Il "progressista" Allawi.
Allawi ha annunciato con una conferenza stampa la sua candidatura a premier iracheno in alternativa alla scelta sciita caduta su al Jafari. Allawi si presenta, e viene presentato dal Wp come il candidato progressista opposto a quello conservatore espressione del clero sciita. Secondo Allawi, a sostenerlo ssarà una coalizione degli altri parti che "hanno vinto le elezioni", rimandando ad un secondo tempo i dettagli. "Siamo liberali che crediamo in un Iraq liberale e non governato da politici islamisti".
Allawi, che alle elezioni non è riuscito a raccogliere il 15%, sfida il candidato sciita forte della maggioranza dei consensi raccolti. Questo fa pensare che goda dell'appoggio dei curdi, e sicuramente di quello dell'amministrazione Usa, che già lo nominò premier ad interim. Su cosa possa fondare le sue speranze di successo è intuibile, e non è certo la quantità di voti ottenuti alle democratiche elezioni.
La democrazia portata dagli americani, produce sempre strane sorprese.
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