile intervento successivo al momento della registrazione. Il verbale di sequestro o di consegna5, e gli originali, in questo caso come in analoghi altri casi di reperti di anonimi, potrebbe aiutare a determinare il momento in cui questo taglio sia effettivamente avvenuto, se durante le riprese (ad opera dell’operatore) o successivamente. Reperto 101 (Videocassetta VHS allegata al fascicolo n. 17718/01 in carico alla dott.ssa Canepa - Anonimo trasmessa a redazione genovese "II Giornale" - Riprese da abitazione): Il materiale originale e’ su minidv come evidenziato dalla presenza di un “datacode” nelle immagini e dalla presenza di comandi del videoregistratore evidentemente inseriti da un riversatore non esperto (minuto 5 e 45 secondi; minuto 14 e 39 secondi). E’ quindi evidente la difficolta’ di accertare la genuinita’ del materiale noche’ l’entita’ dei tagli per poterne valutare l’integrita’. Reperto 198.50 (Cassetta VHS n.4 prodotta dal ROS e fornita da ANONIMO): la cassetta e’ chiaramente un montato completo di colonna sonora e sottotitoli e come tale soggetto a interpretazione da parte di chi ha realizzato il video, potenziali inversione o tagli cronologici e quindi difficilmente definibile come genuino e integro. Reperto 209 (Videocassetta VHS Saccheggio Dì x Dì, Motomixer, Banco di Sicilia; acquisita informalmente dalla digos di Genova il 10.06.2002): al minuto 1 e 38 secondi notiamo la comparsa di un “datacode” (come anche al minuto 9 e 48 e in altri punti) che evidenzia la natura digitale del supporto originale, contrariamente al supporto analogico di cui dispone la difesa. Al fine di accertare tagli ed eventuali manipolazioni conoscere l’iter dei materiali, della loro acquisizione e possibilmente visionare i lroo originali risulta imprescindibile per fornire una certezza rispetto alla loro genuinita’ e integrita’. L’ultimo frame del reperto e’ un fermo immagine: questo e’ indice di due possibilita’; la prima e’ che il filmato sia stato riversato su vhs da una timeline e quindi da una piattaforma di editing video; la seconda e’ che molto meno probabilmente un operatore con scarse conoscenze di ripresa video abbia messo in pausa la videocamera con cui ha riversato prima di staccare i cavi, evento che ci pare alquanto improbabile. Questo fa si che il reperto non possa essere considerato genuino e autentico e integro, condizione irrinunciabile per valutarlo nella sua complessita’. Reperto 210 (Videocassetta VHS consegnata al Dr Canciani da Ag. PS Fortuna Antonio): al minuto 5 e 53 secondi (come anche al minuto 21 e 21 secondi) si nota un traballamento dell’immagine e successivamente una schermata blu tipica di un riversamento maldestro da mini-dv e vhs in corrispondenza di un taglio. Questo evidenzia quantomeno che il materiale di partenza e’ un supporto digitale, anziche’ il supporto analogico fornito dalla procura, la cui acquisizione consentirebbe un maggiore accertamento della genuinita’ del materiale e della sua integrita’. Reperto 220 (N.1 videocassetta VHS consegnata a CC spontaneamente da cittadino anonimo marca TDK con riprese effettuate in data 20/07/01 dalla quale sono stati estrapolati n.7 fotoprint - residente via Pozzo): al minuto 2 e 33 secondi si nota una dissolvenza al nero, che puo’ essere effettuata anche con effetti “in camera”, ma che sicuramente denota il reperto come realizzato su supporto digitale e non su supporto analogico quale quello prodotto dalla procura, ponendo le sopraccitate questioni relativamente all’accertamento della genuinita’ e integrita’ del materiale. Ulteriore conferma viene dalla sequenza al