USA:PENTAGONO STUDIA 'BOMBE SPAZIALI' PER GUERRE FUTURE/ANSA POTRANNO COLPIRE QUALSIASI BERSAGLIO SUL PIANETA ENTRO DUE ORE (di Cristiano Del Riccio) (ANSA) - WASHINGTON, 16 MAR - Pioveranno dallo spazio le bombe delle prossime guerre americane. Il Pentagono sta studiando una capsula spaziale suborbitale in grado di far cadere bombe convenzionali di grande potenza in qualsiasi parte del mondo. Nel giro di un paio di ore le bombe, 'sparate' dal territorio Usa, potranno raggiungere qualsiasi bersaglio ovunque sul nostro pianeta. Il programma Falcon prevede la messa a punto entro i prossimi cinque anni di una capsula spaziale automatica in grado di trasportare a cinque volte la velocita' del suono bombe fino a 500 kg o anche strumenti elettronici di spionaggio che saranno trasportati direttamente verso il bersaglio da un Cav (Common Aero Vehicle), un velivolo senza pilota. La capsula, a differenza di un missile, sara' in grado di tornare alla base dopo avere sganciato il suo carico. ''Questo sistema ci dara' la possibilita' incredibile di fornire ai combattenti una capacita' globale per raggiungere qualsiasi bersaglio ad alto valore'', ha spiegato al Congresso americano il generale Lance Lord, responsabile del Comando Spaziale dell'Air Force Usa. Il nuovo veicolo Cav offrira' ai generali americani, almeno sulla carta, un altro vantaggio: l'esplosione dell'ordigno potra' essere bloccata fino all'ultimo momento. Il sistema consentira' al Pentagono di essere sempre piu' indipendente dall'uso di basi in Paesi stranieri o di basi avanzate vicine al bersaglio. L'uso militare dello spazio ha ricevuto una sensibile accelerazione durante l'amministrazione Bush. ''L'uso dello spazio ci consente di proiettare il nostro potere ovunque nel mondo partendo da basi operative sicure'', afferma una direttiva strategica firmata due settimane fa dal ministro della difesa, Donald Rumsfeld. Gli Stati Uniti stanno aggiornando i loro programmi di intelligence e comunicazione via satellite e provando sistemi in grado di bloccare temporaneamente la attivita' dei satelliti 'nemici' in caso di necessita'. E' una politica aggressiva in linea con le mete del Pentagono di ''assicurare il nostro accesso e l'uso dello spazio e negare uno sfruttamento ostile dello spazio da parte di forze nemiche''. Le recenti operazioni americane in Afghanistan e Iraq hanno messo in evidenza la dipendenza sempre piu' stretta del Pentagono dai sistemi spaziali: il 60 per cento delle comunicazioni della guerra in Iraq e' avvenuto attraverso i satelliti, che hanno anche contribuito ad indirizzare gli ordigni verso i bersagli. I satelliti sono inoltre usati per fornire direttamente dagli Stati Uniti informazioni di intelligence alle truppe impegnate in prima linea. La capacita' degli Stati Uniti di mettere a punto rapidamente un 'global strike', ha detto il generale Lord al Congresso, e' considerata ''una alta priorita' per le nostre forze spaziali e missilistiche''. (ANSA).
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