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FALLUJA e SHARM EL SHEIK
by controguerra Wednesday, Nov. 24, 2004 at 11:34 PM mail:

Il silenzio è sceso su Falluja mentre la conferenza di Sharm el Sheik conclude i suoi lavori

FALLUJA e SHARM EL S...
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Nessuna notizia e soprattutto nessun reportage più da Falluja. E' il silenzio greve di morte che segue un grande rastrellamento. Perfino al zarqawi accusa il colpo e getta la colpa sul..tradimento degli ulema.

"Oh ulamas of the nation... you have betrayed us in the darkest circumstances. You have delivered us to our enemy... you have left the mujahidin to confront [alone] the greatest world power
http://english.aljazeera.net/NR/exeres/5B944179-9C77-4493-BA02-D72CEC668BC3.htm

Il primo principio della guerra popolare del resto è quello di sottrarsi al attacco del nemico più forte.

Adesso i rastrellamenti degli americani e dei loro alleati proseguone al centro del paese.

Contemporaneamente alla fine di questa battaglia di Falluja si è tenuto l'importante incontro internazionale di Sharm el Sheik. E' stato una farsa, come dice al zarqawi o chi ha redatto il comunicato a suo nome? O è stato un incontro di svolta fondamentale come dicono i commentatori occidentali? Un incontro in cui tutta la comunità internazionale ha riconosciuto il fantoccio Allawi e sostiene il processo di stabilizzazione politica il cui primo passo sono le lezioni del 30 gennaio prossimo.

Non pare proprio che questo incontro sia una farsa, anche se l'unità reggiunta, il compromesso di potere raggiunto ha numerose crepe. All'incontro partecipavano tutte le potenze del G8 cinesi ben presenti, russi, francesi e partecipavano tutti gli stati arabi e gli stati confinanti coll'Iraq. Definire tutta questa compagnia una farsa è una truce spacconata. Il documento uscito in pratica riconosce il governo Allawi e i suoi ministri. Per chi vuole informarsi non solo sui siti della jhiad islamica vada a vedere nel sito cinese ufficiale xinhua
http://www.xinhuanet.com/english/world.htm
e legga le notizie e le valutazioni di oggi 24 novembre e non quelle di 10 giorni fa.E' ben fotografato in primo piano il "ministro degli esteri iracheno" H Zebari. Anche la Cina dunque approva il processo politico che comincia con le elezioni di gennaio, le quali vengono approvate da tutti gli altri. Solo qualche voce tra gli arabi ne chiede non l'annullamento, ma lo slittamento. Lo slittamento chiedono anche settori e partiti sunniti e non dicono cosa faranno nel caso (certo) in cui lo slittamento non sarà concesso.

L'Iran è i suoi clienti iracheni sono pienamente a favore delle elezioni in quanto pensano di impadronirsi di buona parte del potere politico in Iraq. Si verrebbe così a realizzare quella idea neocon di un ridimensionamento del potere saudita. Salvo, in un secondo tempo far subire all'Iran la stessa sorte che adesso subisce l'Iraq.

Ma perchè l'Europa, la Russia, l'Iran, la Cina accettano?

Intanto sono tutti contro i popoli che si ribellano eperciò gli va bene quello che fanno le giacche blu agli insorti iracheni.

In secondo luogo perchè non sono pronte allo scontro e prendono tempo. Però entrano nel grande gioco. E si armano.

Quello che sembra un accordo di compromesso che accontenta tutti può essere davvero una nuova Monaco del deserto. Tra un anno, alla fine del 2005, nel momento in cui gli Usa dovrebbero lasciare l'Iraq si vedrà veramente come stanno le cose.

Appoggiando gli Usa e il fantoccio Allawi che massacra il suo popolo tutte queste vecchie potenze non evitano affatto la guerra, ma la incancreniscono e mettono le premesse per nuovi micidiali scontri intyerimperialistici.

Più che mai dobbiamo cercare di mobilitarci in ogni modo contro la guerra che resta il terreno decisivo per l'oggi e per il domani.

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