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Tradizione distinzione, tra Evola e rapine | ||
by dal manifesto Saturday, Feb. 04, 2006 at 12:33 PM | mail: | |
E' il gruppo più «politico» della Sud. Le SS sui cappellini. Tra loro neofascisti di aree diverse.
Sono quelli dei cappelletti «Charlemagne» che senza dare nell'occhio, anzi carini e discreti, inneggiano alle ultime Ss impegnate a Berlino a difesa delle macerie del Terzo Reich. Il manifesto li segnalò tre anni fa come un particolare che faceva a cazzotti con il carattere dichiaratamente «apolitico», nel senso ultras, della manifestazione «contro la repressione» organizzata allora dagli Irriducibili della Lazio. «Tradizione Distinzione Roma» (Tdr senza «e» di congiunzione) è senz'altro il gruppo più schiettamente politico della curva romanista, il più spregiudicato nell'esposizione di simbologie neofasciste e neonaziste. Tutto sommato, sul piano dell'ostentazione, non c'è nulla di paragonabile a Tdr neanche nella Nord laziale, che pure ha una tradizione fascista assai più radicata e oggi, a differenza della Sud, è una curva di destra senza eccezioni e controllata da oltre un decennio un unico gruppo, gli Irriducili, mentre gli ultras romanisti sono divisi in sei o sette gruppi. Anche il «Gott mit uns» di domenica scorsa è apparso nel loro settore, in basso a sinistra per chi guarda la Sud. Su quella vetrata c'erano le svastiche (le celtiche erano anche altrove), i ritratti di Mussolini e quant'altro. Sul sito internet di Tdr trovi l'apologia di Julius Evola. Non è che i Boys o gli Ultras romani non siano di destra, lo sono i capi e gran parte degli aderenti. Però lì prevale, come per i laziali, la cosiddetta «mentalità ultras» che mette la politica in secondo piano. Almeno a parole. Ci sono poi le sanzioni della legge Mancino che rendono effettivamente pericolosa (e non da oggi) una bandiera con la croce unicinata (e non solo), che per questo sventola sugli spalti soltanto in occasioni ritenute speciali, in particolare alle partite con i «rossi» del Livorno. |
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