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http://italy.indymedia.org/news/2005/01/706632.php Invia anche i commenti.

I soliti avvoltoi approfittano dello tsunami. Orrore in Aceh.
by mazzetta Thursday, Jan. 06, 2005 at 11:36 PM mail:

Passa il terremoto, passa lo tsunami; ma per i disgraziati di Aceh ( Atjeh) esiste solo una realtà: la repressione militare indonesiana, con il placet degli Usa e con la complicità dell'informazione.

I soliti avvoltoi ap...
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Ci sono luoghi sulla terra nei quali i popoli vivono inspiegabilmente vite d'inferno.
Uno di questi è l'isola di Aceh. Da alcuni decenni in lotta con il corrottissimo potere indonesiano, la popolazione di Aceh reclama maggiore autonomia e riceve massacri. Il fatto è che in Aceh c'è una piattaforma petrolifera della Exxon (quella della Exxon Valdez), che soddisfa gran parte dei bisogni di gas naturale di Giappone e Corea del Sud, il resto viene sfruttato dalla Pertamina, compagnia statale "vicina" ai militari della quale Exxon-Mobil è azionista al 35%, ma la popolazione vive, per oltre il 40%, sotto la soglia di povertà.

Jakarta non ha mai lasciato un metro sul controllo degli introiti energetici, e ha finora spartito i profitti con Exxon-Mobil. La Compagnia ha un accordo con i militari indonesiani ai quali paga i servizi di sicurezza fin dai tempi di Suharto.
Non è che vadano tanto d'accordo, ogni tanto litigano, e allora succede come nel 2003, quando una portaerei americana mise placidamente l'ancora davanti agli stabilimenti. Mentre si discuteva di imposte sull'estrazione, la stessa portaerei che ora soccorre generosamente l'isola devastata.

Gli abitanti della capitale di Aceh avevano appena subito un devastante terremoto, quando la prima e più forte onda ha colpito a distanza di qualche decina di minuti. Onde molto alte. Il 65% delle coste è sparito, un terzo degli abitanti di Banda Aceh ha seguito lo stesso destino. Il bilancio pare assestarsi attorno alle 70.000 vittime in tutta la provincia.
Il governo indonesiano mantiene 40.000 militari sull'isola (1/3 di quelli americani in Iraq, per controllare una popolazione di soli 4 milioni di abitanti) e ha avviato immediatamente due operazioni, una di soccorso e e una sicurezza, privilegiando smaccatamente la seconda.
Nelle parole del tenente colonnello D. J. Nachrowi al Jakarta Post: "La calamità non deve essere vista come un mezzo per fermare le operazioni di sicurezza". Di fatto il governo, che ha dichiarato la legge marziale nel maggio scorso provocando la fuga delle ONG, e che solo nell'ultimo anno ha provocato 2000 vittime e detiene numerosi prigionieri politici; ha colto al volo ogni opportunità offerta dalla calamità.

Ai pochi posti di soccorso istituiti dopo la prima settimana trascorsa esclusivamente in retate, arresti ed uccisioni, i feriti vengono interrogati e spesso torturati. Il paese resta chiuso agli aiuti, che possono concentrarsi solo in due punti dai quali ancora nessuno provvede alla distribuzione, mentre procede una vera e propria offensiva che trascura i soccorsi. Questo potrebbe significare, a breve, il raddoppio delle morti, finora stimate attorno alle 80.000 vittime.
Di fatto gran parte di Aceh non ha ancora ricevuto alcun soccorso, e nelle strade di Banda Aceh ci sono ancora piazze piene di cadaveri. Questo nonostante l'arrivo di altri 15.000 militari.

Tutti i partiti autonomisti hanno offerto il cessate il fuoco, ma il governo indonesiano mostra di volere la resa dei conti, conti che ogni giorno aumentano. Dichiara che lo tsunami potrebbe essere un'occasione per la fine della guerra in Aceh, ma non si sbilancia sul significato di tale affermazione.
Nessuno dei fuoriusciti da Aceh ha modo di tornare, o contattare i propri parenti senza correre gravi rischi, non si hanno notizie dei prigionieri politici, pur richieste.

