Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2004/12/696726.php Invia anche i commenti.

Crisi Finmek S.Maria C.V.-CE
by Gerardo D'Amore Monday, Dec. 20, 2004 at 11:48 PM mail: geradodamore@inwind.it

Presidio dei lavoratori della Finmek

Finmek/Ixfìn : CRONACA DI MORTI ANNUNCIATE.
Già sul "quotidiano di Caserta" di Mercoledì 06/10/2004 furono pubblicate poche righe riguardanti
la crisi industriale che sembra aver fatto retrocedere la nostra Provincia agli anni '50 prima, cioè,
degli insediamenti produttivi della Siemens (poi Italtel) -Texas Instrument ecc.
Nonostante il tempo trascorso , si continua a non intravedere sbocchi praticabili alla "instabile"
situazione degli stabilimenti Finmek di S. Maria C.V. ed Ixfm di Marcianise, anzi, va segnalata
un'accelerazione per la persistenza del mancato pagamento ,ai lavoratori, delle loro spettanze e la
scoperta di ulteriori fatti ( o misfatti) che, se acclarati, evidenzierebbero una gestione aziendale da
definire , volendo usare un eufemismo, "leggera o approssimativa". E' di pochi giorni fa, infatti, il
volantino distribuito da un gruppo di operai protagonista di un presidio permanente in prossimità
dei cancelli della Finmek, nel quale si denunciava la bocciatura , non si sa se comunicata o meno al
Sindacato (è verosimile?), da parte dei preposti Organi governativi, dell'accordo sindacale 2002 ,
strumento adottato per accompagnare alla pensione alcuni lavoratori servendosi del previsto
periodo di mobilità. Pare, quindi, che, la posizione di questi ultimi , non risulti regolarizzata con i
corrispondenti contributi figurativi. Tardano anche gli stanziamenti a favore della Ixfin, da disporre
a norma della legge 181, e non si sa se saranno sufficienti a pagare gli stipendi arretrati e la
tredicesima. Intanto si succedono le interrogazioni parlamentari, i colloqui dei politici con i
lavoratori (è proprio vero che si sente più l'aria elettorale di quella Natalizia), mentre la c.d. Gad
(grande allenza democratica) nazionale e locale prende a prestito dalla Confìndustria gli argomenti
di battaglia politica da utilizzare contro la destra governativa in difesa delle scelte europeiste. E'
solo per povertà di idee? Oppure è, invece, anche e soprattutto/la volontà di preavvisare che non si
può agire in maniera differente criticando la politica economica delle imprese nostrane che saltano,
con sempre maggiore frequenza il Sud-Italia/lasciato nelle mani di un'imprenditoria senza scrupoli,
per localizzare i loro impianti nelle aree del terzo mondo, del Sud-America e dell'Est Europeo ?
Con l'integrazione europea, intanto, il rapporto Nord/Sud è stato ridefinito all'interno di quello più
ampio tra aree forti europee, sempre più legate fra loro, ed aree deboli, interne ed esterne
all'Europa. In questo quadro il nostro Mezzogiorno si trova da solo a combattere su due fronti
subendo la concorrenza, per quel che riguarda il prodotto finito, dei Paesi avanzati
tecnologicamente, e , per quel che concerne l'offerta di manodopera, dei paesi in via di
industrializzazione indotta. E non lo soccorre nemmeno più la vecchia politica democristiana
(siamo al punto da doverla rimpiangere dopo esserci battuti per anni contro di essa) che lo relegava
al ruolo di area geografica di consumo per la produzione del Nord, assistita dai trasferimenti dello
Stato.
Tutti quelli che non si rassegnano, non sono al passo con i tempi, oppure non hanno capito (cosa c'è
da capire ancora?) Che fine hanno fatto i partiti c.d. alternativi che dovrebbero rappresentarli? (sono
appunto partiti per la tangente - questa volta in prospettiva di governo delle città e dello Stato ?).
Le decisioni politiche da prendere sono, invece, così importanti da porre sulla scena, forse davvero
per la prima volta nella storia, la radicalità come scelta (ed esito) obbligati. Capace di mettere in
discussione alle radici le soluzioni prospettate evitando di riproporre, in maniera ripetitiva e priva,
ormai, di ogni credibilità, la questione Meridionale e senza immiserirsi nel tentativo di catturare
una manciata di voti del c.d. "centro" finendo , poi, con lo spostarsi in quella "misteriosa"
direzione.
La Finmek e la Ixfin , oltre a rappresentare una tragedia per tante famiglie, possono anche essere
l'occasione per ribadire, ai tanti "comandanti del vapore" di turno, che non avranno tanto facilmente
il "nostro scalpo" elettorale e che lotteremo per "preservare, prima di tutto" affinchè s'impieghi
il lavoro, le materie prime, i macchinali e le altre risorse per mantenere quel che esiste, rinnovare ed
opporsi al peggioramento delle condizioni di vita attuali nell'ambito di una battaglia più generale
atta a difendere i diritti di cittadinanza.
Gerardo D'Amore (articolo pubblicato sul “Quotidiano di Caserta” il 17/12/2004)

