Il ruolo della Nato in Medioriente BRUXELLES - Ecco, in sintesi, l’ipotesi di un ruolo della Nato in Medio Oriente per monitorare un accordo di pace fra israeliani e palestinesi e le due principali iniziative dell’Alleanza atlantica nell’area. - L’IDEA. Il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, non esclude la possibilità che l’Alleanza possa monitorare il rispetto di un accordo di pace fra Israeliani e palestinesi. Fra i primi a parlarne era stato Massimo D’Alema quasi un anno fa. - LE CONDIZIONI. Anche solo l’avvio di una discussione formale in sede Nato dipendente però da almeno due condizioni, di due «grandi se": che vi sia un accordo e che la richiesta venga da entrambe le parti (necessario sarebbe anche un avallo dell’Onu). - IL DIALOGO MEDITERRANEO. Il Dialogo Mediterraneo della Nato e( il tentativo dell’Alleanza atlantica di instaurare una cooperazione con sette Paesi del bacino, tra cui Egitto e proprio Israele, nella lotta al terrorismo e nella riforma dei loro sistemi di difesa, incluso l’addestramento militare. - L’INIZIATIVA DI ISTANBUL. Nell’area, la Nato è attiva anche attraverso l’«Istanbul cooperation initiative» (Ici), l’iniziativa lanciata in occasione del vertice nella capitale turca del giugno scorso per un rafforzamento della cooperazione di sicurezza tra l’Alleanza e Paesi della più ampia regione mediorientale.
20/2/2005
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