I circa 400.000 rifugiati ed i prevedibili 200.000 feriti sono privi di qualsiasi assistenza.

Dallo tsunami il governo indonesiano ci guadagnerà sicuramente.

L'Indonesia ha speso nell'ultimo anno 429.5 milioni di dollari per le operazioni militari in Aceh. Più di quanto i "generosi" Stati Uniti abbiano stanziato per l'intera emergenza asiatica. Un quarto dell'intera somma "promessa" fino ad ora da tutto il globo.

Jakarta riserva al bilancio di Aceh un terzo di quanto spenda per mantenerla militarizzata.

Fortunatamente per gli abitanti di Aceh, ma a conforto delle loro ragioni e della pessima fama dell'integrità della politica indonesiana, ben 291 di questi 429.5 milioni di dollari diretti alla repressione ( sì, duecentonovantuno) sono "spariti".
Un simpatico processo al governatore Abdullah Puteh sta tentando di capire come, con la sua cricca, sia riuscito a volatilizzare per sé più di quanto sia finito alla stessa provincia e ai reparti militari.. Questi costi sono destinati a calare insieme alla consistenza della resistenza della popolazione di Aceh, in larghissima parte schierata contro il governo di Jakarta.

In questo quadro Jakarta può sperare, al meno, in una moratoria sul debito con il Club di Parigi (con il quale ha sottoscritto il 50% del suo debito estero, che la costringe a pagare 125 milioni di dollari di interessi ogni anno). Standard & Poor's ha appena, dopo lo tsunami, promosso il rating indonesiano da B a B+.
Intanto il parlamento indonesiano discute e l'opposizione si oppone ad una gigantesca operazione di ricerca, come si oppone alla creazione di un centro di emergenza e salvataggio nazionale, temendo l'aumento del potere dei militari e l'ennesima sparizione di gran parte degli stanziamenti. Aiuti che andranno quasi inevitabilmente ad ingrassare i conti di qualche ufficiale del potente TNI ( esercito indonesiano) e una delle classi politiche più voraci e sanguinarie del pianeta, già capace di fare centinaia di migliaia di morti per una miniera.

Considerando questo quadro, l'ipotesi di inviare aiuti all'Indonesia è da vagliare con cura, almeno fino a quando non sarà permessa la piena agibilità del territorio alle ONG. Esistono comunque organizzazioni locali ( di Aceh) che possono assicurare la destinazione dei fondi alle vittime, ma la situazione pone profondi dubbi etici e consiglia attenzione.
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha invitato i connazionali a guardare al nuovo anno con ottimismo. Anno dichiarato "Della Solidarietà ed Unità", quindi niente autonomie.
Come già con il governo maldiviano il mondo non vede e non sente, o si fa gli affari propri.

Proteggere la popolazione di Aceh non sarebbe difficilissimo, molto più difficile è disturbare gli interessi della Exxon.
Il 29 giugno del 2002 le corti americane rifiutarono di discutere una causa contro l'azienda perché i militari indonesiani avrebbero commesso: genocidio, assassinio, torture, crimini contro l'umanità, violenza sessuale e rapimenti al preciso fine di difendere gli interessi dell'azienda complice nella corruzione.

I giudici americani sono stati inibiti da una dichiarazione dell'amministrazione americana secondo la quale " L'assegnazione della causa in questo momento causerebbe un potenziale impatto negativo in significativi interessi degli Stati Uniti, incluso interessi legati direttamente alla "guerra al terrorismo" in corso.
Per rafforzare il quadro l'Amministrazione Bush sostenne che: "Lavorando fianco a fianco aziende americane, compagnie indonesiane ( come fossero più grosse, ndr.) e agenzie vedono il vantaggio delle moderne pratiche di business, comprese: la trasparenza, il rispetto dei contratti, pratiche di lavoro leali, efficacia contro la corruzione e competitività.
Chi aiuta Aceh?


