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Bologna, scontri davanti al Comune
by da repubblica Monday, Oct. 24, 2005 at 8:47 PM mail:

Un centinaio di giovani ha chiesto di essere ricevuto a Palazzo d'Accursio La polizia ha caricato dopo che i manifestanti hanno forzato il blocco Bologna, scontri davanti al Comune No global e studenti contro Cofferati Il sindaco: "Mi hanno dato del fascista ma li avrei ricevuti" Rifondazione replica: "Tutto questo complica i nostri rapporti"


BOLOGNA - La tensione a Bologna cresce. La campagna del sindaco Cofferati per la legalità, che a sinistra alcuni hanno visto come una svolta autoritaria e conservatrice, è stata contestata questa sera dai collettivi di sinistra cittadini e ci sono stati alcuni scontri davanti al palazzo del Comune dove si erano dati appuntamento un paio di centinaia di giovani per chiedere al sindaco di essere ascoltati.

I dimostranti lamentano "il furto degli affitti" e l'assenza, dicono, di misure democratiche per affrontare la questione. Gli agenti di polizia e i carabinieri in tenuta antisommossa hanno bloccato i giovani che, al grido di 'Cofferati fascista' hanno cercato di forzare il blocco, mentre la portavoce del gruppo chiedeva che i poliziotti facessero passare una delegazione.

A fare da mediatori sono intervenuti i consiglieri di Rifondazione Comunista, Valerio Monteventi, Roberto Sconciaforni e il diessino Sergio Lo Giudice. Con loro anche il presidente del consiglio comunale Gianni Sofri, che ha rilanciato la possibilità che una delegazione salisse a parlare con il sindaco e altri 15 fossero autorizzati a entrare nel cortile di palazzo D'Accursio.

I manifestanti non hanno accettato, osservando che si stava di fatto chiudendo al pubblico il Comune. Uno di loro ha mostrato una ruspa-giocattolo, sostenendo che volevano "solo consegnare un giocattolo a Cofferati". Alla fine la polizia ha caricato i manifestanti e tre persone (di cui due ragazze) più il segretario provinciale di Rifondazione Tiziano Loreti, sono rimaste ferite.

La ruspa giocattolo era un riferimento alle recenti azioni di sgombero delle baracche abusive sul Lungoreno ordinate da Cofferati. Poco prima che iniziassero gli scontri tra polizia e collettivi Cofferati era intervenuto in consiglio comunale sulla questione della legalità, senza indietreggiare di un millimetro rispetto alla sua posizione. Aveva accusato chi lo ha criticato di "approssimazione e di scarsa conoscenza delle leggi", ricordando che le leggi vanno rispettate, compresa la Bossi-Fini, che pure ha prodotto "un vuoto legislativo".

"'Nonostante mi abbiano dato del fascista li avrei ascoltati. Evidentemente non erano interessati a parlare con il sindaco", ha commentato Cofferati. La giunta comunale ha fatto quadrato attorno al sindaco e il vice Adriana Scaramuzzino (che nei giorno scorsi ha avuto un duro braccio di ferro con Cofferati) ha comentato: "Il sindaco oggi ha mantenuto un atteggiamento di apertura e di dialogo rispetto ai problemi dei manifestanti. Da parte mia c'è una totale adesione alle cose che ha detto, mentre l'atteggiamento degli studenti mi è sembrato pieno di confusione".

L'episodio di questa sera rischia di aprire una frattura ancora più profonda tra Cofferati e gli esponenti della sinistra radicale. Al sindaco non è sfuggita la presenza tra i manifestanti del deputato dei Verdi Paolo Cento, tradizionalmente vicino ai no global. "Nemmeno Biancaneve crederebbe alla presenza casuale dell'onorevole Cento", ha commentato il sindaco. Mentre Rifondazione avverte: "Quello che è successo oggi non semplifica i rapporti con il sindaco ma noi non accetteremo ultimatum, non voteremo ordini del giorno che non condividiamo".

(24 ottobre 2005)

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