Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2004/09/628155.php Invia anche i commenti.

[Milano] Si apre il processo per lo sgombero di Metropolix. Cosa scrivevano ai tempi...
by vecchia rassegna stampa Monday, Sep. 20, 2004 at 12:25 PM mail:

Il 22 Settembre prima udienza per l'intera vicenda di MetropoliX.

Barricate, scontri e traffico bloccato. Milano, sgomberato il centro Metropolix.

MILANO - Un’operazione delle forze dell’ordine è scattata stamani per sgomberare l’ostello Metropolix in piazza Minniti a Milano, occupato nell’ottobre del ’98. Sul luogo sono presenti polizia, in particolare con la Digos, carabinieri e vigili del fuoco. Per non essere trascinati via, i giovani - una quarantina del Metropolix e altri dell’ex centro sociale Bulk - hanno bloccato le vie d’accesso alla piazza, ammassando in barricate cataste di materiali di scarto. I giovani hanno anche formato una struttura di metallo e polistirolo a forma di fortino davanti all’ingresso dell’ostello per resistere all’assalto della polizia. «Hanno usato i lacrimogeni,» ha affermato Michelangelo del Bulk, forse anche per spiegare l’uso di un idrante contro la polizia. Cinque ragazzi si sono poi legati, con delle corde, ai balconi del secondo piano e solo dopo avere ricevuto assicurazioni che le loro identità non saranno rese note hanno accettato di scendere. Eccetto uno che resta seduto sul cornicione di una finestra. «La gente del quartiere ha mostrato solidarietà - dice Ronnye, portavoce di Metropolix -. Alcuni bar ci hanno dato cappuccini e una cinquantina di pasti». L’Osservatorio di Milano è intervenuto con una nota del direttore Massimo Todisco: «Lo sgombero di questa mattina della casa occupata e ostello autogestito Metropolix, sta a dimostrare l’enorme distanza che separa la Giunta comunale dai giovani della città e delle loro esigenze di comunicazione e socializzazione. La mancanza di spazi sociali per i giovani, la quasi totale assenza di strutture per l’ospitalità, sono la prova lampante di una totale assenza di una politica per i giovani da parte della Giunta comunale, capace solo di usare violenza per una "perversa politica di immagine" senza mettere in atto nessuna forma di dialogo con il mondo giovanile». «Lo sgombero è stato un atto quanto mai dovuto, cui ci siamo trovati costretti per ripristinare la sicurezza ancor prima che la legalità». Questo il commento dell’assessore comunale milanese al Demanio, Luigi Verro. «Il sentimento dominante - rileva Verro - è quello del sollievo. Sembra che il Comune sia sordo alle esigenze dei giovani. La realtà è ben diversa. Evidentemente il modo di intendere la cultura e il sociale del Comune è molto diverso da quello degli occupanti e di chi li difende ad oltranza».

_____________________

Il Giorno:

MILANO: I RAGAZZI DEL "METROPOLIX" OCCUPANO LO STUDIO DELL'ASSESSORE MILANO, 18 SETTEMBRE - Alcuni ragazzi del collettivo 'Metropolix' hanno occupato verso le 17,45 di oggi lo studio dell'assessore allo Sport e ai giovani del Comune di Milano Sergio Scalpelli (Fi), in Piazza Duomo. I ragazzi, conferma una segretaria, si sono chiusi nello studio e hanno staccato il telefono. L'assessore Scalpelli si è recato sul posto.Alla base del gesto di protesta, con ogni probabilità, lo sgombero di ieri mattina. I ragazzi, infatti, gestiscono da qualche anno un ostello per gli studenti fuorisede, che fino a ieri mattina stava in un palazzo di proprietà delle Poste in viale Zara, alla periferia nord della città, dal quale le forze dell'ordine li hanno sgomberati, appunto, ieri mattina. I ragazzi del Metropolix erano già stati in precedenza sgomberati da uno stabile in Piazzale Minniti, all'Isola, nella stessa zona dove si trova il palazzo sgomberato ieri. Anche il centro sociale collegato a Metropolix, il «Deposito Bulk», è stato sgomberato lo scorso inverno.

_____________________

La Padania (eh eh eh):

Metropolix, tutti denunciati. I carabinieri procedono d’ufficio contro 13 autonomi.