minuto 8 e 5 secondi in cui si possono notare dei tipici effetti “pixelati” dovuti allo zoom digitale. Si notano numerosi tagli che pero’ non sembrano denotare una particolare intenzionalita’. Reperto 236 (N. 1 VHS fornita da anonimo a Isp. Zuccon della Questura di Genova): una delle premesse relative a questo reperto e’ che possiamo conoscere la macchina dell’operatore grazie alla comparsa di un tentativo di mettere un filtro sulle immagini alla ora uno, minuto 8, dove compare la marca e il modello della videocamera. Questa videocamera mostra un difetto molto peculiare: ogni stacco tra sequenze successive tra le quali e’ stato effettuato un taglio, presenta la permanenza del “datacode” della sequenza precedente per la durata di un frame sovraimpresso sulla sequenza successiva (vedasi minuto 1 e 39 secondi, minuto 3 e 47 secondi, minuto 5 e 3 secondi, oltre a tutti gli altri tagli presenti sulla vhs). Al minuto 25 e 23 secondi il reperto presenta una schermata nera che dura fino al minuto 35 e 47 secondi. Lo stacco tra questo nero e le immagini precedenti e successive e’ invece netto, suggerendo che lo schermo nero sia stato inserito con un'altra videocamera o in un momento di montaggio/editino/riversaggio successivi (in questo caso l’ipotesi e’ che due minidv siano state riversate malamente o editate grossolanamente su una vhs). E’ inoltre importante notare che sullo schermo nero ai minuti 35 e 27 secondi compare un “datacode” che mostra la data del 31 agosto 2001. Altro elemento che fa dubitare fortemente della genuinita’ del reperto (dato che dell’integrita’ siamo sicuri di poter esprimere parere negativo), e’ la presenza di una sequenza risalente al 21 luglio che comincia al minuto 35 e 49 successivamente al nero e finisce al minuto 42 e 26, da cui poi continuano le immagini risalenti al 20 luglio (presenti anche precedentemente alla sequenza nera). Facciamo altresi’ notare che tra l’immagine del 21 e l’immagine del 20 non assistiamo alla consuenta “sbavatura” di un frame, ma che il taglio sia di datacode che di sequenza appare netto. In generale il reperto appare ampiamente rimaneggiato e solo l’esame di un eventuale originale e dei verbali di sequestro potrebbero aiutare a capire l’entità, l’origine e la rilevanza di tali manipolazioni. Per maggiore chiarezza rispetto a questo reperto, consigliamo di visionare il reperto per poter trarre conclusioni e valutazioni con maggior cognizione di causa.
4. Reperti della commissione parlamentare
E’ utile notare che la maggior parte dei reperti della commissione parlamentare (reperti 181.x) sono dei riversamenti e montaggi di spezzoni anche molto brevi e non necessariamente cronologicamente ordinati. Questo ovviamente costituisce un limite molto grave per la collocazione degli eventi in un contesto tale da chiarire la natura degli eventi. Sarebbe importante riuscire a risalire ai criteri e alle modalità con cui sono stati riversati o montati gli spezzoni.
5. Reperti delle televisioni
E’ importante notare che la gran parte dei reperti provenienti da studi e canali televisivi sono rapidi montaggi di spezzoni estremamente eterogenei e non cronologicamente ordinati. Inoltre presentano numerose sequenze appartenenti ad altre emittenti, ad altre fonti, la cui inclusione nel reperto risulta quantomeno dubbia o da chiarire. Ci sono 3 tipologie di reperti relativi alle televisioni che abbiamo identificato: registrazioni di telegiornali e speciali televisivi, montati di riprese di operatori diversi e cronologicamente non ordinati ed infine i “girati” dei vari operatori riversati integralmente su una VHS.
