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Ennesimo sgombero, ieri, del Laboratorio Sociale Occupato di Torino. Uno sfregio ad un territorio già in forte difficoltà per la crisi economica della Fiat, devastato per i lavori in vista delle Olimpiadi Invernali del 2006, destinato nei piani di chi lo governa a diventare una città-vetrina. Dove i luoghi di aggregazione vengono usati come merce di scambio, e nei piani di chi governa la città non c'è spazio per un luogo di sperimentazione e progetto.
Tutto ciò mentre invece, a Torino come altrove, questi luoghi sono pezzi consistenti delle città, che vivono, creano, sperimentano, e la percezione generale è ormai quella che guarda con interesse ad un nuovo rapporto tra chi governa le città e chi le abita.
Siamo vicini e solidali con il Laboratorio Sociale Occupato, e siamo certi che quel pezzo di città che l'ha vissuto e attraversato sia indisponibile al saccheggio del suo futuro.
Centro Sociale Leoncavallo
