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Indymedia Italia @ GENOVA [it]
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IMC italy Sunday, Oct. 21, 2001 at 12:13 PM |
mail:
italy@indymedia.org |
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INDYMEDIA ITALIA http://italy.indymedia.org
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Nascevamo un anno fa, nel giugno 2000, a Bologna, durante i giorni di
protesta contro il meeting dell'Ocse.
Giovani mediattivisti dei centri sociali avevano sentito l'esigenza di
affiancare ai gia' funzionali canali di controinformazione digitale uno
strumento che uscisse dall' underground della comunicazione. Volevamo
rivolgerci alle masse con un nuovo linguaggio, che sfidasse il corporate
mainstream proprio dove questo appare ancora oggi inaccessibile e proibitivo
per i costi: l'immagine in movimento, lo streaming video.
Sulla scia della rivoluzione in corso della rete, le tecnologie
peer-to-peer, il file sharing, napster, indymedia realizza l'idea dei
weblogs a pubblicazione aperta, dove chiunque contribuisce all'uploading e
alla pubblicazione e condivisione di informazione. Nessuna censura o
modifica ai materiali uploadati, e l'impossibilita' di eliminarli dal
server.
Indymedia italia ha rifiutato di identificarsi con un nucleo redazionale ne'
si e' omologata a vivere in degli spazi, ma ha preferito supportare una rete
di relazioni spontanee nate con diverse realta' locali in occasione di
particolari mobilitazioni.
Una gestione orizzontale delle decisioni e della discussione che si svolge
interamente in rete attraverso la mailing list, aperta in iscrizione e
scrittura [http://lists.indymedia.org/mailman/listinfo/italy-list]. Oggi IMC
Italia conta la collaborazione di diversi attivisti dell'informazione,
videomaker, giornalisti, traduttori, centri sociali, hacker.
A distanza di un anno ci ritroviamo tutti a Genova, a lavorare insieme sulla
copertura mediatica della contestazione al G8. Siamo pronti ad accogliere
attivisti dall'italia e dall'europa, ci stiamo organizzando per allestire
dei punti pubblici di accesso alla rete dove riversare il materiale girato
nelle piazze, o raccogliere le interviste e i contributi di chi ha vissuto
l'evento. Saremo nelle strade e nelle piazze, non distinguibili da indumenti
o colori. Ragioneremo sul diritto di agibilita' alla produzione di
informazione, e avremo coscienza dei nostri diritti contro chi voglia
occultare il nostro materiale. Distribuiremo dei press tickets e
catalogheremo le nostre telecamere e nostri nastri, per denunciarne
sequestri ingiusti. Saremo assicurati contro la distruzione delle
apparecchiature. Organizzeremo nei mesi da qui a Genova seminari in diverse
citta' italiane per condividere le nostre conoscenze nell'uso degli
strumenti per produrre informazione. Non riceveremo compenso per il nostro
lavoro, e non limiteremo la diffusione e la redistribuzione dei nostri
materiali, ne' vi stamperemo dei diritti d'autore, salvo nei rapporti coi
media commerciali.
- Collabora con indymedia italia:
mailto:italy@indymedia.org
- Informazioni logistiche sulla copertura di Genova G8:
mailto:j21@indymedia.org
- Team Traduttori:
http://lists.indymedia.org/mailman/listinfo/www-it
--
Indymedia Italia
http://italy.indymedia.org
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Saremo sempre con voi
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Andrea F. Thursday, Sep. 06, 2001 at 1:49 AM |
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Bello leggere una spiegazione cosi' chiara ed esauriente di cos'e' Indymedia e della sua efficacia. Condivido in particolare l'idea di cambiare il sistema dei media, completamente schiavi di chi ha il potere(sia economico che finanziario) e totalmente chiusi alle idee delle singole persone e delle organizzazioni.
SEMPRE CON VOI. Andrea
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MAH !
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federico Wednesday, Sep. 26, 2001 at 9:23 AM |
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consiglio vivamente di cambiare pusher; Tanto fra qualche anno nessuno saprà piu' chi siete e cosa avete fatto. E voi, poveri illusi sarete con la vostra giacchettina e la vostra cravattina dietro ad una scrivania, servi del potere piu' bieco e perfettamente sguazzanti nella globalizzazione che attaccate.....Vedi i giornalisti del Manifesto. A presto....
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scheda sul G8
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blutaz@libero.it Monday, Jul. 23, 2001 at 3:25 PM |
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Il G8
COS'E' ? Il G8 è un gruppo informale (non è una Istituzione Internazionale) che riunisce annualmente i capi di stato e di governo delle maggiori democrazie industriali (Canada, Francia, Gran Bretagna, Germania, Giappone, Italia, Russia e Stati Uniti) in accordo con l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) coadiuvati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), dalla Banca Mondiale (BM) e dall'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).