I reperti che si presentano come riversaggi su un’unica VHS di vari girati di vari operatori sono: 040 (Videocassetta VHS Telecitta’ relativa a riprese varie del giorno 20/07/2001 zona c.so Marconi) 041 (Videocassetta VHS Telegenova) 042 (Videocassetta VHS Telecitta’) 044 (Videocassetta VHS Primocanale) 046 (Videocassetta VHS Telenord-canale7) 064 (VHS della televisione SUBALPINA (Digos di Asti)) 065/7 (Videocassetta marca Fuji M321SP Betacam 20M ADNA – Materiale acquisito presso Agenzia Giornalistica ADN Kronos di via Ripetta 73 Roma) 079 (Cassetta VHS Telelombardia) 151/29/Cx (da numero 1 a 18; da C051 a C060) (28 cassette BETACAM estrapolate da BETACAM della RAI) 154/2 (Videocassetta VHS duplicato di originale BETACAM contrassegnata dal numero C1 proveniente da redazioni esteri della RAI) 154/3 (Videocassetta VHS duplicato di originale BETACAM contrassegnata dal numero C1 proveniente da redazioni esteri della RAI) 155 (videocassetta BETACAM emittente Telegenova) 156 (videocassetta BETACAM emittente Telegenova) 157 (videocassetta BETACAM emittente Telecitta’) 158 (videocassetta BETACAM emittente Telecitta’) 159 (videocassetta BETACAM emittente Teleradionews) 160 (videocassetta BETACAM emittente Teleradionews)
I reperti che si presentano come dei montati da poi utilizzare in seguito dalle emittenti televisive, privi di un senso cronologico, mirati solamente alla spettacolarizzazione degli eventi senza nessun intento descrittivo dei fatti sono: 081 (Cassetta VHS Mediaset) contenente sia piccoli montati relativi ad alcuni momenti delle 3 giornate di Genova che interviste a portavoce del GSF e cittadini genovesi 083 (Cessetta VHS emittente SEIMILANO) contenente dei servizi montati di sole immagini, senza commento, ma con didascalie 086 (Cassetta VHS TELEREPORTER) contenente piccoli montati relativi a vari luoghi nei quali si svolgono le contestazioni del G8 151/29/01 (LA7 TMC Betacam) 151/29/03 (LA7 TMC Betacam) 237 (numero 1 VHS montata dai tecnici Mediaset per la squasdra mobile di Genova relativa all’episodio Carlo Giuliani) 150/1 (Videocassetta acquisita presso gli studi di Roma della emittente LA7) 151/19 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C051) 151/27 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C051)
I reperti che si presentano come registrazioni di Telegiornali o speciali televisivi sono: 150/3 (Videocassetta acquisita presso gli studi di Roma della emittente LA7) questo reperto contiene non solo immagini dell’emittente LA7 ma anche di PRIMOCANALE, nonostante questo reperto sia la registrazione di trasmissioni andate in onda risultano “tagliate”, cosa facilmente riscontrabile dato che i commenti degli inviati vengono troncati di netto, il reperto inoltre contiene anche dei piccoli montati di sequenze di immagini del 20 e del 21 luglio 2001 151/1 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C001/C002) 151/3 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C004/C005/C006) 151/4 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C006/C007/C008) 151/5 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C008/C009/C010) 151/11 (Videocassetta VHS acquisita presso gli studi Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM numero C0020/C0021/C0022/C023/C024) 151/30 (numero 50 cassette BETACAM della RAI dalla qualòe sono state estrapolate dalla divisione anticrimine di Roma 18 cassette – numero 1 videocassetta VHS acquisita presso gli studi di Roma della RAI contenente riproduzione cassetta BETACAM C004/C005/C006) 238 (numero 1 VHS montata con immagini tratte dai TeleGiornali dalla DIGOS di Genova)
Notiamo altresi’ una serie di reperti che vengono presentati e descritti come “girati” ma che di fatto sono montaggi e riversamenti di riprese di vari operatori in ordine cronologico sparso. Corrispondono a questa descrizione i reperti sono: 177/04 (n. 1 videocassetta FUJI contenente il girato Mediaset durante le giornate del vertice G8) 177/05 (n. 1 videocassetta FUJI contenente il girato Mediaset durante le giornate del vertice G8) 177/07 (n. 1 videocassetta FUJI contenente il girato Mediaset durante le giornate del vertice G8) 177/08 (n. 1 videocassetta FUJI contenente il girato Mediaset durante le giornate del vertice G8) 177/11 (n. 1 videocassetta FUJI contenente il girato Mediaset durante le giornate del vertice G8)
6. Reperti dei quali la difesa dispone degli originali
Per i reperti della serie 164/x e 192/x i cc.tt., disponendo degli originali, hanno potuto verificare l’integrita’ e la genuinita’ dei materiali forniti alla Procura. Nel caso dei reperti della seria 164/x (LUNA ROSSA) non si sono riscontrate discrepanze tra il supporto originale e la copia in VHS fornita alla Procura. Nel caso dei documenti della seria 192/x (sequestro dei ROS al TPO di Bologna) invece, i cc.tt. hanno riscontrato, in alcuni reperti che si elencano di seguito, differenze sostanziali tra gli originali ed il materiale fornito dalla Procura ala difesa. Si precisa che in data 12/7/04 si è preso visione delle copie in possesso della Procura (reperti 192/23 e 192/25) e anch’essi presentavano gli stessi tagli delle copie consegnate alla difesa.
