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elezioni di domenica in Ecuador
by garabombo Tuesday, Oct. 22, 2002 at 12:22 PM mail: garabombo@autistici.org

si va al ballottaggio...

Al ballottaggio Gutierrez e Noboa

Gutierrez, che nel gennaio del 2000 ha appoggiato una ribellione indigena che costò la poltrona all’allora presidente Jamil Mahuad, e Gustavo Noboa, bananero e bancario plurimiliardario, dovranno affrontarsi al ballottaggio delle elezioni presidenziali il prossimo 24 novembre, visto che nessuno dei due ha ottenuto il numero dei voti necessario per aggiudicarsi la presidenza direttamente la primo turno.
Dopo i risultati del primo turno Gutierrez ha detto che ei voti che lo hanno portato in testa (20,7%) dimostrano che la gente era stanca del vecchio modo di fare politica; il suo avversario ha immediatamente risposto definendolo un “comunista”, visto l’appoggio datogli dal Movimiento Popular Democratico, di ispirazione marxista. Gutierrez a sua volta: “Questa cose del –comunista- mi fa ridere; io sono un ex militare e di conseguenza non ho nessun tipo di formazione ideologica, non sposo nessuna dottrina politica. La mia unica ideologia è il mio paese, il popolo ecuadoriano”.

Noboa avrebbe ottenuto il 17,40% dei voti.
Secondo il TSE (Tribunale supremo Elettorale) il socialista Roldós è arrivato terzo con il 15,53% dei suffragi, seguito dal socialdemocratico Rodrgio Boria con il 14,05%. Poi il socialcristiano Neira (12,27%), il populista Bucaram , del Partido Roldosista Ecuadoriano, (11,85%).


Dunque estrema frammentazione, candidati minori rilevanti e da corteggiare per entrambe i protagonisti del ballottaggio per ottenere il 50% dei voti più uno.
Un ultimo dato: l’astensionismo attestatosi attorno al 35%.

DICHIARAZIONI DI GUTIERREZ:
Il coronel ex golpista Lucio Gutierrez ha annunciato che se vincerà il ballottaggio del 24 novembre imporrà il carcere a vita per i funzionari politici e istituzionali corrotti.
“Sindaco, deputato, ministro dello Stato, presidente o vicepresidente della repubblica che abbia rubato o rubbi denaro del popolo ecuadoriano avrà il carcere a vita, ha assicurato durante una improvvisata conferenza stampa a Quito.

L’ex golpista di 45 anni ha fatto della lotta alla corruzione la sua principale bandiera per la campagna elettorale delle presidenziali. La tattica è stata semplice, in un paese dove la rabbia popolare contro la corruzione diffusa nella società con tassi tra i più alti di tutta l’America latina, si manifesta sempre più evidente nel popolo.
Secondo i dati diffusi dalla stampa, la corruzione costa all’Ecuador circa 2000 milioni di dollari all’anno. Gutierrez ha poi sottolineato che al di là della campagna contro la corruzione, il voto nei suoi confronti ha espresso la netta volontà di cambiamento da parte di una parte di ecuadoriani, stanchi ormai della vecchia classe politica. Lo stesso ha poi chiesto scusa a coloro con i quali durante la campagna elettorale aveva avuto delle discussioni accese, e in particolare al socialista Roldós. La cosa è apparsa come un evidente invito all’alleanza strategica per il ballottaggio.

UE E L’ORGANIZZAZIONE DEGLI STATI AMERICANI invitano a migliorare l’organizzazione per il ballottaggio.

La commissione di osservatori dell’UE e dell’OSA si è raccomandata per un miglioramento dell’organizzazione della macchina elettorale ecuadoriana. In particolare sono state messe in evidenza una serie di falle nei rapporti tra istituzioni provinciali e nazionali.

Nonostante il bilancio finale sullo sviluppo delle votazioni e lo scrutinio si sia rilevato “positivo”, sarebbe bene mettere a punto una serie di interventi per evitare che alcuni problemi non si ripetano durante il ballottaggio del 24 novembre. Hanno aggiunto :”l’Ecuador merita un secondo turno elettorale in un clima di tranquillità e trasparenza”.
Le procedure di voto di domenica scorsa sono state vigilate e controllate da circa 200 osservatori di cinque organizzazioni internazionali, tra cui UE e OSA, che hanno confermato il clima tranquillo e disteso in cui gli ecuadoriani sono andati a votare, nonostante una situazione di continua ebollizione e scontro interno alla società tutta.










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