A COSA SERVE ? Le riunioni del G8 servono per discutere sulla gestione economica del mondo, sul commercio internazionale e sui rapporti con i paesi in via di sviluppo. Spesso l'ordine del giorno delle riunioni si è ampliato considerevolmente includendo le questioni relative all'occupazione, alle comunicazioni informatiche e le conseguenze planetarie di problemi quali l'ambiente, il crimine e le droghe.
COME FUNZIONA ? Prima del summit, i ministri del G8 sviluppano una rete di riunioni di sostegno a livello di Ministeri del Commercio, degli Affari Esteri, delle Finanze, dell'Ambiente e del Lavoro. In base a queste riunioni e ad altre, i summit dei G8 vogliono fornire un orientamento alla Comunità internazionale stabilendo le priorità di intervento e definendo le nuove problematiche di cui dovrebbero occuparsi le Organizzazioni Internazionali. I Governi del G8 si incontrano inoltre per cercare di coordinare le politiche dei singoli Stati, che rappresentano, sui temi che essi ritengono di volta in volta più importanti.
CHE EFFETTI HA ? I G8 nei loro summit hanno adottato soluzioni ed interventi neoliberisti, in linea con le politiche degli organismi internazionali, ma che stanno creando profondi scompensi. E' in atto un processo di globalizzazione, diretto dai paesi più potenti, che non ha precedenti nella storia umana e che determina l'affermazione di un modello dominante di convivenza tra e nelle nazioni, fondato sulla competitività.
da:http://www.retelilliput.org/
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link per materiali G8
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blutaz@libero.it Sunday, Jun. 24, 2001 at 11:52 AM |
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http://www.genoa-g8.org/ Questo sito offre informazioni sul percorso di una rete di soggetti e Associazioni che vogliono porsi criticamente verso un assetto mondiale iniquo e ineguale. E che lo farà a Genova in occasione del Summit degli 8 paesi piu' industrializzati del mondo.
http://www.genoa-g8.it/ ufficial: Genova Summit Meeting 2001
http://www.carta.org/index.htm Appuntamento a Genova: gli appelli, gli articoli e le notizie
http://www.noglobal.org/ RETE NO GLOBAL Network campano per i diritti globali
http://www.rainews24.rai.it/sito/agg_pagine/speciali/g8/default.htm RAINEWS24 : un approfondimento settimanale nel quale vengono affrontati i temi principali che saranno oggetto di discussione al vertice
http://www.esteri.it/g8/index.htm Ministero degli Affari Esteri Italiano
http://www.ecn.org/nog8/italiano/home.htm Questo sito è un cantiere in costruzione, che ha l'obiettivo sia di rafforzare le mobilitazioni in occasione del controvertice G8 di Genova, ma anche e soprattutto di superare lo scadenzismo degli appuntamenti anti-globalizzazione
http://www.arci.it/internazionali/primopiano/g8_genova/Default.asp ARCI: un mondo diverso è possibile: l'appuntamento del G8 di Genova
http://www.controg8.org/ Obiettivo della Rete è quello di organizzare, in maniera condivisa e partecipata, una risposta locale, globale e critica rispetto all'incontro dei G8, che si svolgerà a Genova nel Luglio 2001. Leggendo il nostro documento e gli altri materiali, potrai avvicinarti meglio alle argomentazioni e al lavoro della Rete.
http://www.retelilliput.org/ ci chiediamo dovremo fare a Genova nei giorni del G8. Piuttosto che risponderci da soli preferiamo rivolgere la domanda ai compagni di viaggio.
http://www.unimondo.org/ unimondo: Verso il G8 di Genova
http://www.g7.utoronto.ca/ g8 information center
http://web.vita.it/rassegna_stampa/ gli articoli pubblicati dai maggiori giornali italiani e internazionali. Ogni 30 minuti aggiornati per sapere cosa scrivono i giornali sull'appuntamento di luglio.
http://www.wto.org/ WTO website
http://www.worldbank.org/ world bank
http://www.imf.org/external/ fondo monetario internazionale
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soldi fanno soldi-pidocchi fanno pidocchi!
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sky_life73 Tuesday, Jul. 17, 2001 at 12:13 PM |
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--->A quel tal federico--- non ce l'hai fatta bello!!! troppo semplice scegliere le scarpe comode,il culo al caldo e così via.......e ai tuoi bambini che racconterai?!? cosa aspetti? che altri facciano come te?!? forse cerchi consensi x la tua coscienza?!? hai perso bello!!!
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sara una manifestazione di pace?
