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da Agro Caleno ad Agro Cileno
by csoaTempo rosso Thursday, Dec. 16, 2004 at 6:53 AM mail:

L’Agro Caleno, territorio a nord-est di Terra di Lavoro, è da sempre terra di conquista per affaristi e politici di quart’ordine....

L’Agro Caleno, territorio a nord-est di Terra di Lavoro, è da sempre terra di conquista per affaristi e politici di quart’ordine, che, attraverso inestricabili intrecci con la malavita organizzata, hanno trasformato questa terra in quello che è stato ormai ribattezzato Agro Cileno. Zone industriali dismesse, cave selvagge e discariche abusive si aggiungono ad un livello di disoccupazione strutturale ed a una generalizzata precarizzazione del lavoro laddove ce n’è. In questo quadro viene sistematicamente attuato un disegno di criminalizzazione delle poche espressioni di conflitto sociale esistenti: denunce di massa con dubbi fondamenti giuridici, intimidazioni personali ad attivisti per i diritti sociali, negazione del diritto al dissenso. Esempio emblematico di questa situazione è l’ormai celeberrimo caso giudiziario costruito sul presunto furto di pasticcini perpretato dagli attivisti di Tempo Rosso ai danni del miliardario partito di Forza Italia. Quello che stupisce non è la denuncia, scontata, da parte di chi non sa e non può dare risposte politiche ai problemi sollevati, ma il fatto che in una procura intasata dai procedimenti giudiziari più disparati per omicidi e reati legati alla camorra, si scelga di perseguire dieci persone sulla base di accuse ridicole in sé. Quello che stupisce è che si costruiscano, manu militari, insediamenti inutili e dannosi (come la centrale termoelettrica di Sparanise) solo per accrescere le ricchezze personali di esponenti politici indegni. Il fatto solo di aver pensato di poter contestare, pacificamente, il Ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno, ha scatenato l’ira funesta della Questura di Caserta che, sulla base di due articoli del Corriere di Caserta, ha ritenuto di dover militarizzare un intero paese (Pignataro Maggiore 7mila abitanti) abolendo la libertà di circolazione per i “cattivi con i volantini”. I fatti dell’università Roma Tre la dicono lunga su chi sono i violenti. Questi sono solo una piccola parte degli intollerabili episodi di fascistizzazione della vita pubblica nell’Agro Cileno, potremmo aggiungerne tanti altri; quello che oggi conta di più è rompere il silenzio complice che avvolge le sorti di una delle province campane più disastrate ed ignorate dalle cronache e dai riflettori mediatici. Un serio dibattito a sinistra non può eludere queste problematiche, perché il Sud è fatto di tanti Pignataro che a volte tentano di Ribellarsi.

LUNEDI 20 DICEMBRE 2004, DALLE ORE 9.00 PRESIDIO DI SOLIDARIETà PRESSO IL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

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