Lettera aperta al Comune e ai cittadini di Terni
In merito all’iniziativa intrapresa dal Comune di Terni che prevede la distribuzione gratuita di merendine a marchio e a "contenuto" Mc Donald’s ai bambini e alle bambine che partecipano ad alcune attività della Biblioteca Comunale a seguito di una sponsorizzazione della multinazionale, vorremmo esprimere alcune nostre considerazioni:
Un’iniziativa del genere può avere delle conseguenze preoccupanti per la diffusione e la promozione della cultura tra i giovani.
Secondo noi questo avverrebbe perché:
1. L’alimentazione rivolta ai bambini, dovrebbe essere equilibrata e controllata, in quanto una dieta sbagliata compromette la salute di una persona per tutta la vita. L’educazione alimentare fa parte di quel bagaglio culturale che ogni bambino matura per il proprio futuro. A nostro avviso, ma ricerche mediche lo confermano ormai da tempo, i prodotti alimentari dei fast food non sono adatti ai bambini, in quanto sono un esempio di cattiva alimentazione e diseducazione alimentare, sono prodotti ricchi di grassi e zuccheri, esattamente la dieta che predispone a malattie cardio-circolatorie, al cancro, al diabete, all’obesità.
2. Le aziende di ristorazione che forniscono questo cibo, cosiddetto “spazzatura”, hanno proprio i bambini come target primario delle loro campagne pubblicitarie: il clown, le feste di compleanno, i giocattoli premio, mirano a far passare il consumo di cibo come un gioco divertente. Richiamando l’attenzione dei bambini, si coinvolgono, per forza di cose, le famiglie che vengono attratte dal conveniente ed economico modo di far felici i propri figli. Il cibo e i suoi tradizionali riti di preparazione vengono fatti a pezzi da questa concezione di alimentazione, e sono visti come un business e non come parte di una cultura. Le diverse culture alimentari vengono soppiantate da questo modello di alimentazione standardizzata, che propone hamburger di uguale forma e contenuto, serviti con i stessi tempi di cottura in uguali ristoranti. Tutto ciò può essere considerato come simbolo di alcuni aspetti della globalizzazione, che tendono ad omogeneizzare le culture umane. 3. Il livello di sindacalizzazione in queste catene è molto basso, in quanto i lavoratori che ne sono a favore subiscono forti discriminazioni. Per i dipendenti dei fast food la paga è di molto inferiore alla media del settore della ristorazione. I contratti sono part-time ed i lavoratori sono per lo più donne. I ritmi di lavoro sono frenetici e questo, insieme ad un ambiente di lavoro pesante, favorisce un alto tasso di fuga dei lavoratori, che ha come conseguenza un ricambio continuo con lavoratori alle prime esperienze, precari e perciò facilmente ricattabili.
Senza allungare di più queste argomentazioni, che sono ampiamente trattate da più parti, e senza aggiungerne delle altre, ci sembra, quindi, che questa iniziativa dell’Amministrazione sia del tutto inopportuna e fortemente diseducativa. La Politica e la Politica Economica delle Amministrazioni Locali vengono pesantemente influenzate dalla forza di persuasione che grosse multinazionali come Mc Donald’s hanno, tanto più se si è costretti e/o si vogliono offrire alle comunità servizi sempre più onerosi e di qualità. Le compagnie transnazionali hanno, secondo una risoluzione ONU (2003/16), “la capacità di alimentare il benessere economico, lo sviluppo, il miglioramento e la ricchezza, ma anche la capacità di causare effetti dannosi sui diritti umani e le vite degli individui mediante le proprie pratiche ed operazioni aziendali di base, ivi incluse le pratiche di impiego, le politiche ambientali, le relazioni con i fornitori ed i consumatori, le interazioni con i Governi ed altre attività”. La sfida che molti Governi e Organizzazioni Internazionali stanno intraprendendo è quella di allargare lo spazio giuridico per prevenire abusi da parte delle grandi imprese, per obbligarle al rispetto dei più elevati standard in materia di diritti umani, diritti dei lavoratori e attenzione verso l’ambiente. Riteniamo che gli Enti Locali possano e debbano dare il loro contributo in questa direzione ed è per questo che proponiamo al Comune di Terni di sospendere la convenzione tra Mc Donald’s e la BCT e di iniziare un percorso di confronto con la Società Civile di questa città, che porti all’adozione di un Regolamento sulle sponsorizzazioni da parte di imprese private di eventi culturali, sociali, ricreativi ed altro promossi dall’Amministrazione Comunale. Esempi di Enti Locali che hanno intrapreso questa scelta sono il Comune di Roma, che, su spinta del Coordinamento Cambia lo Sponsor, ha elaborato un regolamento che prevede la scelta dello sponsor in base, tra le altre cose, alla responsabilità sociale ed ambientale dello stesso; la Provincia di Milano, dove la giunta neoeletta ha revocato il patrocinio alla manifestazione Bimbi in Fiera sponsorizzata dalla Nestlè; l’XI Municipio di Roma che ha bandito da tutti i distributori automatici installati nei locali dell’Amministrazione Pubblica e delle Scuole la Coca Cola. Queste prese di posizione forti da parte di alcuni Enti Locali fanno capire che, anche se sempre più i soldi nelle casse pubbliche scarseggiano, si dovrebbero porre dei limiti etici netti sui finanziamenti che provengono da privati.
Laboratorio diritti, pace, ambiente: Associazione Culturale Il Pettirosso Circolo Arciragazzi – Castelli in Aria Associazione Studentesca Lavagne Associazione MoviMenti Amnesty International - Gruppo di Terni Gruppo informale Casa Petrof Gruppo Informale Alter Eco ARCI N. A. LA COMPAGNIA DEL PINO BRIGATA GERMINAL CIMARELLI CIRCOLO ARCIRAGAZZI – GLI ANNI IN TASCA
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