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sbarchi di clandestini e cpt che esplodono
by killerina Thursday, Sep. 12, 2002 at 1:10 PM mail:

continuano gli sbarchi di migranti sulle coste siciliane a fronte di una totale incapacita' delle istituzioni di fare fronte alla situazione

Come ogni anno, anche quest' estate ha significato, e continua a significare, un incremento degli sbarchi di migranti clandestini sulle coste della Sicilia, forse incentivati, quest'anno piu' che gli altri dalle notizie di una sanatoria, seppure limitata.
Barche e imbarcazioni di ogni genere hanno scaricato, come pacchi troppo scomodi, centinaia e centinaia di uomini, donne e bambini in fuga da paesi distrutti da guerre civili di cui nessuno si occupa piu' se non per il traffico di armi, paesi sfruttati e impoveriti dalle politiche economiche delle multinazionali e delle nazioni dell'occidente ricco e paesi guidati da governi intolleranti. Le precarie condizioni delle imbarcazioni usate dagli scafisti per il trasporto dei migranti sono spesso state causa di tragedie accadute o rasentate.
I clandestini, abbandonati su imbarcazioni piccole e instabili a pochi chilometri dalla costa, hanno rischiato piu' di una volta di annegare al largo dell'Isola, spesso terra di passaggio per raggiungere il nord d'Italia o altri paesi europei. E in alcune occasioni sono stati i pescherecci usciti in mare per la battuta di pesca quotidiana a lanciare l'sos alla guardia costiera o alle motovedette della Guardia di Finanza di stanza a Lampedusa o addirittura a salvare i migranti in pericolo di vita.
Fino a quando l'equipaggio di uno di questi pescherecci, di Porto Empedocle, e' stato denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina per avere portato in salvo un gruppo di clandestini che altrimenti sarebbero annegati inesorabilmente: il peschereccio e' stato sequestrato all'inizio dell’inchiesta e dissequestrato pochi giorni fa.
Si calcola che fino alla meta' di agosto i clandestini sbarcati sull'Isola siano stati almeno 5000. Un numero troppo grande non solo in considerazione del fatto che in Sicilia non esistono strutture per l'accoglienza primaria, ma anche rispetto alla capienza dei centri di permanenza temporanea, i lager di stato istituiti con la legge Turco-Napolitano (vedi: "archivio giuridico" – testo unico 1998).
In Sicilia i cpt attivi sono attualmente tre: il Serraino Vulpitta di Trapani (spesso teatro di rivolte e tentativi di fuga, riaperto dopo l'inchiesta sull'incendio che nel dicembre del 1999 causo' la morte di sei ragazzi tunisini e l'incriminazione dell'allora prefetto per omicidio colposo plurimo), quello di Agrigento e quello di Pian del Lago a Caltanissetta (riaperti alla fine di agosto del 2000). Tutti centri che, oltre ad essere spesso stati oggetto di denunce da parte delle associazioni anti razziste siciliane, l'Asgi in testa, per le disumane condizioni in cui costringono i clandestini richiusi in attesa di rimpatrio e per gli abusi che vi si consumano quotidianamente, non sono comunque sufficienti a contenere tutti i migranti che continuano a sbarcare sulle coste.
Il centro di accoglienza di Lampedusa (che a tutt'ora non e' classificato ufficialmente come un cpt, ma che da tale viene gestito) quest'anno ha raggiunto limiti mai toccati prima. Da un'ispezione di alcuni parlamentari di Rifondazione (gli unici a potere entrare senza troppe difficolta', visto che di solito ad associazioni e coordinamenti che si occupano di immigrazione e' impedito l'ingresso) ha rivelato che, a fronte degli 89 posti disponibili, gli stranieri ospitati al 1 agosto erano 197, tutti uomini, di cui due minorenni.
Attualmente il centro e' completamente gestito dai carabinieri dopo che a giugno scorso anche la Croce Rossa ha abbandonato la struttura a seguito del mancato rinnovo della convenzione con la Prefettura. Lo Stato, infatti avrebbe garantito solo 27.88 euro per l'assistenza a ogni straniero detenuto nel centro a fronte degli 87.79 garantiti per i cpt di Milano. C'e' anche da considerare, pero', che a chi ha visitato i centri cogestiti dalla Croce Rossa non e' stato difficile chiedersi che fine facessero questi pur pochi finanziamenti, viste le condizioni pessime in cui i migranti sono costretti a vivere, nell'assoluta mancanza di vestiti di ricambio, schede telefoniche, spazzolini, saponi e quant'altro dovrebbe invece essere garantito loro. Adesso il centro di Lampedusa non ha neanche piu' la cucina poiche' il container destinato ad ospitarla e' stato invece adattato ad ulteriore dormitorio. Container e tende dormitori in cui d'estate la temperatura ha anche raggiunto i 70 gradi. Inoltre il rischio epidemie e' sempre in agguato: le condizioni igieniche sono precarie, come risulta anche dalle denunce dei medici che vi hanno prestato servizio, su sette bagni presenti (per quasi 200 persone!) solo 2 risultavano funzionanti al momento dell'ispezione dei parlamentari.

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