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Violenze a Bolzaneto, impossibile riconoscere i "torturatori": chieste 126 archi
by dall'unità Tuesday, Jun. 28, 2005 at 8:27 PM mail:

Violenze a Bolzaneto, impossibile riconoscere i "torturatori": chieste 126 archiviazioni.

Archiviazione per 126 degli indagati per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del luglio 2001: è questa la richiesta inoltrata dai pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati al gip genovese dopo che, circa un mese fa, sono stati rinviati a giudizio proprio per i fatti di Bolzaneto 45 rappresentanti delle forze dell’ordine. Il processo inizierà infatti il 12 ottobre e tutti i 45 (poliziotti, agenti penitenziari, infermieri e medici) dovranno rispondere, a vario titolo, di abuso d'ufficio, abuso d'autorità su arrestati, violenza privata, lesioni personali, percosse, ingiurie, minacce e falso ideologico.

Le richieste di archiviazione chieste adesso dai pubblici ministeri riguardano prevalentemente personale della polizia penitenziaria e di Stato ed erano già state depositate nell’aprile scorso dai due pm ma, dopo una serie di opposizioni delle parti offese (150 manifestanti che furono portati a Bolzaneto durante le manifestazioni contro il G8), gli atti erano tornati in procura. Adesso la richiesta tornerà sul tavolo del gip che dovrà decidere se archiviarle o meno. Nella maggior parte dei casi le richieste di archiviazione sarebbero state detatte dalla difficoltà, da parte dei manifestanti, di riconoscere gli autori degli abusi attraverso le fotografie fornite dalle forze dell'ordine. Mentre in alcuni casi non ci sarebbe stata un effettiva querela. Già dal 2001, quando iniziarono le indagini sui fatti di Bolzaneto, molti dei manifestanti puntarono il dito contro le foto segnaletiche tramite le quali avrebbero dovuto riconoscere i loro presunti torturatori poiché sarebbero state presentate fotocopie di tesserini e fototessere anche molto datate.

Tra le archiviazione totali chieste dai pm quella del magistrato fiorentino Alfonso Sabella che, all'epoca dei fatti, era responsabile dell' ufficio ispettivo del Dap e di due infermieri, Marco Poggi e Ivano Pratisoli, accusati di calunnia dal medico Giacomo Toccafondi (uno degli imputati nel processo che inizierà il 12 ottobre). Sabelli era indagato per abuso d'ufficio e abuso d'autorità contro arrestati o detenuti ma i pm ritengono che la sua presenza nella caserma di Bolzaneto sia stata intermittente quindi tale da non dargli la consapevolezza della durata nel tempo delle presunte vessazioni contro i detenuti.

Tra le persone per le quali i pm hanno chiesto l' archiviazione parziale (una ventina) c’è anche Alessandro Perugini, all' epoca dei fatti numero due della Digos, e la dottoressa Anna Poggi, commissario capo in servizio a Torino ma distaccata a Genova nei giorni del G8. Per entrambi le archiviazioni sarebbero comunque riferite a singoli fatti di lesioni. Sia la Poggi che Perugini sono già stati infatti rinviati a giudizio (insieme agli altri 43 imputati) per le violenze denunciate dai manifestanti a Bolzaneto dove, secondo la memoria depositata a marzo dai pm, fu violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani che vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti.


Intanto a Genova continuano anche gli altri due “tronconi” di processi legati al G8 del 2001: quello contro 28 poliziotti per le irruzioni notturne nella scuola Diaz e nel mediacenter Pascoli la notte del 21 luglio e quello contro 25 manifestanti accusati di «devastazione e saccheggio»..

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