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un anonino veneziano Saturday, Jul. 21, 2001 at 1:05 PM |
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spero solo che sappiate comportarvi perche fin ora dalle vostre parole trapela solo O D I O sono un po sconcertato e spero di sbagliarmi ma voi volete solo impedire la manifestazione (di 8 stati membri) o volete poter decidere al posto loro, mi spiego pensate che i Vostri ragionamenti siano tanto diversi dai loro?
se qualcuno di Voi senza insultare..... puo scrivere e chiarire il vostro punto di vista cosa proponete in maniera CHIARA e soprattutto a FACCIA PULITA senza maschere o tute che dir si voglia.
Questa e' l'occasione per farlo avete 4 gg di tempo per ascoltare e con i media controaffermare ma attenzione non siate solo esibizionisti della teoria della violenza.
un anonimo convinto che tra voi esiste un pacifista
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I have a dream
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rIZio Sunday, Jul. 22, 2001 at 10:30 AM |
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sogno un giorno in cui non ci racconteranno stronzate per lavarci i cervelli e farci stare buoni, perchè tutte le menzogne saranno state rivelate e tutti avranno saputo e capito; nessuno crederà + a qualcosa che non provenga dalla verità dei fatti. Il quarto potere diverrà impotente. Forse quel giorno arriverà e sarà anche merito vostro. Spero resistiate fino a quel giorno. Spero di poter avere occhi ed orecchie, bocca e mani e senno per testimoniarne anche io gli accadimenti. Siete grandi, ma dovete crescere ancora xchè pochi conoscono il vostro lavoro e diffondere la verità è di vitale importanza per tutti.
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G8
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L'osservatore Tuesday, Sep. 04, 2001 at 8:49 PM |
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Tutto é ormai finito! cosa avete guadagnato? UN CAZZO!! Il g8 ha svolto le sue mansioni e voi vi siete solo presi un sacco di BOTTE!SIETE PROPRIO DEI COGLIONI! Potevate fare una manifestazione pacifica coinvolgendo anche la popolazione, ma no! non avete isolato quei bastardi in tuta nera che si sono comportati da delinquenti purtroppo anche un ragazzo é morto,pace a lui. Genova é stata devastata e voi non penserete di essere così belli e furbi davanti la popolazione italiana! Con le ragioni siete passati dalla parte del torto. Ricordatevi che "chi alza le mani (picchia) é a corto di idee". Non prendetevela con la Polizia, se il corteo fosse stato pacifico tutti sarebbero stati a guardarvi! CHI è CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO!!! ciao alla prox! (ci risentiremo kuando il g8 si svolgerà in Canada.
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Piantatela!!!
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Grunf Saturday, Oct. 13, 2001 at 6:49 AM |
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Ma va siete solo degli schifosi che hanno messo a ferro e fuoco una bellissima città,se volete ottenere qualcosa con la violenza(come avete fatto)otterrete solo delle belle legnate in testa(meritate per altro). Dite di essere contro la global.e poi volete riempire l'europa di negracci,albanesi ecc.ricordatevi che l'immigrazione e il primo passo verso la totale globalizzazione. Siete solo buffoni che non avendo argomenti validi,usano l'unico argomento che conoscono,frutto dell'ignoranza:LA VIOLENZA. Ora non perdo piu tempo con voi,salutatemi quei due PIRLONI di casarin e agnoletto.
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Questa lettera non è mia, ma di un amico!
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Cristiano (silgmaris in rete) Monday, Sep. 10, 2001 at 12:12 PM |
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Cari amici, allora io ero a Genova. Io ho visto. Non date retta ai giornali ed ai telegiornali. E' stata una cosa pazzesca, un massacro. E' difficile raccontare cio' che e' avvenuto tra venerdi' e sabato. Per farlo mi aiuto con quello che ho visto io e quello che hanno visto altri carissimi amici presenti a Genova. Vi prego di avere la pazienza di leggere e' veramente la cronaca di un incubo che difficilmente sentirete sui grandi mass media.
