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Lettera dello spazio 211
by info Friday, Nov. 11, 2005 at 6:50 PM mail:

Lettera dello spazio 211

In breve

sPAZIO211 non è nè un centro sociale occupato nè un locale commerciale.

sPAZIO211 e stato allestito e viene gestito a carico dell'associazione
non a
scopo di lucro sPAZImUSICALI, nata nel 2001 dal precedente comitato di
gestione dal 1984, anno nel quale i primi giovani residenti nel
territorio
erano costretti a portarsi la propria attrezzatura musicale necessaria
per
suonare insieme nell’unico locale disponibile, seppur non allestito.

sPAZIO211 è cresciuto sino ad oggi UNICAMENTE con le proprie forze e
risorse
umane ed economiche e grazie all'aiuto e sostegno di tante persone
comuni
con le quali condividiamo attitudine ed obiettivi e rispetto reciproco.

sPAZIO211 crede nella legalità, seppur contesta l'applicazione talvolta
ottusa della medesima da parte di certe Amministrazioni.

sPAZIO211 si trova in uno spiazzale ricavato a ridosso di un parco
pubblico
periferico che si chiude sulle miserie in endovena di tanti che dalle
case
popolari intorno vorrebbero fuggire; a ridosso di un ingombrante
immobile,
gigantesco e spersonalizzato, crocevia di spedizioni e trasporti
eccezionali; uno spiazzale a ridosso dell'anima popolare di Torino,
cercando
di rimenere preservati dal mainstream e dalle pailletes nazional-
populiste
imperanti e mantenendo efficiente ed ampliando ciò che altrimenti
sarebbe
stato dimenticato ed avvilito, come sovente accade per tutte quelle
strutture costruite e poi abbandonate all’incuria di certe
Amministrazioni.

sPAZIO211 crede nell'autogestione e non nell'assistenzialismo garantito
dallo Stato e si automantiene economicamente quotidianamente.

sPAZIO211 crede che la liberta vada presa e non chiesta.

sPAZIO211 non si ritiene un luogo istituzionale nel significato
limitativo
della parola nè tantomeno istituzionalizzato, io non ho mai visto qui
personale del Comune o per conto di esso pulire o spurgare i nostri
cessi.

sPAZIO211 collabora con soggetti dell'Istituzione che ritiene
interlocutori
intelligenti e credibili e, seppur pochi, ma ce ne sono!

Cerchiamo di consolidare le relazioni e le progettualità tra strutture
organizzative agili e burocraticamente non ostili ai non addetti ai
lavori.

sPAZIO211 crede nella circolazione di una “cultura altra” che trasformi
gli
spazi del territorio da sedi di eventi preconfezionati dal
monopolizzante
mercato di massa a luoghi di cultura e di espressione proveniente dal
territorio stesso.

sPAZIO211 è semplicemente sPAZIO211, non centro TO&TU nè altro.
Condividiamo
gli obiettivi cittadini della politica giovanile inclusi nella rete dei
Centri To&Tu ma siamo molto critici sull'applicazione della medesima e
sull'attitudine del "predico bene e razzolo male" che molti ostentano
autoeleggendosi paladini dell'indipedenza quando poi frequentano gli
aperitivi con chi conta.

Collaboriamo, se lo riteniamo interessante, con al rete To&Tu. Non
abbiamo
ad oggi mai ricevuto nessun contributo economico in quanto parte o non
parte
della rete To&Tu. Il nostro non è un essere “contro”, ma un lavorare
“per”,
senza pregiudizi di sorta, attingendo da qualsiasi realtà ci sembri
ragionevolmente interessante e stimolante il cui principio cardine sarà
la
creatività applicata come strumento privilegiato per favorire sinergie,
contatti attraverso l'intento di utilizzare risorse esistenti e di
crearne
di nuove.

sPAZIO211 non ha contatti ad oggi con Belleville o Terra del fuoco e
non
esprime alcun pensiero su questi soggetti perchè non li conosce e
cerchiamo
di parlare SOLO di cose che conosciamo...o crediamo di conoscere.