192/02 Al minuto 2:10:05 la VHS presenta un taglio non presente nella miniDV numero 1.3 (numerazione dei ROS) di circa 18 secondi. 192/09 Al minuto 0:47:00 la VHS presenta un taglio non presente nella miniDV 4.2 (numerazione dei ROS) di circa 10 minuti. 192/10 Al minuto 1:47:53 la VHS presenta un taglio non presente nella miniDV 6.1 (numerazione dei ROS) di circa 1 minuto e 11 secondi. 192/12 La VHS presenta diversi tagli non presenti nella miniDV 6.2 (numerazione dei ROS), la miniDV 6.2 infatti dura circa 41 minuti mentre lo spezzone presente nel reperto comprende solo 23 minuti. Rispetto alla miniDV 7.2 (sempre presente in questo reperto) la VHS presenta un taglio di 10 minuti al minuto 1:16:41. 192/21 Al minuto 0:35:37 e al minuto 0:47:12 la VHS presenta dei tagli non presenti nella miniDV 5.2 rispettivamente di 11 e 7 minuti. Inoltre al minuto 1:09:38 della VHS e’ presente un taglio di circa 21 minuti rispetto alla miniDV originale classificata come 8.3. 192/22 Al minuto 0:14:06 la VHS presenta un taglio non presente nella miniDV 4.9 di circa 7 minuti e 50 secondi. Inoltre al minuto 0:45:02 e al minuto 0:58:00 sono presenti due tagli rispetto alla miniDV originale (7.4) rispettivamente di 35 secondi e 2 minuti e 50 secondi. Dall’ultima miniDV (9.1) infine mancano circa 36 minuti al minuto 1:12:50 della VHS. 192/23 Al minuto 0:39:08 e al minuto 0:55:27 della VHS sono presenti due tagli non presenti nella miniDV 9.2 di circa 2 minuti e 40 secondi e 30 minuti. Rispetto alla miniDV 9.3 sono presenti due tagli al minuto 1:17:40 di circa 6 minuti e al minuto 1:33:27 di circa 2 minuti. Rispetto alla miniDV 13.4 al minuto 2:33:41 della VHS mancano circa 4 minuti. 192/24 Sono presenti nella VHS due tagli rispetto alla miniDV 10.3 al minuto 0:40:17 di circa 19 minuti e 40 secondi, al minuto 0:48:43 della VHS mancano 3 minuti e 26 secondi presenti nella miniDV. Rispetto alla miniDV 10.4 sono presenti tagli ai minuti 0:52:05 (taglio di 1 minuto e 53 secondi), al minuto 0:57:37 (taglio di circa 25 secondi), al minuto 0:57:37 (taglio di circa 6 minuti e 29 secondi) e al minuto 0:59:01 (taglio di circa 12 minuti e 22 secondi). Rispetto alla miniDV 13.3, nella VHS al minuto 1:33:02 e al minuto 1:47:58 sono presenti due tagli rispettivamente di circa 8 minuti e 8 secondi e di 4 minuti. 192/25 Nel reperto, rispetto alla miniDV 14.4, al minuto 0:37:58 e’ presente un taglio di circa 12 minuti. Rispetto alla miniDV 14.6 sono presenti diversi tagli: al minuto 0:41:08 e’ presente un taglio di 4 minuti, al minuto 0:51:03 e’ presente un taglio di 23 minuti, al minuto 1:00:24 e’ presente un taglio di 1 minuto. Rispetto alla miniDV 16.9 ancora tagli al minuto 1:14:21 di circa 8 minuti, al minuto 1:22:44, al minuto 1:23:53 e’ presente un taglio di circa 4 minuti e 30 secondi ed infine al minuto 1:27:40 un taglio di 5 minuti e 25 secondi.