1.Io arrivo Giovedi' a Genova dopo la festosa manifestazione dei migranti, 50.000 persone. Ci sono i campi di raccolta, siamo tantissimi. Migliaia di persone assolutamente pacifiche, un clima meraviglioso (vi ricordate i campi scout?) si discuteva si cantava si stava bene insieme. Scout e militanti, volontari e professionisti e venerdi' mattina iniziamo le piazze tematiche in una citta' blindata: le varie associazioni si troveranno sparse nella citta' per fare un assedio festoso con danze, performance e slogan alla famosa linea rossa. A questo punto sul lungo mare arriva il famoso blak blok, alcuni di loro vengono visti parlare con la polizia, altri direttamente escono dalle loro fila. Parlano soprattutto tedesco. Iniziano a sfasciare tutto. Polizia e carabinieri stanno fermi. I Black block cercano di infilarsi nel corteo dei lavoratori aderenti ai COBAS e altri sindacati, di cui picchiano uno dei leader, vengono respinti a fatica. Poi i black blok puntano sulla prima piazza tematica (centri sociali), piombano armati fino ai denti. La polizia li insegue, i manifestanti si trovano attaccati prima dai black e poi dalla polizia che a quel punto inizia le cariche violentissime. I Black se ne vanno e piombano sulla piazza dove c'era la rete di Lilliput (commercio equo, gruppi cattolici di base, Mani Tese..ecc.). La gente facendo resistenza pacifica cerca di allontanarli. La polizia insegue: carica la piazza. La gente alza le mani grida "pace"! Volano lacrimogeni manganellate. Ci sono feriti. I Black se ne vanno e continuano a distruggere la città... 300-400 del Black Bloc vagano per Genova, chi li guida conosce perfettamente la citta': il loro percorso di distruzione punta a raggiungere tutte le piazze tematiche dove ci sono le iniziative del movimento.. E' impressionante. Si muovono militarmente, si infiltrano, i capi gridano ordini, gli altri agiscono. E a ruota arrivano polizia e carabinieri. Intanto nella piazza tematica dove c'e' l'ARCI e l'Associazione Attac ecc.: tutto va bene, nel primo pomeriggio si decide di andarsene dal confine con la linea rossa fino ad allora assediata con canti, scenette, ecc. La gente sfolla verso Piazza Dante, la polizia improvvisamente lancia lacrimogeni alle spalle,. Fuggi fuggi generale. Gli ospedali si riempiono di feriti. Molti pero' non vanno a farsi medicare in ospedale: la polizia ferma tutti quelli che ci arrivano. E' sera. La gente e' sconvolta, molti iniziano a essere presi dalla rabbia. Dei black improvvisamente non si ha piu' notizia. Alla cittadella dove c'e' il ritrovo del Genoa Social Forum saremo diecimila. E' arrivata la notizia della morte del ragazzo. C'e' paura, i racconti di pestaggi violentissimi si moltiplicano. Ragazzi e suore che piangono. C'e' un sacco di gente ferita. Un anziano che piange con una benda in testa, è un pensionato metalmeccanico. C'e' Don Gallo della Comunita' di San Benedetto. C'e' la mamma leader delle Madri di Plaza de Mayo in Argentina, quelle che da anni cercano notizie dei loro figli desaparecidos: dice che e' sconvolta per quello che ha visto con i suoi occhi, gli ricordano troppo l'Argentina della dittatura: non pensava fosse possibile in Italia. Intervengono Luca Casarini delle tute bianche e Bertinotti (l'unico politico che ha avuto il coraggio di correre) calmano tutti: "ragazzi non uscite in piccoli gruppi, non accettate la sfida della violenza". Si decide che la risposta sara' la grande manifestazione del giorno dopo, saremo in tantissimi, pacificamente contro tutte le provocazioni e le violenze di black block e forze dell'ordine. Il senatore Malabarba racconta che e' stato in questura. Ha trovato strani personaggi vestiti da manifestanti, parlano tedesco ed altre lingue straniere. Confabulano con la polizia e poi escono dalla questura. Scoppia improvvisamente un incendio in una banca vicino alla cittadella. Gli elicotteri ci sono sopra: per piu' di 40 minuti non arriva ne' pompieri ne' niente. Di notte uno dei campi dove siamo a dormire, il Carlini, viene circondato dalla polizia. "Entrate a perquisire, fate quello che volete." La gente piange: implorano di non essere ancora caricati. La polizia entra: nel campo non trova niente.
