Un documento del 1994 sulla questione della "Provocazione revisionista" riproposto come contributo alla discussione attuale sul revisionismo in quegli anni.
PREMESSA: Ogni tanto scoppia qua e là (come ora in Indy) una discussione sui trascorsi revisionisti (secondo alcuni anche sul loro revisionismo attuale) dei Wu Ming.Si fa rimerimento, sul piano storico, alla vicenda della cosiddetta "Provocazione Revisionista" del collettivo Transmaniacon di Bologna, che in seguito ha dato vita a Luther Blissett e poi a Wu Ming. In realtà, a parte qualche intervento argomentato, la qualità generale dei contributi si risolve in un battibecco che funziona a singhiozzo e non permette a chi non ha partecipato ai fatti (che risalgono ai primi anni '90) di capirci niente. IL PROBLEMA E' DI METODO: MANCANO LE FONTI. Qualcuno le invoca, qualcun'altro denuncia la loro assenza, ma nessuno le tira fuori. Così si crea sempre più disorientamento su una quastione importante. E questo è un pessimo servizio agli utenti, e anche a se stessi, a meno che non si punti proprio a disorientare.
Quindi propongo un testo per cercare di smorzare le diatribe senza documenti e spostare la discussione sul piano delle fonti tanto invocate e mai esibite. Io posso citarne una: il numero 15 della rivista "La Comune - Progetto memoria" (organo dell'Archivio Storico della Sinistra Rivoluzionaria "Marco Pezzi", di Bologna)pubblicato nell'autunno-inverno 1994. E' un documento d'epoca, e penso che possa essere utile conoscerlo. Quel numero pubblica un contributo dal titolo "Contro il revisionismo storico "di sinistra", firmato dal Centro di Documentazione Autonomo di Bologna. E' un testo interessante, ma molto lungo. Non ho uno scanner, quindi non lo riproduco: non posso ricopiare 14 pagine!
Però il testo è preceduto da una introduzione redazionale abbastanza breve per le mie scarse doti di dattilografo. La ricopio con la massima attenzione possibile qui sotto. (ho sostituito le sottolineature dell'originale con il carattere il maiuscolo):
CONTRO IL REVISIONISMO STORICO "DI SINISTRA" (da "La Comune- progetto Memoria, n. 15, 1994, pag. 20)
E' un fenomeno preoccupante, segno dei tempi confusi in cui viviamo. Persone o gruppi di "sinistra" accostano o fanno proprie tematiche della destra, e addirittura dell'estrema destra, in nome della libertà di discussione, del rifiuto dei dogmi o a fini di pura provocazione dagli effetti "stimolanti". Noi non consideriamo tutto ciò un esercizio di intelligenza, bensì un ulteriore tassello dell'opera di demolizione dell'identità della sinistra - ma qui intendiamo in primo luogo la sinistra di classe - a cui da temposi sono dedicati i vari Cacciari, Vattimo e soci. Un gioco micidiale che non credevamo di vedere riproposto in ambito di movimento. Eppure così sta avvenendo da quasi due anni, ad opera di personaggi che hanno scelto un'ambiguità ostentata quale forma di agire "politico". Ha cominciato Franco Berardi detto "Bifo", che solo la stampa borghese ama definire MITICO LEADER DEL 77, con collaborazioni sporadiche alla rivista di estrema destra ELEMENTI. Ha proseguito (ma era attivo da un bel poi'), tale Cesare Saletta, pittoresto "storico" bordighista e divulgatore della paccottiglia antisemita di Faurisson. C'è stato poi il caso della casa editrice SYNERGON di Bologna, che ha avuto il buon gusto di offrire pagine e tribune ad alcuni fascisti militanti. Il caso più allarmante e ambiguo è però quello del collettivo "situazionista" TRANSMANIACON. Allarmante perché chi compone questo gruppo trova spazio e credito in settori di movimento non sospetti, e anzi carichi di meriti per grado di militanza, per tenacia e anche per integrità morale. Approfittando di questa eccessiva condiscendenza (che attribuiamo a leggerezza, e non a malafrede), il collettivo TRANSMANIACON ha invaso la rete telematica ECN, una delle più preziose sedi di dibattito di cui la sinistra rivoluzionaria disponga, con una pioggia di files tesi a rivalutare - da sinistra (?) - le tematiche del revisionismo stotiografico di bassa lega caro ai gruppetti nazisti di tutto il mondo. Operazione ai confini del delirio, accompagnata da attacchi all'antifascismo e ak concetto stesso di sinistra. C'è stato chi ha reagito con la necessaria durezza. E' il caso del centro di Comunicazione Autonomo di Bologna, che tra l'altro redige la migliore rivista oggi espressa dal movimento (VIS-A_VIS - QUADERNI PER L'AUTONOMIA DI CLASSE). Il documento che proponiamo ci pare esemplare per chiarezza e complessità. Siamo naturalmente disposti a pubblicare evntuali repliche, purché non provengano da chi, avendo scelto la via della commistione con la destra, si colloca in bilico tra l'incoscienza e l'infamia.
PS di Arkivia, PER NON CONCLUDERE: Invito chi ha altri testi d'epoca su questo tema (e magari più mezzi tecnici di me) di tirarli fuori, per permettere a tutti gli interessati di costruirsi un'opinione in base ai documenti.
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