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Striscia di Gaza: mano libera ai militari alla repressione
by arabmonitor.info Sunday, Jan. 16, 2005 at 4:31 PM mail:

Striscia di Gaza: mano libera ai militari alla repressione, per Hamas la tregua è inaccettabile adesso.



Tel Aviv, 16 gennaio - Ariel Sharon ha affermato di aver dato mano libera alle forze armate di svolgere tutte le operazioni che ritengono necessarie nella striscia di Gaza per combattere la resistenza palestinese: c'è quindi da attendersi un'ulteriore aumento della violenza. Ieri, alla fine della giornata erano diventati otto i palestinesi uccisi nella striscia di Gaza. Anche una giovane israeliana è rimasta gravemente ferita da un razzo Qassam caduto sulla città di Sderot. Colpi di mortaio hanno raggiunto ieri anche gli insediamenti illegali nella striscia di Gaza. Elicotteri israeliani hanno attaccato all'alba di oggi, nel nord della striscia, alcune postazioni approntate per il lancio dei razzi Qassam.

Fonti palestinesi hanno affermato che Abou Mazen sarà domani a Gaza per discutere della situazione con i gruppi della resistenza e cercare di convincerli a ridurre le operazioni militari. Una delegazione del Ministero degli esteri israeliano è attesa oggi al Cairo per chiedere l'intervento dell'Egitto. Sono previsti incontri con il capo della diplomazia egiziana Ahmed Aboul Gheit e il capo dei servizi di informazione Omar Suleiman. Ieri, l'Egitto aveva criticato la decisione israeliana di congelare i rapporti con Abou Mazen, sostenendo che Sharon non poteva attendersi che la resistenza palestinese cessasse le azioni immediatamente.

Il vice capo dell'Ufficio politico di Hamas Moussa Abou Marzouk, ha affermato in Libano, parlando con l'Ap che "La nostra posizione attuale è contro una tregua ... Hamas, Jihad islamica e la resistenza hanno preso le armi per difendersi, per contrastare l'aggressione, per resistere all'occupazione ... è inaccettabile la richiesta che il popolo palestinese rimanga disarmato". Hamas ha anche emesso un comunicato, riferendosi alle dimissioni presentate ieri da 46 membri della Commissione elettorale palestinese per le pressioni ricevute domenica scorsa per tenere i seggi aperti più a lungo e consentire che si potesse votare non necessariamente nei luoghi di residenza. L'intenzione dei funzionari legati all'Anp, che hanno esercitato le pressioni, era quella di innalzare la percentuale dei votanti. Hamas ha sollecitato un'inchiesta sull'episodio, osservando che pone seri interrogativi circa la credibilità relativa all'affluenza alle urne e ai risultati stessi.

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