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Milano, chi si rivede: la Statale occupata dagli studenti | ||
by da liberazione (29/10) Sunday, Oct. 30, 2005 at 11:56 AM | mail: | |
Blitz di fronte ai vip alla Bocconi, disertata da Moratti, poi in corteo a "liberare" un altro ateneo. A Bari i collettivi mettono in scena il funerale dell'università.
Delle due l'una: o la ministra Moratti si vergogna per l'effetto di quelle che chiama riforme (e non è una battuta) o schiuma di rabbia quando una sua uscita mondana è contestata da masse di studenti, docenti, ricercatori, lavoratori, perfino alunni. Esclusa la "soluzione Ecce bombo" - «si nota di più se non vengo o se vengo e mi metto da una parte?» - esclusa la vergogna - ha avuto quattro anni di tempo per correggere il tiro - non resta che la paura di confrontarsi con i movimenti per spiegare le sue ripetute diserzioni in occasioni di cerimonie. Ultima in ordine di tempo, la vistosa assenza di ieri alla Bocconi, ateneo privato e piuttosto chic di Milano, dove l'inaugurazione dell'anno accademico è stata contestata da un blitz degli studenti. «Siamo venuti a demorattizzare quest'area, scuola e cultura vanno protette da questa "riforma"», ha spiegato Chiara, diciannovenne, che prende la parola a sorpresa di fronte a ospiti eccellenti, come Tommaso Padoa Schioppa, Mario Monti, Tronchetti Provera, Luigi Abete, il sindaco Albertini e il gotha politico-finanziario meneghino. C'è anche Dario Fo che, però, sta con gli studenti e va in corteo con loro fino alla Statale, prefigurando una figura di primo cittadino che la città non conosce da un bel po'. Però i ds non lo vogliono a Palazzo Marino e i giovani della quercia, infatti, prendono le distanze (come succede in quasi tutte le lotte studentesche) dalla manifestazione. A mezzogiorno il corteo trova la Statale transennata ma gli studenti conoscono le entrate secondarie e dopo un po' "liberano" - non succedeva dal '90 - un altro ateneo a venti giorni dallo scoppio del movimento nella facoltà romana di fisica. "Scusate il ritardo" è lo slogan che scelgono per annunciarlo ai compagni di strada coi quali hanno condiviso l'assedio dei 100mila al parlamento. Ieri notte è stata "fiesta" ma già stamattina funzioneranno a pieno ritmo i gruppi di lavoro su didattica, ddl, guerra, precarietà, copyriot e Medio Oriente. «Vogliamo sfruttare l'autonomia universitaria per rendere inattuabile nel maggior numero di atenei la controriforma», dice Davide, 26 anni, occupante di filosofia. |
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