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"Spesa sociale" in un ipermercato prima del corteo dei precari
by da repubblica Saturday, Nov. 06, 2004 at 6:31 PM mail:

Duecento attivisti della "Rete per il reddito" hanno bloccato le casse e distribuito gratuitamente prodotti ai clienti. In migliaia sfilano per le strade di Roma.

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ROMA - "Oggi non si paga" e "Costa tutto troppo". Scandendo questi slogan gli attivisti dell'Assemblea metropolitana per il reddito stamattina hanno fatto irruzione intorno alle 11 in circa duecento nell'ipermercato Panorama di via di Pietralata a Roma, applicando la loro singolare forma di protesta: la spesa sociale.

Nel corso della protesta alcuni attivisti con i megafoni avvertivano la clientela che la loro iniziativa non era assolutamente rivolta a danneggiarli: "Per oggi chiediamo che questo ipermercato applichi uno sconto del 70 per cento a tutti. Rivendichiamo questa riduzione del costo in nome di tutti i precari che non ce la fanno ad arrivare a fine mese".

Il gruppo era formato da circa duecento persone, tra cui anche Nunzio D'Erme, Guido Lutrario e Luca Casarini. Mentre parte dei manifestanti consumava la "refurtiva" lì sul posto; altri bloccavano parte delle casse impedendo alla clientela di accedervi, oppure sedendo sulle casse stesse; altri ancora reggevano un grosso striscione con su scritto: "Sconti metropolitani autogestiti. Reddito per tutti".

Di fronte all'insolita protesta inscenata nel centro commerciale, all'immediato sgomento della clientela è seguito il sorriso destato dall'iniziativa. Il personale dell'ipermercato, però, non l'ha presa altrettanto bene: in molti si sono arrabbiati con i manifestanti. Qualcuno si è addirittura spaventato: una cassiera è scoppiata a piangere.

Al contrario del personale, però, sono stati molti i clienti dell'ipermercato che hanno gradito l'iniziativa. Addirittura molti di loro hanno scavato tra la merce derubata per cercare qualche articolo di loro gradimento. Il tutto, sotto lo sguardo vigile delle forze dell'ordine, è durato fin quando il direttore dell'ipermercato non ha concesso un incontro ai manifestanti. Al termine del quale le parti hanno concordato l'abbandono del centro commerciale da parte dei manifestanti, in cambio "dell'impegno a non sporgere denuncia del direttore".

Quindi le circa duecento persone hanno abbandonato il supermercato e si sono avviate verso la stazione metropolitana di Pietralata. "Abbiamo contattato il direttore del supermercato e da accordi presi non ci dovrebbe denunciare. L'auto-riduzione del reddito è avvenuta attraverso l'auto-distribuzione delle merci prese dentro", ha spiegato Anubi Lissorgiu D'Avossa, dei Disobbedienti.

Dopo la "spesa proletaria", i manifestanti della Rete per il reddito hanno quindi raggiunto nel primo pomeriggio piazza della Repubblica per sfilare in corteo fino a piazza Navona. Un corteo colorato tra musica, canti e balli per dire no al precariato. Tra i manifestanti anche alcuni dei leader dei "Disobbedienti": D'Erme, Lutrario, Casarini e Caruso.

"Siamo disoccupati organizzati, precari a vario titolo, lavoratori in nero: insomma una consistente rappresentanza dell'universo del precariato sociale, dell'infinita flessibilità, delle forme di sfruttamento generalizzato e della moderna disoccupazione strutturale" dicono i rappresentanti di Red Link, tra gli organizzatori del corteo con in testa la statua di san Precario, una donna con sei braccia, uno dei tanti carri allegorici che stanno sfilando nella capitale. "Oggi inizia un nuovo 1977. La gente inizia ad autorganizzarsi contro il carovita e per riappropriarsi del diritto al reddito. Questa grande alleanza dei precari entra come un cuneo nelle questioni programmatiche".



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