Hanno già lasciato lo stabile in Pagano per occuparne uno in viale Zara. Tornano in periferia i ragazzi del centro sociale di Metropolix, che venerdì avevano occupato l’ex ufficio di collocamento nell’elegante quartiere di Pagano a Milano. Nel corso della notte i ragazzi, infatti, hanno occupato un edificio al numero 129 di viale Zara: secondo loro si tratta di uno stabile dell’Amministrazione delle Poste e l’edificio, sebbene abbandonato da anni, è ancora in buone condizioni. Viene confermata quindi l’ipotesi, che l’occupazione di venerdì, nel quartiere di Pagano, fosse una “allegra provocazione” nei confronti dell’amministrazione comunale di Milano, che nei giorni scorsi aveva chiesto e ottenuto lo sgombero dell’ostello alternativo organizzato dal centro sociale nel quartiere Isola, in una zona periferica della città. Già da questa mattina, l’ex ufficio di collocamento in via Duccio Da Boninsegna era stato sgomberato dai giovani di Metropolix. I tredici ragazzi, che però, venerdì, si erano staccati dalla manifestazione autorizzata per andare ad occupare il palazzo comunale sono stati denunciati tutti quanti per occupazione di suolo pubblico. In questo caso, dato il numero di persone coinvolte, la denuncia è scattata d’ufficio ed è stata fatta dai carabinieri del nucleo informativo. I giovani del centro sociale Metropolix avevano annunciato con un giorno di preavviso e tanto di indovinelli, l’occupazione dell’ex ufficio di collocamento di Milano in via Duccio di Boninsegna 23, nell’elegante quartiere di Pagano. In pochi minuti hanno messo in atto le loro ittenzioni. Polizia e carabinieri non si sono quasi accorti di quanto stava accadendo: erano in coda e in testa al corteo che, dopo aver partecipato a un presidio davanti all’aula bunker di San Vittore dove è ripreso il processo di Piazza Fontana, si era diretto verso il quartiere Pagano. Secondo un copione studiato a tavolino, all’improvviso dal camion che apriva il corteo di studenti è partito il segnale e tutti i giovani si sono riversati nella piccola via Duccio di Boninsegna per entrare di corsa nell’edificio, il cui portone era stato aperto poco prima da una pattuglia di giovani. L’edificio, di proprietà del comune, è stato presidiato giorno e notte dalle forze di polizia, mentre dai palazzi antistanti la gente si affaccia ai balconi per osservare ciò che stava succedendo, senza troppo protestare.

_____________________

Sparisce un altro Centro Sociale.

Nel 2000 servirono i lacrimogeni per sgomberare Metropolix in Piazza Minniti. Era un Centro Sociale/Ostello gestito proprio da quei ragazzi che ora rischiano lo sgombero del Deposito Bulk di fronte al Cimitero Monumentale, dove sorge l’enorme area dismessa ex-Enel di Via Niccolini. Le voci di “intervento” nell’area si rincorrono da un paio di mesi. I duemila metri quadri di superficie sono stati acquistati da una società americana che intende bonificare tutta la zona e far fruttare al più presto l’investimento fatto. Così il 3 Giugno la Procura di Milano ha emesso l’ordinanza di sequestro preventivo dell’immobile, che deve essere liberato nel minor tempo possibile.Il Bulk lo conoscono tutti. Come si fa a non notarlo? È l’unica nota di colore in uno dei punti più grigi della città. Graffiti giganteschi ricoprono gran parte delle pareti esterne creando un colpo d’occhio davvero unico.Il Centro Sociale è diventato negli anni un punto di riferimento fisso per le notti milanesi. I concerti, le mostre e le attività frenetiche hanno conquistato gran parte del panorama giovanile del capoluogo lombardo. La stessa magistratura ha ricordato nel testo dell’ordinanza l’importanza dell’opera del Centro. Iniziative che secondo i magistrati dovrebbero essere “meritevoli di maggiore attenzione da parte dell’autorità amministrativa”. Sembra l’inizio classico di una storia tra il bene e il male. Dove, la casualità viene incontro al delirio internazionale odierno, i soliti americani distruggono gli ultimi avamposti di un comunismo ormai dimenticato. Ai lettori spetta la scelta di decidere dove sia il bene e dove il male. Parlare di Centri Sociali auto-gestiti è molto difficile. I motivi di complessità che caratterizzano l’argomento sono molti. Per cui stabilire con gran facilità cosa è meglio e cosa non lo è, può diventare una semplice presa di posizione che spesso non affronta con serietà l’argomento. Nell’universo milanese i vari Leoncavallo, Vittoria, Deposito Bulk, Garibaldi, Area Potabile sono inseriti pienamente da anni. Sono luoghi di incontro per i giovani, dove le “Arti” esplicano in tutta serenità il loro potenziale. I vari concerti, le mostre di artisti contemporanei e perché no anche le lezioni di italiano agli immigrati sono iniziative da elogiare in pieno. Milano culturalmente parlando, non fa molto, anzi fa davvero poco rispetto ad altre città. “La notte bianca” della scorsa settimana è stato un avvenimento unico per i milanesi, tanto unico che la maggior parte dei commercianti non ci ha assolutamente creduto e ha tenuto saldamente le saracinesche abbassate. Insieme a questi rari episodi, sono solo i cinema (Lo Spazio Oberdan, Gnomo ecc.) e alcune librerie (Degli Atellani, Tikkun...) a dare alla città un contributo significativo. La realtà dei Centri Sociali, quindi, si inserisce perfettamente nella serie di anelli culturali mancanti e dà sfogo all’esigenza dei giovani di parlare, imparare, discutere e confrontarsi. Capacità che il milanese spesso dimentica di possedere. A dei bellissimi “pro” corrispondono sempre degli inevitabili “contro”. E i “contro” sono le regole da rispettare. Molti Centri non le rispettano. Non parliamo solo dell’occupazione illecita di una proprietà altrui, ma anche del rispetto nei confronti delle “orecchie” del vicinato, della salvaguardia delle strutture che minano alla salute anche di chi ci abita. La struttura di Via Niccolini non è certo un fiore all’occhiello della sicurezza, anche se i leader hanno assicurato che i luoghi pericolosi sono sigillati e non vengono assolutamente sfruttati. E non solo questi. Essi comunque rimangono uno zoccolo duro dell’estrema sinistra, violenta ed estremista tanto quanto l’estrema destra. Lontana dal pacifismo bertinottiano. A questo punto bisogna aspettare le prossime due settimane. L’intervento della polizia è imminente come la reazione degli abusivi. Su Indymedia.org, sito No-global, i capi affermano di saper gestire uno sgombero e di “farlo diventare un boomerang sul muso di chi ci attacca”. I candidati al ballottaggio dovrebbero prendere in considerazione queste delicate situazioni. I Centri Sociali sono illegali, ma forse non del tutto inutili.

