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Lettera da Buenos Aires
by IMC Italy Sunday, Sep. 01, 2002 at 1:13 PM mail:

By Piero emigrato a Buenos Aires 55 anni fa

Cari amici, vi invio queste informazioni da Buenos Aires. Nessuno puo immaginare il dramma di questo paese nemmeno i corresponsabili che vivono con un piede qui e uno dall'altro lato dell'oceano e liberi di andar via quando vogliono. Potrei dire tutto in due parole: il paese e fermo; pero non basta. L'altro giorno feci cenno al significato della parola risparmio, questo non é quello che avanza perche guadagni un sacco di soldi, bensi quello che ci siamo privati pensando all'avvenire. Questo paese é abitato di europei o di origini, tutti abbiamo ricevuto una educazione per il risparmio, per questo é un paese di risparmiatori, e naturalmente per questo ci sono le banche, per far si che i risparmi vengono investiti e con questi creare posti di lavoro. Gia nell'89 quando prese il potere il porco di Menem, rimanemmo fregati, si impossessarono dei nostri risparmi, poi nel '91 con il ministro di economia Cavallo si fece la convertibilitá: un dolaro un pesos, e questa salvo il paese da una inflazione galoppante ma i prezzi cambiavano dalla mattina alla sera: la felicitá duró poco, incominció la privatizazione e tutte le aziende che gestiva lo stato, passarono a mano dei privati, le multinazionali. Naturalmente queste incominciarono a licenziare gente e in poco tempo si incominció a sentire il peso della dissoccupazione. Cercheró di farla corta: la inflazione che in trenta anni aveva svalutato il peso di 14 zeri (lo so é difficile credere) con la convertibilitá si incominció a respirare, pero duró poco perche aprirono le frontiere e la nostra industria non sopportò la concorrenza straniera e ancora meno competere con la esportazione e cosi la dissoccupazione aumentava e il caos anche. Finalmente dopo dieci anni di menenismo con i sindicalisti comprati, la opposizione vince le elezioni e il 10 dicembre del 99 il dottor Della Rua occupa la Casa Rosada. Il giorno dopo la opposizione le dichiara la guerra come sempre hanno fatto i peronisti, e con l'appoggio dei sindicalisti le fanno la vita impossibile. Finalmente dopo tanti cambi di ministri di economia, fasulli, torna di nuovo il ministro Cavallo, che gode di un gran prestigio internazionale pero i sindicalisti lo odiano. Il ministro dopo tanti intenti falliti, propone e mette in atto il famoso corralito (cortile dove stanno le pecore) questo significa che non possiamo ritirare i nostri risparmi, che si disponeva nelle banche e cosi dopo che uno si é rotto il c... per anni si trova che non puo disponere dei suoi risparmi, e chi rimane fregata é la classe media (piccola borghesia). Poi avvvenne quello che avete visto in TV e le dimissioni di De La Rua. Si formò un nuovo governo, un nuovo presidente, nuovo parlamento nuovo tutto, pero la causa sempre la stessa: il corralito. Altre manifestazioni di violenza, altre dimissioni, di nuovo un altro presidente, nuovi ministri,pero la causa e sempre la stessa, il corralito. Il nuovo presidente e lo stesso che quando era presidente Menem era vicepresidente, con un curriculum da fare spavento, e una moglie che vuole imitare alla moglie di Peron EVITA. Con questo la causa del malessere e sempre la stessa anzi peggio perche il corralito e rimasto e peggio di prima. Finalmente oggi le banche hanno riaperto le porte, pero non hanno soldi, il paese é fermo, era da sperarlo, in tutto il mondo il carburante che alimenta la vita di tutti é il danaro, senza di questo, si ferma tutto: succederà che nei prossimi giorni ci sará una corsa ai licensiamenti da fare paura, e questo crea il pericolo di una guerra civile e ci saranno tanti morti. Io non so che cosa hanno nella testa quelli che ci governano. E possibile che non capiscono che le aziende per sussistere hanno bisogno di danaro per pagare gli impiegati, e i provveditori, e qui si ferma tutto. In questi giorni di fine estate chi non era gia in vacanza, si preparava a partire: ora é tutto fermo e se ridi ti prendono per scemo, in un paese che brillava per il suo umore. Cari amici scusatemi potrei riempire un libro, questa é solo una sintesi, sembra una burla, molti amici mi dicono: Piero perche non torni in Italia? No rispondo non sono un vigliacco, già sono andato via una volta, se torno in Italia è per mia scelta, per le vacanze, non lascieró questo paese perche é ammalato, qui ho sofferto tanto, pero qui ho trovato la mia felicitá e qui moriró. Passa quello che passa l'Argentina é un paese nobile, dove tanti italiani siamo stati accolti con le braccia aperte, merita il nostro sacrifizio non solo di pane vive l'uomo, ciao a tutti Piero

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