Conclusioni
In questa memoria sono stati analizzati 192 reperti. Di questi, 36 reperti provengono da riprese di Forze dell’Ordine (Polizia scientifica, Vigili urbani e Carabinieri), 60 provengono da operatori media non televisivi (Indymedia, Luna Rossa e lungometraggi), 8 provengono dalla Commissione parlamentare, 11 provengono da singoli cittadini o anonimi e 77 da emittenti televisive.
La conclusione delle analisi (dalle quali, come già detto, si sono esclusi i materiali sulla cui veridicità non sussistono dubbi, ad esempio le telecamere del traffico ed i materiali sulla cui genuinità ed integrità è quasi impossibile pronunciarsi come ad esempio i montati, premontati, potenziali girati e riversati dei vari operatori radiotelevisivi) è la seguente: - nei documenti per i quali è stato possibile confrontare l’originale con i reperti forniti dalla Procura (provenienti dal sequestro ROS-TPO’ ) sono state riscontrate gravi anomalie consistenti in rilevanti sottrazioni di sequenze in quasi il 50% dei reperti. -Altre importanti anomalie sono state riscontrate in 16 reperti appartenenti al resto del materiale fornito, che non possono quindi essere considerati genuini ed integri.
Per tutti questi documenti la difesa non può che opporsi alla loro produzione in dibattimento; in subordine si chiede che il Tribunale disponga perizia sui documenti sopraindicati onde accertarne la genuinità e l’integrità.
Tutto ciò fa nascere forti dubbi anche sulla parte restante dei documenti video descritti in questa memoria; per questi si chiede che il Tribunale acquisisca i documenti sul supporto originale (inteso come il supporto usato dall’operatore), corredati dei relativi verbali di consegna o sequestro, e disponga quindi perizia per accertarne la genuinità ed integrità.
Si allega scheda riassuntiva relativa ai 16 reperti.
Genova 13/7/2004
(dr. R.B.) (L. P.)
(dr.C. B.) (avv. Raffaella Multedo)
(avv. Emanuele Tambuscio) (avv. Fabio Sommovigo)
(avv. Laura Tartarini)
NOTE 1 per frame si intende un singolo fotogramma del filmato (ogni secondo di riprese contiene 25 frame). 2 per taglio in camera si intende un taglio effettuato manualmente dall’operatore che interrompe la registrazione del filmato per riprenderla dopo un certo lasso di tempo. 3 per effetto neve si intende quel tipico effetto da canale mal sintonizzato che e’ presente solo in caso di errori di riversamento o duplicazione da vhs a vhs. 4 Si indica con datacode la presenza sul supporto recante i fotogrammi di informazioni relative alle circostanze di tempo reali riferite ai fatti rappresentati (es: la data e l’ora in cui avvengono le riprese secondo l’orologio contenuto nello strumento che effettua le riprese) o ad altri dati (es: identità di chi pone in essere le riprese). Si indica con timecode il tempo di durata (interno) del filmato (che quindi partirà da 0 all’inizio delle riprese). 5 Più volte nel corso della presente memoria si fa riferimento alla rilevanza degli originari verbali di sequestro ovvero diversi atti di apprensione dei reperti video ai diversi fascicoli processuali aperti dalla Procura, anche per le valutazioni tecniche di acquisibilità, genuinità e comunque lettura interpretativa di detto materiale. Infatti, non solo l’esame dell’indicata documentazione processuale appare indispensabile per le valutazioni inerenti la legittimità della stessa (con conseguenti necessari riflessi sul materiale probatorio ch’essa mira ad assicurare al procedimento), ma certamente altrettanto necessaria appare ai fini di valutazione tecnica che qui ci occupano: l’esame di genuinità/manipolazione, ricostruzione spazio/temporale degli eventi ecc. potrà avvenire solo a partire, quanto meno, dalla conoscenza della natura tecnica del supporto originariamente reperito dall’organo di accusa (oltre che, ancor prima, dall’esame diretto dell’originale).
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