2. Sabato: la grande manifestazione, siamo veramente una moltitudine. Il corteo parte, ci sono mille colori. Gente di tutto il mondo. Tutte le associazioni, il volontariato, i contadini, i metalmeccanici, i curdi, ....ecc. Canti, danze, mille bandiere. Piazzale Kennedy. Non ci sono scontri. Non c'e' niente. Sbucano i black Block La polizia improvvisamente, senza alcun motivo, spacca in due l'enorme manifestazione. Si scatena la guerra. Cariche dovunque, manganellate. Sono impazziti. La polizia carica i metalmeccanici della FIOM, i giovani di Rifondazione. Iniziano inseguimenti per tutta Genova. Chi rimane solo è inseguito, picchiato. Decine di persone testimoniano di inseguimenti e pestaggi solo perche' riconosciuti come manifestanti. E' picchiato dalla polizia un giornalista del Sunday Times (sul numero di oggi racconta la sua avventura...) In un punto tranquillo della manifestazione, sul lungomare, improvvisamente da un tetto vengono sparati lacrimogeni che creano panico. Usano gas irritanti, producono dermatiti, non fanno respirare. I Black Bloc? compaiono e scompaiono, nessuno li ferma. Attaccano un ragazzo di Rifondazione. Gli spaccano la bandiera e lo picchiano. Attaccano a pietrate i portavoce del Genoa Social Forum. Spaccano vetrine ed incendiano. Sono armati fino ai denti: ma come ci sono arrivati nella Genova blindatissima? La testa della grande manifestazione è tranquilla, il Genoa Social Forum fa l'appello di defluire con calma, di non girare da soli per la citta'. Veniamo indirizzati verso Marassi dove ci sono i pullman di quelli arrivati la mattina. Siamo fermi li'. Non si puo' andare avanti: a piazzale Kennedy e' guerra. Siamo in tanti fermi, seduti per terra. Improvvisamente partono i lacrimogeni. Fuggi fuggi generale. Si cerca di tornare verso la cittadella del Genoa Social Forum: passano camionette della polizia da dove urlano: "vi ammazzeremo tutti!" La seconda parte del corteo non arriverà mai alla piazza dove era prevista la conclusione. Tutte le persone vengono caricate indistintamente sul lungo mare. Chi riesce scappa nei vicoli verso la collina, dove si scatena una vera e propria caccia all'uomo. Sabato notte, la manifestazione era ormai finita da alcune ore, la polizia irrompe nella Sede stampa del Genoa Social Forum. Picchiano tutti con una violenza impressionante. In particolare sono interessati alla documentazione (testimonianze, video, foto...ecc.) che raccontano quello avvenuto tra venerdi' e sabato: sono molti attenti a distruggere tutto. Vengono distrutti tutti i PC e tutto il materiale che trovano, viene arrestato l'avvocato che coordina il gruppo di avvocati presenti a Genova. Viene distrutto o portato via anche tutto il materiale che gli avvocati avevano raccolto per difendere le persone arrestate. Adesso non si sa piu' neanche quante sono e quali sono le accuse. Durante la perquisizione, fatta senza alcun mandato, a parlamentari, avvocati, giornalisti e medici e' impedito di entrare. Le famose armi comparse oggi in conferenza stampa ieri non si erano viste....rimangono i feriti e gli arrestati. Del black blok non si sa piu' niente. Vi assicuro, due giorni da incubo: black block e forze dell'ordine hanno fatto un massacro e volevano farlo. Poliziotti e carabinieri erano stati montati in modo pazzesco, fin da venerdi' mattina urlavano e insultavano.. Gli hanno veramente lavato il cervello. E poi oggi a sentire televisioni e leggere giornali: Dio mio sembra proprio un regime: dove hanno scritto la verita' che tutti noi che eravamo li' abbiamo visto? Divento poi matto a pensare che alcuni potranno ancora pensare: "voi contestatori, dite le solite cazzate..." Non fatevi imbrogliare, abbiate il coraggio di mettere in discussione i vostri convincimenti sulle meravigliose forze dell'ordine italiane e sugli apparati democratici del nostro Stato. A Genova veramente e' avvenuto qualcosa di pazzesco. Hanno inaugurato il nuovo governo... Un'altra piccola cosa: sul giovane ammazzato. La sapete la prima versione della questura prima che comparissero i video? ammazzato da un sasso lanciato da altri manifestanti..…….. Se pensate che molta della documentazione raccolta da testimoni e' stata distrutta dopo l'irruzione alla sede del Genoa Social Forum di questa notte.... ci rimangono le "sicure" versioni delle forze dell'ordine...
Meditate e per favore fate girare, stampate, parlate, c'e' bisogno di raccontare la verita'. A vostri amici, parenti, colleghi di lavoro. Vi prego non voltatevi dall'altra parte.
grazie Stefano
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sunday times
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gyno Wednesday, Aug. 08, 2001 at 7:47 PM |
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THE SUNDAY TIMES July 22 2001 EUROPE John Elliott, Genoa
MY mistake was climbing up on a wall to get a better view of the battle between protesters and police struggling to contain them in Genoa as world leaders held the G8 summit nearby.
I was taking in the infernal scene of a water cannon truck cleaving through clouds of tear gas when I felt a massive blow to the back of my head. For a second my vision whited out. I had been hit by a police truncheon.
"Giornalista inglese!" I shouted at the dozen police who, clad in full riot gear, were running towards me. My mind was reeling. More truncheon blows rained on me. "This is a mistake. They'll stop soon," I kept thinking.