Oggi la Germania ha dichiarato che stanzierà 674 milioni di dollari ( record dei record finora) in aiuti a lungo termine da concordare con le autorità di Aceh, che però sono appunto detenute per corruzione; non è chiaro se in contrapposizione agli interessi americani o a causa di una colpevole, quanto poco probabile ignoranza. La Germania suggerisce ad altri paesi di "adottare" una nazione sconvolta, intanto adotta quella con i giacimenti.
Nelle stesse ore Powell e Jeb Bush, giunti in Aceh, danno conto dell'enorme distruzione. Mentre i soccorsi vengono interrotti a causa degli scontri a fuoco, dichiarano che gli Usa forniranno elicotteri all'esercito indonesiano, ovviamente per la protezione civile.
L'Australia ha annunciato la concessione di crediti per 765 milioni di dollari nei prossimi cinque anni all'Indonesia, non esattamente un regalo, ma comunque un aiuto.
Della Exxon-Mobil non parla nessuno, nel sito dell'azienda non sono presenti link ad attività indonesiane. Questo nonostante sia riportato in altre pagine un discorso del presidente Mr. Tilsonn, il quale a Jakarta ricordava, appena venti giorni fa, la presenza di Exxon-Mobil nel paese fin dal 1968, ricordando che l'azienda è stata "...attiva nello sviluppo e nell'assistenza alle comunità attorno alle sue aree operative" è prospettando un roseo futuro ai convenuti.


Chi aiuta Aceh?

Queste sono fosse comuni "precedenti" il disastro in Aceh:
http://www.ecplanet.com/pic/2004/01/1073663183/aceh_fosse_comuni.jpg
http://www.ecplanet.com/canale/varie-5/diritti_umani-65/0/0/10420/it/ecplanet.rxdf

info dirette da Aceh:
http://danger.mongabay.com/earthquake/2004/Lhokseumawe.html

veloce riassunto di Aceh:
http://www.smemoranda.it/scuole_pace/conflitti/scheda.php?id=16

Cronache che non leggeremo, agli impianti non è successo niente e funzionano, mentre i militari continuano esattamente come prima, contro la popolazione e non mobilitati nei soccorsi:
http://www.liberazione.it/giornale/041230/LB12D6CC.asp
http://thestar.com.my/news/story.asp?file=/2004/12/30/nation/9771621&sec=nation

Il "conto della serva" sulla guerra in Aceh. (Pdf)
http://www.iseas.edu.sg/viewpoint/mpmay03.pdf
vecchio articolo:
http://meltingpot.fortunecity.com/albania/726/heartache.htm

Exxon-Mobil "terrorista"? (Pdf):
http://www.jatam.org/english/case/emo/uploaded/ExxonMobil%20Case%20
Study-Web.pdfhttp://www.iseas.edu.sg/viewpoint/mpmay03.pdf

i soccorritori:
esercito americano:
http://www.navysite.de/cvn/cvn72.html
http://www.military.com/NewsContent/0,13319,FL_lincoln_123104,00.html

esercito tedesco:
http://www.deutsche-welle.de/dw/article/0,1564,1448139,00.html

esercito indonesiano:
http://unimondo.oneworld.net/article/view/100743/1/2143

Proteste in Australia per la collaborazione con l'esercito indonesiano:
http://www.active.org.au/wollongong/local/webcast/uploads/metafiles/
aceh-protest_july11.jpg

commozione per Aceh in Germania (l'Indonesia era colonia tedesca):
http://service.spiegel.de/cache/international/0,1518,335150,00.html

anche Bloomberg parla tanto di Aceh:
http://www.google.it/search?q=cache:j_BdYYRaYMkJ:www.bloomberg.com/
apps/news%3Fpid%3D10000100%26s
id%3Da5XGW88Cna5A%26refer%3Dgermany+aceh+germany&hl=it&lr=lang
_en|lang_it%20target=nw

Anticamente colonia olandese:
http://home.iae.nl/users/arcengel/NedIndie/atjeh.htm

non una sola voce contro l'esercito indonesiano.