_____________________

Il Manifesto:

La prossima vittima dell'annoiato e stizzito sindaco Albertini - un po' in ombra dopo una stagione trascorsa a spararle grosse in tema di sicurezza, un po' imbronciato perchè il governo ha deciso di nominare il prefetto e non lui commissario straordinario per la costruzione di tre depuratori - sarà l'ostello autogestito Metropolix. E' uno stabile occupato due anni fa da alcuni studenti nel quartiere Isola di Milano, sorta di dependance del Deposito Bulk, il laboratorio studentesco spianato dalle ruspe giusto qualche settimana fa. Le pratiche di uno sgombero più volte annunciato in questi giorni hanno subìto un'accelerazione in seguito alla visita che il sindaco di Milano ha reso al suo amico ex sindaco Enzo Bianco, oggi ministro degli interni. Sembra che nell'incontro al vertice, tra un'emergenza e l'altra, ci sia stato tempo per parlare anche di Metropolix, una dolorosissima spina nel fianco per la giunta Albertini ancorché argomento ridicolo se trattato nelle stanze del Viminale. Siamo quasi sicuri (purtroppo) che Bianco non resterà a lungo con le mani in mano, non fosse altro che per dare un contentino al sindaco di Milano. Speriamo s'informi. Dopo quindici mesi di occupazione, Metropolix è una casa per quaranta giovani (niente a che fare con le baby-gang...), ha ospitato circa duemila visitatori, studenti di altre città e stranieri con (e senza) permesso di soggiorno. Pare si tratti del primo esempio di ostello autogestito al mondo, sembra uno slogan e forse è un'esagerazione, resta il fatto che questa mattina gli studenti di Metropolix dovrebbero partecipare a un dibattito alla Fiera di Milano nell'ambito della Borsa Internazionale del Turismo, su invito dell'Aigo, che è l'associazione italiana gestori ostelli (sgomberiamo anche la Fiera?). Al ministro Bianco il sindaco Albertini avrà anche raccontato che il comune di Milano ha dato una chance ai giovinastri di Metropolix. E' una bugia. Anzi un finto bando per l'assegnazione di uno spazio alternativo che solo qualche giorno fa si è rivelato un luogo impraticabile, perso nella periferica via Novara, metri quadri pochi e soprattutto poco appetibili per la speculazione edilizia. Insomma, il conto alla rovescia è iniziato. Nei prossimi giorni sarà sgombero. Metropolix troverà un'altra sede, difficile che sia l'Isola, facile che sarà presto: sono già stati "monitorati" una decina di luoghi papabili. Dunque l'esperienza (per qualcuno il problema) continuerà a esistere. Nel frattempo si attendono le "forze dell'ordine" per registrare l'ennesima figuraccia della giunta milanese e di chi si presta a fare da braccio a una testa che mostra di essere sempre più vuota. Come al solito (il Deposito Bulk ha aperto la strada) quel giorno sarà ancora "disobbedienza civile", con una buona dose di fantasia e con buona pace dell'imbronciato Albertini.

_____________________


http://www.ecn.org/metropolix/






versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.