They didn't. Since I had joined a band of demonstrators as an undercover reporter perhaps it was not surprising. Two policemen dragged me along the ground, shouted at me in Italian and then hit me some more. My cycling helmet disintegrated under their blows. Truncheons whacked my back, arms and shins.
They dragged me over railway lines towards a signal box where I was ordered to put my head on a steel rail. I tried to obey, unable to believe this was happening. Gripped by fresh impulses of violence, they started kicking my head, back and legs.
Repeatedly they pushed me to the ground for a fresh pasting. Then I was roughly pulled up on to my feet. Police took turns to yell abuse while one cuffed my hands behind my back and frog-marched me down the track to the railway station.
I was overjoyed when a senior officer walked past and said something like: "Resisting arrest with violence. Take him to the station."
My relief was premature. As a squad of riot police filed past us, one of them jabbed me in the stomach with his truncheon and, while I was bent double, another said: "Let him eat potatoes." From somewhere I recalled that the phrase "mangiare patate" was Italian police slang for beating the living daylights out of someone.
It was not quite what I had in mind when I joined a convoy of two coaches organised by Globalise Resistance - an anti-capitalist group - that set off from London last Thursday.
Nearly half the protesters on my bus belonged to the Socialist Workers party (SWP) and the rest to various unions. They wore T-shirts proclaiming: "Team Marxism" and baseball caps emblazoned with "Unison" and the T&G logo.
Many were in their teens and twenties, sporting beards, dreadlocks, combat trousers and dirty trainers. Some, such as Colm Bruce, seemed to have spent a lifetime working for left-wing causes.
He was leading a group of 10 Irish SWP members and is writing a book on shootings by the British Army in Northern Ireland.
"I feel like a Spitfire pilot about to go into battle," said Max, a T-shirted student with a goatee beard and cropped hair.
Everyone was in high spirits. Dave, a youth worker from Nottingham with a SWP scarf covering his head, pulled on a latex Tony Blair mask and waved at passing traffic.
Many passengers were veterans of political demonstrations. Dave Ramsden, a tough-looking hard-leftist in his forties from Bradford, boasted about his exploits at the Prague anti-capitalist protest last year. "We got the opera closed down," he said. "We surrounded it so no one could get in. Then we had a beer."
Bruce held uncompromising views on police casualities. "They are racist, sexist, violent scumbag bastards," he said. "I know coppers who've been injured and they deserve everything they've got."
By contrast John, from Liverpool, who works for an anti-capitalist group called Humans Not Profit, emphasised the need to avoid violence. "The thing is to be low-key," he said. "Leave the heavy stuff to people like Ya Basta [the Italian militant anti-capitalist group] or to people who have gone over and trained for it."
John had visited Ya Basta in Milan recently to talk about strategies for occupying disused properties and also about tactics for Genoa. Other protesters said "rebel groups" from Britain had travelled to Italy to train for the Genoa protests.
As to exactly why they were heading for Italy, many were vague. They were apparently impelled by a desire simply to vent their dislike of big business, the power wielded by the most economically successful nations and the Blair government's lack of interest in left-wing causes.
John Worthington, a thick-set man from Birmingham with tattoos on his arms, said: "I'm going for an adventure." He added: "It's about everything. But if it all goes off, I'm going to run. But if the police hit me then I'm going to hit back."
At Dover our baggage was searched and our pockets checked. The first drama was to take place at Calais.
French customs officers searched our bags and kept us waiting for two hours before one passenger was deported back to Britain when a Russian gas mask was found in his baggage. We loudly sang The Internationale.
At the Italian customs post at Bergamo, there were random searches and two passengers were refused entry.
As we approached Genoa, Bruce filled us in on direct-action tactics. "The aim of today's demo is to break into the red zone," he said, referring to the inner area of the city where the G8 leaders were sealed off. "The only way of preventing the summit going ahead is militant, non-violent direct action. You link arms, do things collectively and march against the police line, push against it if you feel that's appropriate. We sit down, link arms and don't let anyone get arrested."
At Genoa we made it to a "peace area" in the hills above the harbour, where hundreds of British protesters were milling about in the sunshine.
Then the news spread: there was trouble in the city centre - riots, some said. I ran down the steep alleys and streets to the Brignole railway station, planning to take a quick look and then return. I found the aftermath of a riot, marked by pungent tear gas, smashed phone boxes, burnt-out cars and trucks lining a wide street.
Seeing activity 200 yards away, I put on my cyclist's helmet and walked over to an arena flanked by hundreds of police in helmets, masks, body armour and shields, with press photographers roaming about. A huge roar came from the other end of the street. I ran towards the noise, pulling on my swimming goggles and cyclist's anti-smog mask. I could make out hundreds of brightly coloured figures descending a steep street. A blizzard of stones and rocks flew towards a group of police.
