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[Rimini] Dal Corriere sull'occupazione in Via della Gazzella
by Black_Cat Saturday, Dec. 24, 2005 at 5:01 PM mail:

dal Corriere

L’occupazione finisce a spinte

rimini - Quel centro sociale lo sentono un po’ come loro, visto che la decisione di realizzarlo è arrivata dopo una loro manifestazione del 2001. E adesso non condividono minimamente il bando di gara che l’assessore alle Politiche Giovanili, Vittorio Buldrini (Prc), sta predisponendo per la gestione. Per cui l’hanno occupato, nella tarda mattinata di ieri, “come gesto di denuncia nei confronti dell’operato del Comune” e non se ne sono andati, nonostante un tentativo di sgombero finito a spintoni, e probabilmente a denunce, finchè il sindaco Alberto Ravaioli non ha assicurato che li incontrerà, stamattina alle dieci.Loro sono quelli del Laboratorio Occupato Paz, e il centro è quello di via della Lontra.Erano poco dopo il mezzogiorno di ieri quando una trentina di ragazzi (con un neonato al seguito) arrivano al centro. Ancora in costruzione il centro non ha le porte montate, così gli occupanti entrano. Senza alcun problema secondo loro, spintonando gli operai che ci stavano lavorando secondo la versione della Polizia municipale. Una volta dentro subito chiedono, oltre alla presenza dei giornalisti, un colloquio col primo cittadino Ravaioli.Verso le 14 la Polizia municipale entra nell’edificio: a quanto si capisce l’obiettivo era quello di sgombrare gli occupanti abusivi. Sul posto vi è anche il comandante del corpo Domenico Gallo. Ha luogo una colluttazione. Vi sono spintoni. Gli occupanti si chiudono a cerchio tenendosi a braccetto. I tutori dell’ordine cercano di allontanarli. Volano parole grosse. Nella mischia si intravedono anche spintoni. Poi torna la calma.Al termine gli occupanti accusano di essere stati aggrediti “mentre eravamo inermi e non stavamo facendo nulla”. Una ragazza racconta che “mi hanno preso per due dita strattonandomi via”. Un’altra dice che mentre è stata trascinata è caduta e ha battuto la testa. Viene chiamata un’ambulanza del 118 e le due ragazze si fanno refertare e accompagnare in ospedale. Non escludono denunce.Così come non vengono escluse, per occupazione abusiva e resistenza a pubblico ufficiale, dal comandante Gallo. La cui versione è che la ragazza che avrebbe battuto la testa è caduta perchè si era arrampicata su bancali e che comunque la colluttazione sia, appunto, conseguenza della resistenza dei giovani.Con tutta probabilità sarebbe bastato l’arrivo di esponenti istituzionali e politici, come il presidente del Consiglio comunale Cesare Mangianti giunto sul posto un quarto d’ora dopo, per evitare l’episodio.Tutt’altro che buona comunque l’accoglienza riservta a Mangianti (“voi di Rifondazione dovreste dimettervi tutti. Siete peggio di Cofferati...”), che comunque è riuscito a sedare gli animi. A lui si aggiungono altri esponenti di Rifondazione, i consiglieri provinciali, che a loro volta sono dalla parte degli occupanti. Qualche minuto e arriva pure l’assessore Buldrini, l’autore del bando contestato dai ragazzi. Non parla. Abbozza. Discute più o meno animatamente con Mangianti: l’immagine di un partito, quello di Rifondazione, che questa vicenda ha letteralmente spaccato in due.La riprova è anche nel volantino che i ragazzi distribuiscono, in cui ricostruiscono la storia, sostengono che “il centro doveva essere autogestito, non gestito tramite bando, da qualcuno che noi crediamo essere i soliti noti” e che è corredato dalle firme, oltre che di varie associazioni di sinistra, collettivi studenteschi, gruppi autogestiti di tutta Italia, anche da consiglieri provinciali di Rifondazione e dei Verdi, dall’assessore verde di Riccione Mario Galasso, dall’ex assessore regionale alle Politiche Giovanili Luca Borghi (“che finanziò la realizzazione di questo centro” dicono i ragazzi) e dagli onorevoli dei Verdi Paolo Cento e Mauro Bulgarelli. Quest’ultimo, giunto sul posto, ha a sua volta partecipato alla mediazione ma ha anche annunciato un’interrogazione parlamentare sull’episodio: “Bisognerà verificare gli eventi, ma non credo che ad una manifestazione di disagio sociale si possa rispondere con l’uso della forza. Bisognerà capire chi ha deciso il tentativo di sgombero”.La situazione resta uguale a se stessa per un bel po’, poi arriva una telefonata del sindaco: è disposto ad ascoltare i membri del Laboratorio occupato. Oggi. Gli occupanti si riuniscono in assemblea e valutano l’opportunità. Decidono di accettare, e alle 16, in via della Lontra, torna tutto tranquillo.
Francesco Pagnini
http://www.corriereromagna.it/isapi/presstoday.exe?mail=ok&desk=RIMINI&id=379280




