Un breve racconto da un testimone diretto di quello che successe davanti alla diaz nelle ore immediatamente precedenti al raid.
Per decostruire l'ultimo elemento che ancora cerca di essere usato come scusa per giustificare il raid, l'ultimo elemento non ancora smentito di tutta l'operazione.
Riprendo la parola su genova
e' passato piu' di un anno oggi un articolo sul corriere mi ha fatto ritornare per l'ennesima volta in mente le ore di sabato 21 luglio
la rabbia e' tanta nel vedere tanta ottusita' nelle pagine dei giornali nonostante le palesi montature, le aggressioni, la violenza verbale, la confusione che si cerca di seminare, tutt* continuano a cercare una scusa che possa giustificare l'irruzione alla diaz
L'ultimo baluardo delle scuse e' l'aggressione con una sassaiola di alcune volanti davanti alla scuola diaz verso le 21.30
Sull'orario non mi pronuncio, perche' erano giorni confusi, in cui ho dormito molto poco, e in cui i tempi era difficile seguirli Pero' mi ricordo perfettamente tutto quello che e' successo in quella strada quella sera. Perche' ero li'. Perche' sono stato in quella strada praticamente due settimane filate.
A un orario imprecisato tra le 20 e le 22 la gente esasperata dalle cariche, dai ferimenti, dalla tensione sta finalmente cercando di rimettere insieme le idee per ritornare a casa. Chi vuole partire subito, chi la domenica... Non e' che nessuno abbia le idee chiare. Molta gente e' nella via Cesare Battisti. Arriva un autobus. Molti salgono per muoversi verso la stazione per cercare di rientrare a casa quella sera. E' un continuo aprire e chiudere le porte dell'autobus, per gli ultimi ritardatari e gli ultimi indecisi.
Dietro l'autobus si forma una coda di macchine. Scorgo in fondo alla coda una volante della Polizia.
Che cosa ci faceva li? Come reagire all'evidente provocazione ? Temo il peggio. Temo che le persone abbocchino all'esca. Anche a me riesce difficile frenare l'astio e il groppone nella gola verso l'auto bianca e blu, ma me ne sto zitto, sperando che l'autobus, la coda e la volante scompaiano il prima possibile.
Intanto continuo a scherzare con qualche compagn*, amic*, attivista
Alla fine il bus si schioda Nessuno sembra notare la volante, fino a che non sfreccia accelerando per evidenziare la sua presenza davanti ai cancelli della Diaz. E' il momento piu' teso.
Volano i cori "Assassini!!!!" Vola una singola bottiglia da 33 cl di birra Vuota Si infrange a un metro dal paraurti posteriore della volante in "fuga".
E' passata. A tutt* risale odio e rabbia a non finire.
Ricominciano i discorsi su come andare a casa, dove e come dormire... Tutti insieme nel media center? separati nelle due scuole? e' sicuro ? Non siamo mai riusciti a deciderlo... Anticipati dalla carica dalla cima della via.
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Una bottiglia Una singola bottiglietta vuota e' la scusa per un massacro che ha portato a 63 feriti e 91 arresti; che e' costato quasi la vita ad almeno 3 persone. E ancora giornalisti, investigatori, sbirri e ogni altra sorta di categoria si affannano a considerarla una scusa plausibile per quello che e' successo quella sera. Non penso ci sia bisogno di commentare. Non penso ci sia bisogno di dire, che quella sera e' stata una (delle tante in quei giorni) violenze di Stato, una vendetta, un atto concertato da chi ha diretto tutta l' "operazione genova".
Trovare colpevoli specifici alla fine risultera' impossibile, in un altro magistrale depistaggio di cui la storia italiana e internazionale e' costellata. Ma non cercate scuse per indicare nello Stato e nelle Forze dell'Ordine, il braccio armato e organizzato del vero terrorismo internazionale.
Io ero li' e ricordo. Tanto basta.
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