These were the Italian anarchists - teenagers and twentysomethings, many wearing foam body armour, helmets, combat trousers or ice-hockey masks.
A pattern developed over the next half an hour. Protesters surged forward, throwing rocks and smashing up phone boxes and dust carts, before police could fire tear gas, forcing the protesters, eyes and lungs burning, back into other streets. There they would douse their faces with water, lemon or vinegar. Tear gas doesn't just restrict your breathing but sticks to your skin, irritating it like a dose of sunburn.
Then a carabinieri van hurtled into the street, lights flashing and horn blaring. Immediately, half a dozen heavily armoured protesters set upon it, smashing windows with rocks and sticks. After two minutes a masked protester was standing on top of it waving a hammer and sickle flag; within five minutes it was on fire.
Spurred on by this, protesters began to run forward and throw more rocks at the 100-strong police line, some pushing dustbins forward to use as shelter. Others appeared with huge plastic shields, 5ft x 10ft and backed with scaffold frames. They dashed forward behind these every few seconds to hurl more rocks at the police.
What had seemed like only a couple of hundred protesters had swollen within half an hour to several thousand. They swarmed around the streets and stations, standing on cars to get a better shot with their rocks.
Teams in makeshift medical clothing bandaged those injured by the flying masonry. No sooner had the tear gas dispersed than protesters a little further down the street hurled the canisters back at the police. The officers, in turn, inched forward behind their shields, picked them up and threw them back again.
In the midst of this mêlée, the death of a young Italian anarchist was witnessed by Nick Cornish, a 35-year-old photographer who captured it on camera yards away.
All day, he had pursued groups of protesters careering through side streets, some brandishing weapons and with their faces masked. "I had been running from one square to another. There was a lot of confusion," he said.
Cornish watched two carabinieri vehicles manoeuvring on a main steet that had been blocked by overturned dustbins. As a handful of protesters closed in on one vehicle, he aimed his camera from some steps - the only vantage point.
"I saw these two police vans and one of them was in trouble. I heard a couple of shots but I did not realise what they were at the time. I noticed someone under the vehicle and then the car drove over him and drove away. It was obvious he was dead."
This was about the time that I ran into trouble, receiving beatings that turned my arms and back a technicolour hue.
It was not until I was marched to the police station that the mood calmed. After 10 minutes they took the handcuffs off and it became clear how frightened they were, too. I was taken to wash and a policeman poured antiseptic on a deep cut in my wrist caused by the handcuffs.
The clock ticked by. Every time a policeman I had not seen before entered the office, he looked at me as if he wanted to bash a chair over my head.
Two-and-a-half hours after I was hit on the back of the head, the chief undercover officer said I could go. Before I left, another prisoner, a long-haired, skinny teenager who sat on the floor, his hands bound behind him, mouthed silently: "Help me. Get a lawyer." I nodded.
On the way out, I recognised one of the men who had beaten me up. He told me in a friendly fashion to hold my press card up at all times and look all around me as I walked. As advice it was rather tardy.
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carabiniere: assolto per legittima difesa!!
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Policeman Saturday, Sep. 08, 2001 at 12:28 PM |
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cristiano..un consiglio per il tuo amico.. digli di cambiare spacciatore! la roba che si e' pippato venerdi' sabato e domenica scorsi era tagliata male!!!
adesso venitemi a dire che il "Giovane Pacifista" ucciso non aveva intenzione di scagliare l'estintore contro il carabiniere..ditemi che non e' vero!!!
Altra domanda: se il "Giovane Pacifista " ucciso avesse avuto per le mani la pistala del carabiniere che lo ha tolto di mezzo,pensate forse che non avrebbe fatto fuoco? voglio la sincerita + assoluta nelle vostre risposte....
comunque sia,resta il rammarico di un giovane ucciso..troppo poco! dovevano farne fuori di piu'!!
nessuno vi ha ordinato di andare a Genova a rompere le palle a politici "democraticamente eletti" da noi tutti!!
Quindi,poveri sognatori e' ora di svegliarsi e rimboccarsi le maniche,perche' i danni alla citta' di genova dobbiamo ripagarli tutti noi,non di certo Bertinotti,casalini e agnoletto!!!
Un italiano incazzato.
