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Siamo tutti sovversivi. Paolo Dorigo libero!!!
by compagne e compagni di Perugia Wednesday, Dec. 15, 2004 at 10:38 AM mail:

IL 20 DICEMBRE A PERUGIA SI PROCESSA UN SOVVERSIVO

Il 20 dicembre 2004, davanti al tribunale di sorveglianza di Perugia, (Via Mario Angeloni, 45) alle ore 9,00…

Si terrà l’udienza che dovrà decidere sull’istanza di sospensione della pena presentata da Paolo Dorigo, per effettuare, in una struttura sanitaria non penitenziaria, esami clinici particolari, tesi a dimostrare la tortura “bianca” che il compagno prigioniero Paolo Dorigo denuncia da tempo e che da tempo gli vengono negati.
Condannato senza prove a 13 anni e 6 mesi di carcere duro per un attentato alla base USAF di Aviano, dalla quale partivano e partono le bombe per l’Iraq, la ex Iugoslavia, l’Afghanistan, e ancora l’Iraq, con un processo che l’Europa stessa ha definito iniquo, dopo 11 anni di detenzione inumana e degradante, in cui è stato oggetto di isolamento, desolidarizzazione, deprivazione, pestaggi, elettroshock, tentato omicidio, torture fisiche e psicologiche di ogni genere, usato come cavia da laboratorio per chissà quali mandanti e quali fini...
Paolo è reduce di uno sciopero della fame durato 70 giorni e sospeso il 30/11/2004, per passare al rifiuto del vitto del carcere, quando 4 agenti del DAP, inviati direttamente dal ministero, si sono presentati al carcere di Spoleto per deportarlo, senza l’autorizzazione del Sanitario né quella del direttore dello stesso carcere, presso il centro clinico penitenziario di Torino. Sì, proprio Torino, dove tutto iniziò con un intervento chirurgico alla testa in anestesia totale, dove Paolo identifica il luogo principale dell’associazione mafiosa che gestisce le ricerche scientifiche e le torture ai suoi danni (ancora da dimostrare, ma sembra che nessuno voglia farlo oltre a lui), dove Paolo ha lanciato una marea di denunce alle autorità competenti, dove esiste un lager che Paolo conosce molto bene, privo di servizi igienici in celle con finestre chiuse a chiave, blindate e con rete, ma con una telecamera per ogni cella. Già, un grande fratello per ognuno di noi…ci pensate? Ci pensiamo noi “liberi” a quanti messaggi subliminali subiamo? Di quante proposte virtuali di CARCERE siamo quotidianamente bersaglio? Hanno la faccia tosta di proporci, per radio, TV, giornali, un bel soggiorno di una settimana in una cella vera!!!

BASTA CARCERE!!!

Nonostante le umiliazioni e le vessazioni subite Paolo è ancora un fiero, leale e solidale militante comunista. Rifiuta la grazia e altri sconti di pena, senza piegarsi alle pratiche di annientamento della personalità e dell'identità politica attuate nelle carceri imperialiste. Paolo resiste e lotta tenacemente con tutta la sua integrità di comunista rivoluzionario, rivendicando il diritto a condizioni carcerarie rispettose dei diritti umani e solidarizzando con le lotte di altri prigionieri rivoluzionari e con le lotte di liberazione nel mondo.
E’ questo che vogliono fargli pagare, è il carattere “sovversivo” della sua lotta che dev’essere virato alla “riabilitazione”, come attestano le perizie mediche e psichiatriche che lo accompagneranno in questo processo e che noi tutti abbiamo il dovere/diritto di conoscere, come qui sotto riportate:
<<...programma riabilitativo fondante su un lavoro da concordare con lo stesso detenuto mirante alla ricostruzione della sua identità che appare fragile e pericolosamente fondata sulla sovversione sociale...a ricostruire un identità che, da circa 7,5 anni, appare pericolosamente e fragilmente fondata sulla sovversione politica>>
…Identità “Fragile” e “pericolosamente fondata sulla sovversione” quindi. Né l’una né l’altra sono vere: perché l’identità di Paolo è quella di un rivoluzionario comunista combattente che non si è mai piegato alle logiche di annientamento della società totale, intra ed extracarceraria: ha resistito per 11 anni e dichiara di resistere per quello che gli resta da scontare e anche oltre. Per quanto riguarda la “pericolosità della sovversione”, tutti ne siamo pienamente consapevoli:
“ se il desiderio di un mondo migliore è pericoloso, allora siamo tutti processati insieme a Paolo” e
SIAMO TUTTI SOVVERSIVI!!!
Ciò che come compagni gli dobbiamo, quindi, è lottare per la sua liberazione incondizionata e manifestare la nostra solidarietà anche e soprattutto in quei rari momenti di incontro visivo con lui.
Il 20-12-2004 Paolo sarà presente a Perugia, SOLO per incontrare i compagni e le realtà rivoluzionarie che lo appoggiano nella lotta! Non perché depone la fiducia in un tribunale, in un perito o in qualsiasi altro burocrate di questo regime”!
Per questo ripetiamo a gran voce:
Facciamo che quel giorno, davanti a quel tribunale, la strada si riempia di tanta rossa solidarietà proletaria
a colorare i suoi ricordi di luce e gioia rivoluzionaria nel buio tetro della prigione
che i pugni chiusi si scaglino contro gli aguzzini, i magistrati e il palazzo di giustizia
che Paolo senta tutto il nostro calore, il nostro affetto, la nostra determinazione
emozioniamolo ancora con la nostra partecipazione
perchè Paolo vive ora solo di solidarietà
dei nostri sorrisi a pugno chiuso e della nostra lotta.
Siamo noi, i compagni rivoluzionari la sua speranza,
non l'improbabile benevolenza d' un magistrato di sorveglianza.
La lotta per la liberazione dei rivoluzionari prigionieri è una lotta politica prima che giuridica
E ci coinvolge tutti in quanto orgogliosamente sovversivi
"solidarietà non vuol dire solo subire insieme".
LIBERTA’ INCONDIZIONATA PER PAOLO DORIGO!
SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI COLPITI DALLA REPRESSIONE
Siamo tutti sovversivi!!!

Le compagne e i compagni di Perugia
del Comitato per la liberazione di Paolo Dorigo

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