Crediamo che porsi come antagonisti ad un sistema non sia sempre la
soluzione migliore per noi , perciò preferiamo, ove ve ne siano le
condizioni politiche ed umane, agire per migliorare un sistema
dall'intero e
crediamo che, seppur in un sistema amministrativo complicato e spesso
inconcludente, vi siano persone nell'Amministrazione in grado di
comprendere
ed agire senza fare compromessi o pensare solo al proprio arrivismo.

Paghiamo un affitto concordato, paghiamo le utenze, paghiamo tutte le
spese,
il materiale presente in sPAZIO211 e l'allestimento e totalmente di
nostra
proprietà comprato con soldi (e debiti) nostri (e messo a disposizione
gratuitamente per iniziative che condividiamo negli obiettivi).

Viviamo grazie ad un regime di autogestione economica, non riceviamo
NESSUN
contributo nè finanziamento da Comune, Stato, Regione, enti pubblici o
privati continuativo per la nostra attività.

Riceviamo contributo pari a circa il 35% unicamente per il festival
musicale
sPAZIALE.

Gli orari di coprifuoco per la pace sociale dei cittadini che votano
non
riguardano solo sPAZIO211 ma TUTTI i luoghi all'aperto della Città di
Torino, istituzionali e non, è un'ordinanza comunale. Tuttavia se
sPAZIO211
sfora l'orario di chiusura è più facile che le amate forze dell'ordine
si
presentino con un esposto da noi piuttosto che in altri ambienti forse
più
"protetti" e non abbiamo parenti avvocati.

Abbiamo pagato 1300 euro di multa per un affissione di 4 locandine sul
festival davanti a Palazzo Nuovo e li abbiamo pagati.

Se richiesto e condiviso e per noi interessante gestiamo progetti
istituzionali in ambito musicale cercando di migliorarli e renderli
meno
alieni alle masse.

Pensiamo che ricevere finanziamenti pubblici non sia un reato se i
soldi
vengono spesi in modo trasparente, sincero, non lucroso e possibilmente
per
contribuire a dare ossigeno all'asfissia artistica-culturale dei
consumi
convenzionali che ci governa.

Frequentiamo El Paso da sempre perchè ci piace.

Frequentiamo Hiroshima se ci interessa vedere un concerto che ci piace.

Paghiamo SEMPRE il biglietto d'ingresso o sottoscrizione sia a El Paso
che
ad Hiroshima.

Non chiediamo accrediti.

Crediamo che lo scopo della 'Cultura' sia quello di contribuire allo
sviluppo della coscienza critica che caratterizza la nostra controversa
specie animale, e che ciò si possa fare divertendosi ma non
necessariamente
solo ridendo, ascoltando musica ma non solo quella che già conosciamo
da
tempo, discutendo ma non per forza essendo tutti d'accordo, guardando
un
monitor ma non dando per scontata l'univocità del rapporto passivo
utente-tv, leggendo libri, fumetti e quant'altro senza la pretesa di
riconoscervisi, ma con la tensione di chi cerca altro che non l'ovvietà
ed
il pressapochismo, altrui punti di vista.

Cerchiamo di “Stare in mezzo” che per noi significa assumere la
posizione
più critica e autonoma. Possiamo schierarci (la distanza è esattamente
la
metà rispetto a quella che dovremmo sopportare altrimenti); ma possiamo
anche stare dove siamo e proporre la nostra alternativa. “Stare in
mezzo”,
quindi, non nell’ottica di un compromesso al ribasso, ma tendendo al
più
alto punto d’incontro possibile tra esperienze eterogenee e generative.

Crediamo di non essere nè migliori nè peggiori di tanti altri ma siamo
certi
che in ciò che facciamo c'è un pezzo piccolo, ma significativo, delle
nostre
vite.

Sbagliamo molto.


GIANLUCA GOZZI

sPAZIO211

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