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Internet. Giallo sulla chiusura dei siti di Indymedia
La homepage è stata ripristinata su altri server
Roma, 10 ottobre 2004
Chi ha chiesto all'FBI di 'spegnere' il server angloamericano che ospita i siti internet dell'organizzazione no global Indymedia? "L'operazione è stata condotta per conto di Paesi terzi da responsabili del ministero della giustizia contro il server Rackspace, che offre spazi a Indymedia", ha detto Joe Parris, portavoce dell'FBI. Quali i Paesi terzi? "L'Italia e la Svizzera, i reponsabili del ministero della Giustizia non hanno fatto altro che assolvere gli obblighi legali contenuti nel trattato di mutua assistenza". E il caso diventa subito politico, con reazioni da AN, che plaude all'operazione e dai Verdi, che chiedono che il governo riferisca al Parlamento.
Il procuratore di Ginevra Daniel Zappelli ha confermato oggi l'apertura di un procedimento. "Ho avviato un'inchiesta, ma non vi dirò nulla di più", spiega. Mercoledì scorso due ispettori ginevrini incaricati di far luce sui disordini avvenuti nel 2003 nel quadro del G8 hanno presentato denuncia contro ignoti dopo che le loro foto erano state pubblicate sul sito francese di Indymedia-Nantes. Zappelli non ha tuttavia voluto confermare se l'FBI abbia agito su sua richiesta.
"Aver oscurato il sito di Indymedia è stata una cosa buona e giusta: non si trattava di controinformazione, ma di un sito che sputava fango e veleno, pieno di oscenità", attacca il portavoce di An Mario Landolfi. Che nel novembre 2003, a pochi giorni dalla strage di Nassiriya, aveva chiesto a nome di Alleanza Nazionale di chiudere il sito di Indymedia per i testi pubblicati sulla morte dei militari italiani.
Il governo riferisca al Parlamento sull'oscuramento dei siti Indymedia, chiede al contrario Paolo Cento (Verdi) che annuncia una interpellanza urgente per sapere se e chi ha attivato dall' Italia la richiesta di oscuramento. "L' azione repressiva che ha determinato l' oscuramento di numerosi siti di Indymedia, sembra essere partita oltre che dalla Svizzera anche dall' Italia - afferma Cento - e questo se sara' confermato, rappresenta un fatto gravissimo di cui i ministri competenti devono al piu' presto chiarire le circostanze".
"Ancora più inquietante - sottolinea - è il fatto che in seguito all' azione repressiva contro Indymedia sembrano essere andati dispersi numerosi documenti e immagini audiovisive relativi al G8 di Genova, oltre che ad altri vertici internazionali come quello di Evian".
fonte: http://www.rai.it/news/articolornews24/0,9219,4071439,00.html
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