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http://italy.indymedia.org/news/2004/11/680887.php Invia anche i commenti.

I diritti non chiedono permesso
by info Thursday, Nov. 18, 2004 at 10:52 PM mail:

Prima eravamo considerati delinquenti. Ora saremo pacchi postali. La recente modifica della Bossi-Fini prevede infatti che siano le poste a ricevere le pratiche per il permesso di soggiorno e a mandarle alle questure. E introduce anche il pagamento di un ticket.

Abbiamo fatto manifestazioni, presidi e alla fine anche uno sciopero della fame esigendo il rinnovo immediato dei permessi e il passaggio delle competenze ai comuni. Ma sarebbe stato troppo, evidentemente, “concederci” una condizione simile a quella dei cittadini italiani. Sembrerebbe una farsa l’affidamento dei permessi di soggiorno alla posta, se in questa farsa non si giocasse la nostra vita, la continua paura di non vedersi riconosciuto nemmeno uno dei pochi diritti concessi ad alcuni di noi.
Inoltre le espulsioni saranno convalidate dai giudici di pace che decideranno sulla libertà degli immigrati, e dovremo scontare sino a quattro anni di carcere nel caso in cui non si lasci il territorio italiano dopo aver ricevuto l’intimazione a farlo. Non solo, da quanto afferma il prefetto Pansa, l’Italia ha già contribuito a costruire centri di detenzione nel deserto libico.
Per questo, i giorni giovedì, venerdì e sabato 18, 19, 20, 25, 26, 27 novembre e 2 dicembre dalle ore 18 alle 21 saremo di nuovo presenti in piazza XXIV maggio presso il Circolo Arci, Lato B (dove il mese scorso si è fatto lo sciopero della fame). Continueremo a raccogliere le firme per il rinnovo dei permessi di soggiorno entro i 20 giorni stabiliti dalla legge, parleremo del lavoro nero, delle case che non ci sono, dei richiedenti asilo, delle espulsioni e deportazioni.

Sarà anche un modo per preparare la MANIFESTAZIONE NAZIONALE per la libertà dei migranti che si terrà sabato 4 dicembre a Roma e per ribadire che i diritti non chiedono permesso.

Vogliamo:
- Il rilascio e il rinnovo immediati di tutti i permessi e delle carte di soggiorno
- La rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
- La chiusura definitiva dei centri di detenzione
- Una legge in materia d’asilo politico che tuteli realmente i richiedenti e i rifugiati
- Fermare tutte le espulsioni e gli accordi di riammissione
- La libertà di circolazione e la regolarizzazione permanente per tutti i migranti presenti in Italia
- Una cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti i migranti
- L’abrogazione della legge Bossi-Fini, senza che si torni alla precedente Turco-Napolitano e alla cultura che l’ha ispirata

VI ASPETTIAMO
Assemblea di Piazza XXIV maggio - Milano

Nell’ambito del presidio I diritti non chiedono permesso, che inizierà giovedì 18 novembre in Piazza XXIV maggio (circolo arci, lato b) si svolgeranno le seguenti iniziative:

Giovedì 18 novembre ore 18.00 – 20.30
Diritto alla casa presentazione del video
Racconto e straniero. Storie di immigrazione di Daria Menossi

Venerdì 19 novembre ore 18.00 – 20.30
Perché abbiamo fatto lo sciopero della fame, gli immigrati raccontano l’esperienza dello sciopero per il rinnovo immediato dei permessi di soggiorno.

Sabato 20 novembre
Ore 16.00 Sportello legale ambulante con Livio Neri
Ore 18.00 Renato Sarti e Bebo Storti
presenteranno alcuni testi dello spettacolo La nave fantasma e discuteranno con il pubblico di teatro e immigrazione

Giovedì 25 novembre ore 18.00 – 20.30
Immigrazione e diritto alla salute A cura del Ambulatorio Medico Popolare

Venerdì 26 novembre ore 18.00 – 20.30
Presentazione dei video sulle deportazioni da Lampedusa alla Libia e sulle espulsioni dalla Libia. Saranno presenti: Alessandra Sciurba, del Laboratorio zeta di Palermo, Stefano Galieni, di Rifondazione comunista

Sabato 27 novembre
Ore 16.00 Sportello legale ambulante con Livio Neri
Ore 18.00 Giovanni Maria Bellu presenterà il suo libro I fantasmi di Portopalo, Mondadori, sul naufragio del Natale 1996.

Giovedì 2 dicembre ore 18.00 – 20.30
La esperienza delle “Case di plastico” Gli immigrati raccontano le pratiche
di autorecupero delle aree dismesse

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