photo gallery, i soldati indonesiani e i loro strani elmetti, cambiando il numerino nell'url:
http://www.kimpraswil.go.id/infoStatistik/aceh/Galeri/htm/11007.htm

Legge sulla privatizzazione del gas e contrasti:
http://news.morningstar.com/news/DJ/M12/D21/200412210051
DOWJONESDJONLINE000020.html

Negoziati recenti con la Exxon:
http://www.google.it/search?q=cache:64hrbVfubvYJ:www.schlumberger.com/
news/story.cfm%3Fstoryid%3D623923+pertamina+exxon&hl=it&lr=lang_en|lang_
it%20target=nw

I resistenti:
http://tapol.gn.apc.org/
http://www.fas.org/irp/world/para/aceh.htm
http://atlasgeo.span.ch/fotw/flags/id-aceh.html
http://www.asia-pacific-action.org/southeastasia/indonesia/aceh/acehindex.htm
http://www.rsf.org/rsf/uk/html/asie/cplp01/lp01/140801.html

E cosa vogliono dall'occidente, o meglio dagli Usa e da Exxon_Mobil:

Mobil and Arun are the largest oil and gas companies in Indonesia and should therefore be of benefit to the people of Aceh local to their area of operation. However, it is in fact the case that these companies have brought misfortune to the people of Aceh, not only because the detrimental impact of their presence has never been seriously addressed, but moreover because of their implication in human rights abuses which have caused the suffering of the people of Aceh. The implication of these two companies in human rights violations is in the form of their involvement with military operations in Aceh.

These can be documented as follows:
1) Mobil Oil provided specific facilities in the shape of building and contents for military Post 13. Information gathered from victims of human rights abuses indicated that a number of them were interrogated in Post 13 before being moved to other locations.
2) Mobil Oil provided heavy equipment such as escavators in order that the military could dig mass graves for its victims at Sentang Hill and Tengkorak (Skull) Hill.
3) Mobil Oil road was used in order to transport the victims of human rights violations in order to be buried on 'Skull' Hill.
4) Mobil Oil did not take issue with nor take responsibility for the number of its own employee who were kidnapped and disappeared by the military when at work.
5) PT Arun, some shares of which are owned by Mobil Oil, built Camp Rancong which was used by Kopassus in order to torture and murder victims of human rights abuses.

Because of the evidence above, we make the following demands:
1) That the United States Government take firm action against Mobil Oil in order to uphold human rights.
2) Mobil Oil and Arun must be made accountable to the people of Aceh. They should apologise to the international community, the people of Indonesia and the people of Aceh in particular. The should offer just compensation and rehabilitation to the victims of human rights abuses, as perpetrated by the military and with the support of both Mobil Oil and Arun.
3) That Amnesty International and Human Rights Watch Asia should carry out their own investigation into the financial affairs of Mobil Oil, particularly in respect of their relationship with the military and its operations.
4) Urge oil and gas-consuming countries to boycott oil and gas products of both these companies should Mobil Oil and Arun shirk from their responsibilities.

Banda Aceh
10 October 1998

Signed:
Chalid Muhammad (WALHI - Indonesia Friends of the Earth)
Maimul Fidar (Koalisi NGO HAM Aceh - Coalition of Human Rights NGOs in Aceh)
Risman A Rachman (WALHI Aceh)
Dikson Aritonang (WALHI Bengkulu)
Rachmadi (WALHI West Sumatra)
Hariansyah (WALHI South Sulawesi)
Chairul Hasni (YAPDA Lhokseumawe)
Yusuf Ismail Pase (LPLH Aceh)
Zulfikar MS (Kontras Lhokseumawe - The Committee for Missing Persons and Victims)
Afrizal Tjoetra (Forum LSM Aceh - Aceh NGO Forum)
Sanusi M Syarif (YRBI Aceh)
M Zul Frima Putra (YBA Aceh)
Rully Syumanda (YGHL South Aceh)
Kamaludin (KPA Leuser Unsyiah)
Juli R Miansyak (KPA STIK Pante Kulu)
Aiyub Syah (YBAI)
Rahmadsyah Putra (Metalk Unsiyah)



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