Radio Blackout sulla situazione di Torino
Ancora una volta Radio Blackout deve registrare l’ennesima operazione repressiva e mediatica nei confronti di chi palesa il dissenso in questa città cantiere che così si prepara alle olimpiadi. Ancora una volta il reato di devastazione e saccheggio, come altre quello di associazione sovversiva, quand’anche stralciato postumamente nella maggioranza dei processi, viene usato come deterrente nel conflitto sociale, presente e futuro, endemico a questa società, che lo stato pretende di estirpare a suon di arresti e denunce.
Ancora una volta viene sbattuto il mostro in prima pagina, nel più superficiale e vergognoso dei modi.
Sette persone arrestate e condannate preventivamente da chi ritiene di poter giudicare tutto e tutti dall’alto, o dal basso, della propria professione giornalistica.
Abbiamo visto foto, abbiamo letto i nomi, ne abbiamo conosciuto le storie personali e politiche.
Come si suol dire: ci manca il conteggio dei bisogni fisiologici.
Compiaciuti nelle loro accuse, i giornalisti si sono distinti per un accanimento pari solo a quello dimostrato nei confronti dei colleghi di Bin Laden.
Non ci stupiamo dell’atteggiamento di chi è parte fonamdentale di un “sistema integrato” che arresta, ingabbia e persegue le diversità scomode.
Questi scrittori di condanne sono emanazione diretta degli inquisitori giuristi, funzionali alla costruzione del terrore e del nemico pubblico.
Due dei 7 arrestati sono dj di questa radio e da questa radio esprimono la propria visione del mondo.
Radio Blackout continuerà ad essere voce di chiunque evidenzi le contraddizioni, le ipocrisie e gli atti repressivi della nostra città.
Nostra perché ci viviamo. Ipocrita e repressiva perché ci vivete anche voi.
Solidarietà a tutti gli arrestati, agli indagati e a chi è libero solo perché non è stato trovato…
LA REDAZIONE DI RADIO BLACKOUT 105.250 FM ONE STATION AGAINST THE NATION http://www.ecn.org/blackout
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