PETIZIONE DEI LAVORATORI IN LOTTA.
Al Signor Sindaco di S. Maria C. V.
p. e. : Signor Prefetto di Caserta
Siamo un gruppo di 55 lavoratori, che dal 9 dicembre stiamo effettuando un
presidio permanente 24 ore su 24 davanti ai cancelli della Finmek Access spa ( ex
Italtel ), per non aver ricevuto:
- TFR
- l'incentivo per l'integrazione del 90% del salario
- per essere stati messi in cigs senza che la stessa sia stata autorizzata dal
Ministero del Lavoro
- mancato versamento dei contributi INPS per cui non si può accedere alla
pensione di anzianità per i requisiti minimi: 57 anni di età e 35 anni di anzianità
(Iegge223/91.
Per questi motivi abbiamo deciso di presidiare costantemente giorno e notte i
cancelli dello stabilimento fin quando non verranno risolti definitivamente i
problemi sopra citati.
Questa forma di lotta comporta un grande impegno ed un enorme sacrificio da
parte di tutti i lavoratori ed in modo particolare delle lavoratrici, in considerazione
non solo delle condizioni climatiche avverse visto la cattiva stagione, ma anche
dall'età, la più giovane ha cinquantaquattro anni.
Passare la notte dentro un gazebo affumicato montato sotto una pensilina e
riscaldarsi con un po' di legna che brucia lentamente in un bidoncino di ferro, è
dura. Vedere sfrecciare nella notte auto che corrono ad una altissima velocità con
il pericolo che possono sbandare e sbattere contro di noi fermi sul bordo del
marciapiede, è terrificante.
Noi, pur di risolvere i nostri problemi, siamo decisi e disposti ad affrontare i
pericoli e i rischi con dignità ed orgoglio.
Ma quello che non sopportiamo pon accettiamo e non tolleriamo sono le
angherie e le continue vessazioni della Finmek, che, da venerdì 17 dicembre, ci ha
impedito e proibito di accedere ai servizi igienici situati in un locale attiguo alla
portineria dello stabilimento, dove gli operai e le operaie utilizzavano per le
proprie esigenze fìsiologiche.
Non è credibile che un'azienda, dopo averci truffati e raggirati, continui ad
attuare una politica di aggressione e di prepotenza nei nostri confronti.
Visto che noi siamo determinati, fermi e risoluti a proseguire la nostra protesta
indipendentemente dalle festività natalizie, chiediamo cortesemente al Signor
Sindaco di far impiantare un bagno chimico mobile nei pressi del gazebo, in modo
tale da consentire le esigenze fìsiologiche dei lavoratori in lotta, ma non tanto per
gli uomini ma quanto per le donne.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.