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Strasburgo: tribunale incompetente, tutti liberi!
by nz Tuesday, Aug. 27, 2002 at 10:18 AM mail:

Il processo ai 17 attivisti arrestati venerdi 23 a Strasburgo e accusati di sequestro di persona si è concluso con una dichiarazione di incompetenza da parte del tribunale.

Questa è la traduzione di una mail che racconta com'è andato il processo.
Ho tagliato solo cose che avete già letto e riletto in altre mail e comunicati.

La procura sconfitta: i 17 incarcerati sono stati rimessi in libertà!

Lunedi 26 agosto, a Strasburgo, i diciassette manifestanti che avevano occupato alcuni uffici del ministero della giustiziavenerdi 23 sono stati portati davanti alla corte per essere processati per direttissima, dopo essere stati messi in stato di fermo per due giorni e poi trasferiti in carcere per un giorno.
Gli imputati erano troppo numerosi perché l'aula ordinaria del tribunale potesse essere utilizzata, l'udienza si è dunque svolta nell'aula della corte d'assise. Come per ogni processo riguardante i manifestanti noborder o il loro comitato di sostegno, l'accesso alla sala era in parte bloccato, trasformando l'udienza in un processo a porte chiuse di fatto anche se non di nome.

Il tentativo di repressione di cui questa manifestazione è stata oggetto è un'illustrazione perfetta di ciò che i manifestanti volevano, appunto, denunciare: ossia un accanimento contro i manifestanti noborder di cui è testimone il mantenimento di Ahmed in stato di isolamento e il rifiuto dell'accesso al parlatorio che subisce. La procura e la polizia di Strasburgo, esecutori zelanti di una politica di sicurezza estrema da parte dello Stato, hanno provato con tutti i mezzi di proibire le manifestazioni del campeggio noborder e hanno tentato, poi di criminalizzarli in modo sistematico.
[...]

Ultimo esempio di questo accanimento: la procura fa appello alla condanna di Ahmed per che venga di nuovo giudicato.

[...]

Abbiamo già sottolineato quanto l'accusa che colpisce i diciassette manifestanti sia fantasiosa: sono accusati di aver "sequestrato" degli impiegati che erano perfettamente liberi di andarsene, e che sono rimasti negli uffici ubbidendo a un ordine dei loro superiori.

Il procuratore locale, presente sul posto, per comandare l'assalto da parte dei poliziotti mascherati del GIPN, si è poi espresso con la stampa parlando di "presa di ostaggi", mentre i testimoni presenti, compresi i giornalisti, si accorgevano che non era vero: gli articoli pubblicati dalla stampa locale lo hanno dimostrato a sufficienza.

Nel corso del processo gli impiegati hanno ampiamente confermato la versione degli imputati: in nessun momento, questi ultimi, hanno tentato di trattenerli contro la loro volontà.
In quanto all'accusa di "violazione di domicilio", gli avvocati della difesa hanno dimostrato che l'infrazione non sussisteva, a meno di considerare gli impiegati del ministero come domiciliati negli uffici...

Queste accuse, che si sono aggiunte ai classici "oltraggio" e "resistenza" che seguono sempre gli interventi della polizia, intendevano creare un precedente giuridico affine di giustificare l'aumento degli arresti di manifestanti, e di dare la possibilità allo stato di condannarli pesantemente.
Il procuratore lo ha chiaramente dimostrato durante l'udienza affermando che andava portato una battuta d'arresto a questo tipo di azioni rivendicative. E' dunque, esplicitamente, in nome della necessità politica di reprimere ogni contestazione, che il procuratore ha chiesto un mese di carcere e altri tre con la condizionale per i manifestanti
Se le ragioni delle accuse deliranti vengono dalla mente bacata del vice-procuratore locale, la volontà di criminalizzare è un'autentica politica di stato con obbiettivi che vanno ben al di la del contesto di Strasburgo.

Il tribunale si è finalmente dichiarato incompetente per ciò che riguarda la qualificazione dei fatti. Dopo una mala parata del genere (non si sarebbe potuto meglio affermare che le posizioni del procuratore erano un fallimento) la corte ha permesso la liberazione dei 17 ostaggi.
E' da notare che sono stati, comunque, per due notti in commissariato e una in prigione per un crimine immaginario!

Inoltre, tre manifestanti, che venerdi si trovavano all'esterno degli uffici, erano stati fermati in modo particolarmente violento, e messi in stato di fermo per 24 ore, saranno convocati davanti alla corte il 20 marzo prossimo.

Continuiamo ad esigere la liberazione immediata di Ahmed Menguini e l'abbandono di ogni procedura contro i partecipanti al campo e al comitato di sostegno.

Comité de soutien d'Ahmed et des autres inculpés
No Border en exode.
Lundi 26 aout, 20 h 30

NDT: Il cavillo legale che ha permesso di dichiare incompetente il tribunale (civile) è il seguente: Un tribunale civile può giudicare casi di sequestro solo se quest'ultimo si è concluso con la liberazione di ostaggi da parte dei sequestratori stessi. Se il procuratore intende mantenere l'accusa di sequestro, ciò significa anche che i sequestrati sono stati "liberati" dalle forze dell'ordine dato che non c'è stato nessun patteggiamento durante il "rapimento". Attualmente il ministero deve decidere se riniziare un nuovo processo davanti ad un tribunale penale, per sequestro (cosa assai improbabile, la tesi del rapimento sarebbe molto difficile da sostenere), o archiviare il caso.

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