Castelfranco Emilia (Mo), 21 mar. (Adnkronos) - E' stata inaugurata oggi la Casa di reclusione a custodia attenuata per tossicodipendenti a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. E non sono mancate le polemiche. Circa 200 persone infatti, tra esponenti del Bologna social forum, No global, Prc, Verdi e Arci, si sono radunate davanti alla nuova struttura e hanno bloccato la strada che porta all'ingresso del carcere. Protesta anche a Roma dove i Disobbedienti hanno manifestato davanti agli uffici del Dipartimento nazionale antidroga.
E il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, ha puntato il dito contro chi ''ha cercato di creare un clima di tensione sociale attraverso una precisa e scientifica operazione di disinformazione'' ed ha smentito le voci diffuse a mezzo stampa circo un probabile affidamento della struttura a San Patrignano.
Il Guardasigilli ha anche ricordato che ''il 30% dei detenuti nei penitenziari sono tossicodipendenti e il 40% sono lė per questioni legate alla droga''. ''Le strade -ha spiegato il ministro- sono due: o somministrare succedanei di natura chimica o tentare operazioni come questa, con tutti i costi e l'impegno che comporta''.
Immediata la replica dell'opposizione. Paolo Ferrero di Rifondazione comunista, invita Castelli a leggere la proposta di legge di Fini sulle droghe e le carceri per tossicodipendenti attualmente in Senato, prima di dire che chi protesta contro questa proposta produce ''disinformazione scientifica''. E aggiunge che se questa venisse approvata, ''le carceri si riempirebbero ancora di pių di tossicodipendenti e semplici consumatori, aumentando sofferenze e costi sociali''.
Il coordinatore dei Verdi e vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, Paolo Cento, sostiene che la nuova struttura di Castelfranco ''rappresenta un preoccupante tentativo di anticipare nei fatti l'applicazione della legge Fini sulle droghe, ancora in fase iniziale di discussione in Parlamento''. |