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risposta all'italiano incazzato
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stefano Sunday, Sep. 16, 2001 at 12:41 AM |
mail:
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vorrei rispondere soltanto all'italiano incazzato che l'alloggio il pranzo la cena ai g8 chi l'ha pagato? il regalo di caprai alle mogli dei g8? chi l'ha pagato? allora se non hai niente da fare al giorno puoi lavare benissimo la tua auto e fare il fichetto la sera è questo il tuo compito nel globo rispettalo fino in fondo
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risposta all'italiano incazzato
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by
stefano Tuesday, Sep. 04, 2001 at 8:48 PM |
mail:
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vorrei rispondere soltanto all'italiano incazzato che l'alloggio il pranzo la cena ai g8 chi l'ha pagato? il regalo di caprai alle mogli dei g8? chi l'ha pagato? allora se non hai niente da fare al giorno puoi lavare benissimo la tua auto e fare il fichetto la sera è questo il tuo compito nel globo rispettalo fino in fondo
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Tanto per cominciare
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by
Pigafetta Wednesday, Sep. 12, 2001 at 4:26 PM |
mail:
pigafetta@tiscalinet.it |
In riferimento al manifesto ad inizio pagina: Se volete (vogliamo) comunicare, cominciate a scrivere come si deve. Se volete utilizzare certi termini"di uso non comune, siate almeno cosi' intelligenti da metterne la spiegazione tra parentesi. Alcuni esempi: - underground della comunicazione - controinformazione digitale - corporate mainstream - lo streaming video - le tecnologie peer-to-peer - il file `sharing - l'idea dei weblogs ` - dove chiunque contribuisce all'uploading - materiali uploadati ... Non fate gli americani!
In bocca al lupo a tutti noi
(un fotogiornalista free-lance o libero professionista)
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meditate
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by
marco Thursday, Sep. 13, 2001 at 6:08 AM |
mail:
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siete di una mediocrita' che mi addolora,non riuscite a fare un pensiero che non sia conforme a milioni di altri pensieri come i vostri , ma quando il mondo fara' un passo avanti cosi'?.Vi fate prendere in giro ,mangiate ,comprate,vivete come dicono loro annientando tutta l'unicita'di ogni singola realta'.Per un'alternativa,se un mondo diverso e' veramente possibile non abbiate piu' paura di pensare
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massimo rispetto
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by
simone Thursday, Oct. 11, 2001 at 7:31 PM |
mail:
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massimo rispetto ragazzi, è una grande cosa quella che state facendo. spero di poter partecipare attivamente, appena avrò qualcosa di concreto da dire.
unica cosa, fatevi conoscere, fate girare l'indirizzo, non dovete restare sottoterra, dovete mettere la testa fuori e dovete diventare informazione per la massa.
io navigo molto, per i cazzi miei e per lavoro, e solo dopo un anno che esistete ho trovato il sito.
ciao, gl, Simone,.
(abottle.tripod.com)
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strana gente
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by
ciccio ciccio Thursday, Oct. 11, 2001 at 7:48 PM |
mail:
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strana gente che c'è su sto sito, la verità la conoscete solo voi, quello che si sente in giro sono tutte cazzate. E se fosse stato Bush a scagliare gli aerei contro le torri? Così poteva conquistare l'Afghanistan per metterci un Mc Donald's!Ciao sfighè
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quindi
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by
stefano Thursday, Mar. 07, 2002 at 9:33 PM |
mail:
youhu@freemail.it |
quindi che il mondo così com'è non va si è tutto d'accordo che le rivoluzioni iniziano con le idee anche che per farle ci sia bisogno di investimenti libidinali pure. complimenti indy ho visto il film su genova che lo vedano tutti quelli che ancora si ostinano a credere che l'ordine e la repressione servano a fermare il caos. producetelo proiettatelo mandatelo in onda al posto del grande fratello o domenica in e soprattutto continuate nel vostro lavoro come avete fatto fino ad adesso.lunga vita al punk
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i vermi hanno iniziato a mangiare il formaggio
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by
fabrenji Sunday, Dec. 15, 2002 at 11:34 AM |
mail:
freeblues@tiscalinet.it |
tutti uguali, diciamo le stesse cose, ci vestiamo allo stesso modo, mangiamo le stesse cose, tutti piccole pecorelle INCONSAPEVOLI di cosa ci fanno fare, dettano loro le regole del gioco.piccoli e inutili zuccherini di gioia, questo ci danno.ci stanno togliendo tutto le cose più belle e importanti, ma e quando non avremmo più nulla da perdere che diventeremo felici...non dobbiamo aver paura di allontanarci dal gregge.dove sei realmente!!! cercati e quando ti trovi ...godi di tutto!!!E' forse impossibile fermare l'industrializzazione, ormai i vermi hanno iniziato a mangiare il formaggio e sino a quando non lo finiranno non cesseranno. si mangeranno il mondo. i ricchi sempre più ricchi e idioti e ignoranti, i poveri sempre più poveri ma io penso anche sempre più intelligenti. ciau
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