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Dalla 180 alla Nuova Psichiatria
by violetta van gogh e telefono viola Thursday, Oct. 03, 2002 at 10:50 PM mail: violettavangogh@inventati.org

testo del volantino per il presidio contro il convegno pscichiatrico di montevarchi

VECCHIE E NUOVE FORME DI CONTROLLO

Dalla 180 alla Nuova Psichiatria


Il comune di Montevarchi ha oggi organizzato un’intera giornata di convegni per promuovere la “nuova psichiatria” partorita dal centro-destra e, in particolare per pubblicizzare la nuova proposta di legge presentata dall’on. Burani-Procaccini, che riformerà la struttura psichiatrica italiana.
La proposta di legge del centro-destra cancellerà con un colpo di spugna la legge 180 ( o legge Basaglia) che, se pur in maniera parziale e contraddittoria, aveva reso possibile alcune importanti trasformazioni in ambito psichiatrico, come per esempio la chiusura dei manicomi e il riconoscimento di alcune garanzie per i cosiddetti “malati di mente”.
Anche la 180, comunque, presenta notevoli limiti, determinati proprio dai presupposti che l’hanno ispirata. Si eliminano i manicomi, ma non il principio di “manicomialità”, in base al quale chiunque può essere etichettato come malato di mente, dunque recluso, emarginato e invalidato socialmente.
La proposta di legge Burani-Procaccini ribadisce le linee guida seguite nella 180, riuscendo però a peggiorare una situazione già di per sé drammatica. Riconoscendo la cronicità della “malattia mentale” e la presunta pericolosità del “malato”, la Burani-Procaccini, ripropone modelli, strutture professionali e circuiti tipicamente manicomiali che riportano la psichiatria ai livelli arcaici del secolo scorso.
Si riaprono i vecchi manicomi, si creano nuove strutture diffuse capillarmente nel territorio, basate sull’esclusione e sulla stigmatizzazione di individui, i quali, una volta caduti nella ragnatela psichiatrica, porteranno addosso per tutta la vita il marchio di una presunta inferiorità.
I limiti della 180, mettono in evidenza l’impossibilità di riformare in senso democratico una disciplina che, come la psichiatria, democratica non è e non potrà mai essere, data la sua incompatibilità con la libertà umana, il diritto alla differenza e il suo essere inevitabilmente asservita alle logiche del potere dominante che l'ha inventata per annullare qualsiasi tipo di dissenso.
Ci sembra necessario comunque lottare contro questa riforma che, nell’immediato, peggiora ulteriormente la condizione di chi quotidianamente subisce la violenza ed il controllo psichiatrico.

NÉ MANICOMI, NÉ GALERE

COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO VIOLETTA VAN GOGH di Firenze
TELEFONO VIOLA di Milano

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