Ora Rifondazione fa quadrato attorno al bando di Buldrini

rimini - Inizia nell’aprile 2001 la vicenda degli spazi autogestiti a Rimini. Ad aprile gruppi di giovani occupano l’ex Ostello. Tra loro anche Paolo Gambuti, segretario di Rifondazione Comunista. A giugno 2001 il Prc firma il patto di apparentamento col sindaco Alberto Ravaioli, e tra i patti vi è, tra l’altro, l’individuazione di un centro sociale. L’assessore di Rifondazione in giunta diventa Vittorio Buldrini, con delega alle Politiche giovanili. E subito si mette al lavoro per ottenere il centro. Trova finanziamenti regionali, individua la sede (il capannone di via della Lontra), lo difende da vari attacchi dei residenti. L’iter però si allunga, e nel frattempo i gruppi autogestiti si dividono. Una parte, che non intende aspettare, occupa altre strutture pubbliche abbandonate, ultima è una scuola in disuso, attuale sede del Laboratorio Occupato Paz. Intanto il centro di via della Lontra viene completato, e il Comune decide di non darlo in gestione diretta bensì di indire un bando, la cui scadenza è il 10 gennaio prossimo. Ma quelli del Paz insinuano che quel bando, cui non hanno per ora preso parte, sia costruito su misura per le associazioni che, invece, vi hanno aderito. E che comunque la scelta del bando tradisca lo spirito del centro sociale, che doveva essere autogestito, e che per questo era stato finanziato da Bologna. Due linee che rispecchiano la spaccatura di Rifondazione (da una parte Buldrini dall’altra Gambuti e Cesare Mangianti) che si ritrova anche all’ultimo congresso del partito. Prevalgono Gambuti e Mangianti, ma ieri, a occupazione terminata, i segretari provinciale e comunale del partito, Gambuti e Biagio Giovannini, emettono un comunicato congiunto in cui spiegano che appoggiano il bando di Buldrini perchè “è sinonimo di chiarezza e trasparenza. L’affidamento diretto potrebbe non avere queste caratteristiche. Ora comunque speriamo che quel centro diventi uno spazio per la libera espressione di tutti”. Per ora non pare. Ad ogni modo Buldrini sta valutando se querelare il Laboratorio Occupato per i toni del volantino rispetto al bando (realizzato dal dirigente al ramo Piero Leoni), che illustrerà comunque in una prossima conferenza stampa. Mentre da fonti informali del Comune trapela che anche quando via della Lontra sarà a regime, non significherà lo sgombero dell’attuale sede del Paz: se per caso l’azione di ieri fosse stata mossa da questo timore...

fra.p.
http://www.corriereromagna.it/isapi/presstoday.exe?mail=ok&desk=RIMINI&id=379270

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