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EFFETTO LULA O REPUBBLICA BANANERA?
by Nirvana Saturday, Oct. 26, 2002 at 9:31 PM mail:

Elezioni presidenziali in Ecuador

Quella che i media convenzionali stanno chiamando la " festa della democrazia", per il movimento indigeno, contadino e popolare rappresenta un pericolo per il potere tradizionale del paese. Per la prima volta nella storia della democrazia rappresentativa dell'Ecuador, un candidato eletto dal popolo indigeno e dal movimento popolare va al potere.

Nel bel mezzo di una grave crisi economica, che grazie alla dollarizzazione ha convertito l'Ecuador in uno dei paesi più cari dell'America Latina con il 70% della popolazione che vive al limite della povertà, gli equadoriani si apprestano a partecipare alla democrazia dopo quattro anni di assenza.

Tuttavia, tra schede bianche, astensionismo e quasi due milioni di equadoriani che si trovano al di fuori del paese, obbligati a emigrare dalla disastrosa situazione economica, di quasi otto milioni di persone solo cinque milioni hanno esercitato il loro diritto di voto.

I candidati

Lucio Guttierez, ex- colonello dell'Esercito, dopo la sua partecipazione alla sollevazione indigena del 21 gennaio 2000 e il fallimento del governo transnazionale "Triunvirato de Salvación Nacional", ha garantito la sua posizione alla seconda tornata elettorale con la maggior percentuale di voti fra tutti i candidati che ammonta al 20.5%.

Al secondo posto troviamo l'impresario e bananero Alváro Noboa del recente partito Partido de Renovación Institucional (PRIAN), la cui posizione come uomo più ricco del paese gli ha permesso spese elettorali atronomicamente superiori a quelle degli altri candidati, con un milione e mezzo di dollari di spese per la televisione e la stampa. Alvaro Novoa ha ricevuto il 17.5% dei voti.

Leon Roldós, rettore dell' Universidad Central de Guayaquil e candidato del Partito Socialista, ha ottenuto il terzo posto nelle votazioni, con poco più di un punto percentuale di differenza da Noboa, raggiungendo il 15.9% dei voti.

Con questi risultati e per la prima volta nella storia elettorale dell'Ecuador, i partiti tradizionali dell'oligarchia del paese sono fuori dalla lotta elettorale senza nessuna possibilità di partecipare alla seconda tornata. I suoi candidati, come Xavier Niera del Partido Social Cristiano (PSC)
o gli ex-presidenti Rodrigo Borja de la Izquierda Democrática (ID) e Oswaldo
Hurtado de Patria Solidaria (ex Democracia Popular, DP) sono fuori.

Come si sono comportati i media durante la campagna?

I media convenzionali, principalmente alleati con il PSC sulla costa e con ID in Pichincha, si sono contraddistinti durante la campagna elettorale per il favoritismo verso i candidati appoggiati dai loro circoli di influenza e per il dissenso verso il candidato " golpista" degli indigeni, Lucio Gutierrez. In questo modo si è creato un bilancio informativo contro l'attuale primo candidato alla presidenza. La notte delle elezioni, i giornalisti della televisione hanno mostrato un evidente fastidio per i risultati che stavano trasmettendo.

La regione andino - amazzonica

Con la probabile vittoria di Lula nella seconda tornata elettorale in Brasile, un governo nazionalista e bolivariano in Venezuela e un crescente potere popolare capeggiato da Evo Morales in Bolivia, la possibilità di Guttierez di accedere alla presidenza può cambiare il panorama geopolitico della regione andino - amazzonica.

Inoltre, gli Stati Uniti, la cui interferenza politico - militare questa volta è maggiore e molto più evidente, potrebbero dover affrontare uno scenario abbastanza sfavorevole per i loro piani interventisti e complementari: Iniciativa Regional Andina (IRA) e l' Área de Libre Comercio de las Américas (ALCA).

Tuttavia, come gli altri candidati alla presidenza, anche Gutierrez non si è ancora espresso con chiarezza riguardo diversi temi importanti per il paese, come il coinvolgimento dell'Ecuador nel conflitto colombiano, l'occupazione dell'Esercito NordAmericano della base militare di Manta, la dollarizzazione dell'economia, il debito estero e l'ALCA, fra gli altri.

Come nel caso di Lula in Brasile, senza verificare se si basa sull'appoggio popolare di gruppi come il Movimiento Sin Tierra (MST) in Brasile o la Confederación de las Nacionalidades y Pueblos Indígenas del Ecuador (CONAIE) dell'Ecuador, si può premere affinchè le proposte dei futuri presidenti si convertano in politiche concrete che realmente pongano rimedio ai disastrosi effetti del neoliberismo nel nostro paese.

La seconda tornata.

La candidatura di Gutierrez dovrà affrontare molti ostacoli nella seconda tornata. Alcuni di questi saranno imposti dall'oligarchia e dai settori opposti alla proposta popolare che rappresenta Lucio, come la copertura sfavorevole dei media e le accuse di "comunista" e "golpista". Un altro è l'assenza di una proposta politica sotenuta e radicalmente differente del progetto del paese, che richiede risposte chiare da parte di Gutierrez.

Vada come vada, con questi risultati preliminari e la possibilità reale della presidenza di Gutierrez, può succedere che l'Ecuador abbia un presidente appoggiato dagli esclusi e dagli emarginati del paese. Ci manca sapere se realmente è sufficiente l'elezione di un presidente con l'approvazione popolare per iniziare una vera celebrazione della vita, della giustizia e della democrazia, o se queste aspirazioni verranno abbattute dalle pressioni dell'imperialismo, delle multinazionali e dei gruppi oligarchici del paese; o dalla debolezza etica del colonnello e dei suoi più prossimi alleati.

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