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http://italy.indymedia.org/news/2002/10/93664.php Invia anche i commenti.

incontri ravvicinati del terzo tipo
by ET Sunday, Oct. 13, 2002 at 8:11 PM mail:

durante la critical mass a firenze vengono avvistati degli strani tipi vestiti di nerro....

"god save the media"

Che cosa è successo davvero ieri

Che cosa è successo davvero ieri l'altro pomeriggio sul viale Lavagnini? O meglio, che cosa sarebbe potuto succedere più di quanto è successo? Una pacifica biciclettata, iniziata alle 18 in piazza Santissima Annunziata, di circa 300 ciclisti che hanno aderito all'appello di «Critical mass», (una sigla nata in Usa per rivendicare la cultura della bicicletta contro quella asfissiante di auto e motorini e rioccupare così il traffico inquinante delle città), ha rischiato di venir compromessa da un gruppetto di una decina di giovani. Alcuni di questi, vestiti di nero, altri con fazzoletti sul viso fino a coprirlo, altri ancora che hanno preso a calci un'auto scura all'incrocio Lavagnini-Poliziano, hanno ripetutamente cercato lo scontro con gli automobilisti. Fino a pedalare contro mano, contro le auto che arrivavano in senso contrario. Fino a spintonare i vigili urbani intervenuti, che hanno dovuto chiamare rinforzi. Fino a fuggire verso piazza Santissima Annunziata, disfarsi degli indumenti neri per non farsi riconoscere e identificare, e dileguarsi così in mezzo alla massa pacifica degli aderenti all'appello lanciato da «Critical Mass». Se non ci fossero stati 5 vigili urbani, alcuni motociclisti, che stavano seguendo il lungo serpentone di biciclette zeppo di nonni, mamme, nipoti, probabilmente ci sarebbe potuto scappare l'incidente serio. Un tranquillo pomeriggio di trecento ciclisti uniti soltanto dalla voglia di protestare pacificamente contro l'abuso di auto e moto, poteva trasformarsi in qualcosa di molto peggio. La polizia municipale ha redatto un dettagliato rapporto sull'accaduto, inviandolo all'autorità giudiziaria. Chi erano quei dieci, quelli dello «scontro» sfiorato, delle pedate all'auto di passaggio, del conducente che stava per venir assalito se non fossero intervenuti i vigili, della quasi rissa con i vigili, del cambio di vestiti e della fuga? E perchè sono scappati, se non avevano nulla di cui preoccuparsi? Aspettiamo tutti di saperlo. Erano dei provocatori infiltratisi apposta per far scoppiare un incidente? Le magliette nere usate per questi comportamenti evocano brutti sospetti. Anche di questo genere. Così come, a maggior ragione, chi va in giro coprendosi il volto con fazzoletti, per non farsi riconoscere. Cercando di ricostruire alcuni fatti,si può verificare che nel sito Internet su cui si trovano notizie su «Critical Mass» (http://www.firenzeinbici.net), c'è un ampio spazio dedicato al prossimo Social forum europeo e la data di una nuova biciclettata che è stata fissata per l'8 novembre, proprio in mezzo al summit dei no-global. Chi c'è, dunque, in mezzo alle biciclette di «Critical Mass»? Solo ecologisti convinti delle due ruote a pedali? O anche qualcun altro che, anche con mezzi estremi (che anche il Social forum e i suoi organizzatori respingono ufficialmente, rispondendo a chi si preoccupa per il meeting di novembre) ha intezione di trasformare la pacifica e salutare bicicletta in un'arma impropria? Ma le singolarità di un pomeriggio di venerdì tutto ancora da chiarire, non finiscono qui. Per le prime testimonianze che abbiamo raccolto noi, i partecipanti alla biciclettata, o almeno la loro maggioranza, non si sono accorti di nulla. Così risponde Gianni, 35 anni, programmatore di computer: «Io non ho visto assolutamente nulla. Ho notato solo che alcuni vigili bloccavano il traffico che veniva da via Poliziano. Per come l'ho vissuta io è stata una manifestazione gioiosa, fatta fondamentalmente da gente qualunque». Andrea, esponente del Social forum fiorentino, e organizzatore del gruppo del «consumo critico», che avrà un ruolo al convegno di novembre, c'era anche lui e conferma: «Lo scopo di queste biciclettate è solo quello di avere spazio per le biciclette nelle nostre città, e di formare traffico in questo modo.Non è certo quello di andare contro qualcuno, nè contro mano. Non so nulla di questo gruppetto. Peccato, non è il messaggio giusto da dare». L'appuntamento di ieri l'altro era il primo che si svolgeva, sotto questa sigla, a Firenze. Ed è per questo che alcuni commenti sono arrivati anche dal mondo politico. Alessio Papini, per esempio, consigliere comunale dei Verdi, fra i partiti più sensibili ai temi dell'ecologia, ha scritto che: «Il formidabile successo della Critical Mass delle 18 di venerdì, da 1000 a 2000 ciclisti -così sostiene lui, n.d.r. -, (donne, uominim, giovani e meno giovani, giovanissimi e bambini, persino tre pattinatrici) riuniti senza alcun organizzatore ma solo per appuntamento e passaparola ha dimostrato che si sbaglia di grosso chi considera la bicicletta come un mezzo trascurabile nell'economia del traffico cittadino...». Un successo, al di là dei numeri, per i partecipanti, non c'è dubbio, ma con quest'ombra che inquieta. Non a caso c'è un rapporto della polizia municipale alla magistratura. L'8 novembre, dunque, ci sarà il bis, dopo la «prima» di venerdì scorso. E vista la coincidenza del Social forum (nel quale, oltretutto, fra i tanti «workshop» ce ne dovrebbe essere uno dedicato proprio alla bicicletta e al suo uso contro il logorìo della metropoli) il dubbio nato venerdì per le magliette nere e anche per una bandiera nera con un teschio che è sventolata per strada, andrebbe chiarito senza equivoci. Chi erano quei dieci? Dieci stupidi fessi in cerca di guai, o dieci mestatori? «Critical Mass», dicono, non è neanche un'associazione, ma più che altro una parola d'ordine sotto la quale ritrovarsi fra gente che non si conosce nemmeno, ma che crede nella stessa causa. Per dar vita a manifestazioni pacifiche, ma talmente generiche e incontrollabili, da diventare un terreno più che facile dove infiltrarsi senza problemi, per chi di pacifico non ha nemmeno l'aspetto.
di Ennio Macconi-la nazione

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