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DA PINO RAUTI AI NAZISKIN
by OSSERVATORIO DEMOCRATICO SULLE NUOVE DESTRE Thursday, Jan. 19, 2006 at 2:33 PM mail:

TUTTI COLORO CHE STANNO PER ESSERE ARRUOLATI NELLA "CROCIATA ANTICOMUNISTA" DI SILVIO BERLUSCONI

IN PROGRAMMA A MILANO SABATO PROSSIMO
UN CORTEO NAZIONALE DELLA FIAMMA TRICOLORE

PROTESTE DEGI ANTIFASCISTI E DELLA COMUNITA’ EBRAICA

DA PINO RAUTI AI NAZISKIN:
TUTTI COLORO CHE STANNO PER ESSERE ARRUOLATI
NELLA “CROCIATA ANTICOMUNISTA”
DI SILVIO BERLUSCONI

E’ preannunciata per sabato 21 gennaio una manifestazione nazionale della Fiamma Tricolore a Milano, con corteo nelle vie del centro.
Il 29 dicembre scorso, all’indomani della ricorrenza della “marcia su Roma”, si era tenuta un’analoga iniziativa nella capitale. In quell’occasione alcune centinaia di neofascisti erano sfilati fino a Piazza Venezia, tra saluti romani e grida di “Duce-Duce”. Identico anche il manifesto di convocazione: tre parole d’ordine “Identità-Sovranità-Socialità”, con il nome della città attraversata da fiamme minacciose. Un’immagine poco rassicurante.
Con bandiere nere con la croce celtica dovrebbero dunque radunarsi bande di teste rasate dalle regioni settentrionali, in particolare gli appartenenti al “Veneto Fronte Skinheads” da tempo confluiti nella Fiamma Tricolore, dove Piero Puschiavo, lo storico fondatore, più volte denunciato per istigazione all’odio razziale, è stato cooptato nella segreteria nazionale. Operazione analoga a quella in Lazio dei superstiti di “Base Autonoma” e del “Movimento Politico” di Maurizio Boccacci, anch’essi nel piccolo partito guidato da Luca Romagnoli, a tutti gli effetti l’ultimo approdo a livello nazionale del movimento naziskin.
Immediate a Milano le proteste della comunità ebraica, che ha formalmente chiesto alla questura di vietare la manifestazione, e del Comitato Antifascista che ha indetto per sabato un presidio in Piazzale Loreto, dove, prima del corteo, sarebbe intenzione dei neofascisti portare “un omaggio” sul luogo dove fu esposto il cadavere di Mussolini.

Il grande attivismo della Fiamma Tricolore è certamente da ricondursi alle manovre in atto nell’universo delle destre radicali, dove, in occasione delle prossime elezioni politiche, si è da tempo aperta la gara per essere tutti arruolati nella “crociata anticomunista” promossa da Silvio Berlusconi.
L’accordo con Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini e Roberto Fiore, il cartello che raggruppa anche Forza Nuova, dopo essere stato dato più volte in dirittura d’arrivo, sembrerebbe incontrare ora alcune difficoltà. Forse solo un gioco voluto per alzare la posta. Le uniche vere resistenze verrebbero dal Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher, da sempre favorevole alla costituzione di un “polo nero”, equidistante, a suo dire, da centrodestra e centrosinistra.
Anche il chiacchieratissimo e minuscolo raggruppamento fondato da Gaetano Saya, il “Nuovo MSI-Destra Nazionale”, che aveva fatto parlare di sé la scorsa estate per alcuni arresti nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla magistratura genovese sul cosiddetto DSSA (il fantomatico Dipartimento di Studi Strategici Antiterrorismo), in realtà una sorta di polizia parallela, ha avuto l’onore di un incontro ufficiale con Silvio Berlusconi, con tanto di foto scattate a Palazzo Grazioli a celebrare l’evento, pubblicate sul sito del gruppo (non molto tempo fa parzialmente oscurato per i suoi contenuti razzisti), in cui il Presidente del Consiglio si è fatto ritrarre accanto alla moglie di Gaetano Saya, impossibilitato ad intervenire causa arresti domiciliari.
Dal canto suo il “Movimento Idea Sociale”, l’ultima creatura di Pino Rauti, lo storico fondatore di Ordine Nuovo, si è da tempo posizionato nello schieramento di centrodestra. Si vocifera addirittura con insistenza di una sua candidatura all’interno di Forza Italia. Una mini-scissione ha comunque ultimamente scosso la vita di questa formazione: il suo segretario nazionale, Giuseppe Incardona, ha infatti improvvisamente traslocato nelle fila di Alternativa Sociale. Possibile, a questo punto, anche l’aprirsi dell’ennesima querelle, con tanto di ricorsi al TAR sulla proprietà del simbolo.
La forma, in conclusione, attraverso la quale le diverse realtà del neofascismo dovrebbero sostenere il centrodestra non è ancora chiara. Se in ordine sparso, con una lista unitaria o attraverso candidature indipendenti.
All’orizzonte, per alcuni, comunque lo spauracchio della raccolta delle firme. Un impegno non trascurabile, già motivo in passato di indagini da parte di diverse Procure della repubblica, non ultima quella di Bolzano che ha formalmente indagato, a dicembre, per falso la stessa Mussolini e un cancelliere della Corte d’Appello di Trento, accusato di essersi intascato 4.000 euro per autenticare firme mai apposte.

In questo quadro la manifestazione della Fiamma Tricolore, dislocatasi fuori da Alternativa Sociale, ma ad oggi l’unica ad aver già formalmente sottoscritto un patto elettorale con la CdL. Il comunicato ufficiale è di martedì scorso: “in coalizione con i partiti del centrodestra, il Partito sarà presente in tutte le circoscrizioni Camera proporzionale e Senato con il proprio simbolo”.
L’ultima uscita del suo segretario nazionale, nonché europarlamentare, Luca Romagnoli, è stata la presentazione all’assemblea di Strasburgo della richiesta di immunità in favore del deputato europeo Bruno Gollnisch, il numero due del Front National di Jean-Marie Le Pen, imputato nel suo paese per aver negato l’esistenza delle camere a gas naziste.
Tutto ciò ad una sola settimana dal 27 gennaio, il “giorno della memoria”, istituito in ricordo dello sterminio degli ebrei e degli oppositori nei lager nazisti.
Un “dettaglio”, forse, per il centrodestra.

SAVERIO FERRARI


Milano, 19 gennaio 2006

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