Lettera aperta a Monsignor Di Cristina da parte del Forum Sociale Siciliano di Palermo

Lettera aperta a monsignor Di Cristina


Abbiamo apprezzato le scuse rivolte da monsignor Di Cristina alle famiglie senzatetto che le settimane scorse avevano occupato pacificamente la cattedrale, ed erano state espulse dalla polizia alla vigilia del festino per rendere l’ambiente più “consono” ai festeggiamenti per la santa patrona. Le scuse formulate privatamente da padre Di Cristina, il suo manifestare alle famiglie e a chi le ha sostenute il suo disagio di fronte alla situazione venutasi a creare, denotano umiltà e nobiltà d’animo. Del resto, per tutto il periodo dell’occupazione il suo atteggiamento é stato sempre caratterizzato da comprensione e umanità.


Ciò premesso, vorremmo però ribadire il nostro dispiacere, soprattutto per quanti fra i sostenitori della lotta di queste famiglie si professano cristiani, per questa sorta di “cacciata dal tempio”, non ostacolata da colui che avrebbe dovuto proteggere queste famiglie, come già fece, con gesto profetico, il vescovo di Molfetta monsignor Tonino Bello (come giustamente ci ha ricordato Liliana Tedesco in una precedente lettera critica nei confronti della Curia, pubblicata nei giorni scorsi da “La Repubblica”). L’autorizzazione o la non opposizione da parte del cardinale allo sgombero dalla cattedrale ci ha lasciati di stucco. Ci siamo sentiti traditi proprio da colui a cui ci eravamo rivolti per far sentire la voce degli ultimi! Avremmo voluto fosse stato presente in Cattedrale per assistere alla scena pietosa di bambini strappati dai banchi a cui si erano avvinghiati, di donne e di uomini che opponendo una resistenza passiva e non violenta venivano trascinati via dalle forze dell’“ordine”.


Il bilancio: un ferito grave alla spina dorsale e tre donne ricoverate in ospedale, tutti “scacciati dal tempio” non perché mercanti e strumentalizzatori della casa di Dio, come più volte é stato detto, ma perché... “guastatori di festini”!


Dispiace anche che monsignor Di Cristina abbia “bacchettato” i laici comboniani che hanno sostenuto la lotta per la casa con spirito di abnegazione e con autentico senso cristiano, e ci dispiace anche che Biagio Conte (cui va per altro il nostro apprezzamento per il lavoro che svolge quotidianamente, ed anche per il sostegno logistico approntato nei confronti degli occupanti) abbia poi rivolto parole pesanti nei confronti dei comboniani e dei manifestanti, colpevoli, a suo dire, di “aver ostacolato il grande progetto di Dio”(?!) e di essersi “battuti per i diritti senza dignità e rispetto” (nei confronti di chi?).


Dispiace, infine, che la Curia, come riportato dal quotidiano “La Repubblica” del 24/7/2002, abbia voluto agevolare, tra i beneficiari di un lascito immobiliare della famiglia Dagnino, l’assessore Bartolo Sammartino, che si scopre essere inquilino della diocesi!! Eppure più volte é stato dichiarato che la Curia non ha abitazioni “disponibili”, ma evidentemente l’indisponibilità riguarda solo certi abitanti comuni della città e non altri cittadini benemeriti.


Ci augureremmo che la Curia di Palermo facesse qualche gesto profetico in cui si potesse leggere inequivocabilmente la sua opzione per gli ultimi.


A corredo di un cambiamento di rotta più deciso, inequivocabile di trasparenza e di correttezza, sarebbe anche per esempio auspicabile realizzasse, come più volte é stato sollecitato, la pubblicazione dell’elenco delle sue proprietà immobiliari e dei suoi bilanci.




forum sociale siciliano di Palermo