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27 Novembre 2004: la manifestazione di tutto il Sud | ||
by Serafo Thursday, Oct. 28, 2004 at 1:30 PM | mail: | |
Incontro alla Kasbah (Cosenza) nella giornata di ieri da parte degli organi sociali del Comitato Pro-Imputati del processo del 2 Dicembre. Dalla discussione di ieri è emersa una proposta interessante che porterebbe a coinvolgere tutti i movimenti nel corteo del 27 Novembre. Dopo il 23 Novembre del 2003 è mancato il collegamento politico o meglio la continuità con lo spirito spontaneo creatosi in quel corteo imponente. E’ vero che diverse variabili sociologiche hanno influenzato in modo rilevante la riuscita della manifestazione. La gente comune, le tante famiglie che si aggregavano al corteo o le anziani signore che esponevano lenzuola bianche dai balconi lungo il cammino del corteo costituiscono alcune delle immagini salienti e indelebili di una città, di una comunità calabrese che ha espresso la propria contrarietà ad un provvedimento giudiziario semplicemente fazioso e persecutorio. Tutta la gente che era in piazza quel bellissimo pomeriggio di autunno, quelle 100.000 anime giunte da ogni dove, e i tantissimi particolari e aneddoti legati a quella manifestazione fanno parte di un avvenimento che è accaduto. C’è stato e nessuno lo potrà mai cancellare. Neanche il giudice più accanito. L’aver fatto trascorrere i tempi per “far calmare le acque” per riproporre lo stesso “teorema” infarcito di altre proposte accusatorie ricollegandosi a procedure geometriche combinatorie mette in evidenza a chiare lettere l’accanimento perpetrato dagli organi accusatori. Ora a 2 anni da quegli arresti è impossibile ricreare lo stesso clima di emotività popolare ma non si può negare che quella stessa carica possa essere potenzialmente rimasta intatta. Essa deve in qualche modo riemergere, soprattutto se viene ripristinata la legittimità di quell’assurdo provvedimento del 15 Novembre 2002 e se vengono anche risollevate le problematiche legate alla sensibilità della coscienza collettiva. C’è quindi la necessità oggi di allargare lo scopo di fondo di questa iniziativa e coniugare i tanti sentimenti di protesta che volteggiano nelle coscienze di un Sud sempre più martoriato e marginalizzato. Occorre ora fare emergere in una imponente e democratica forma di protesta un’”incazzatura” generale che coinvolga i diversi problemi che riguardano il Sud. Ecco perché prende forma l’idea di organizzare una mobilitazione anche per altre ragioni che vanno dall’introduzione del pagamento del pedaggio nel tratto autostradale Salerno - Reggio Calabria alla costruzione del ponte sullo stretto, dagli stabilimenti radioattivi in costituzione in varie zone del sud a tutte le varie situazioni di ingiustizia sociale in ambito ambientale e lavorativo. Poter dichiarare il proprio dissenso a queste politiche è parte integrante dei diritti democratici di un ordinamento. Perché quindi non doversi coordinare tutti in maniera unita e compatta per protestare e dichiarare il proprio dissenso insieme? E questo lo si può fare a Cosenza proprio il 27 Novembre. Coinvolgendo tutte le forze sociali e politiche interessate. Alla vigilia di un processo (il 2 Dicembre successivo) che mira a far sì che si esaltino quelle forme di oppressione e di negazione del diritto a dissentire democraticamente e a opporsi ai metodi repressivi dei poteri forti. Una manifestazione non solo di Cosenza, ma di tutto il Sud. La posizione centrale di Cosenza nel contesto geografico meridionale potrebbe fungere da punto di raccolta di tutto il Mezzogiorno, dando modo quindi a tutti i compagni dei vari movimenti della Basilicata, della Campania, della Puglia, dal resto della Calabria e dalla Sicilia, oltre che dal resto di tutta Italia, di unirsi e concentrarsi verso un unico corteo, in una manifestazione madre di tutte le proteste. |
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