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Chiarimenti di Wu Ming 1 sui dubbi di Hektisch e John Black
by Wu Ming 1 Thursday, Jun. 20, 2002 at 7:07 AM mail: giap@wumingfoundation.com

vedi discussione qui: http://italy.indymedia.org/front.php?article_id=57372&group=webcast

Siamo persone che raccontano storie, e a cui piace incontrare le persone perché anche loro ne raccontino a noi.
"Opachi verso i media, trasparenti verso i lettori", questo e' quello che scrivemmo nella nostra dichiarazione d'intenti del gennaio 2000. Ragion per cui non andiamo in tv e non ci trasformiamo in "divi" (prima parte della frase) ma abbiamo rispetto per chi ci legge e non ci sottraiamo al confronto con loro (seconda parte).
Ci interessano il passaparola tra i lettori, le assemblee permanenti e orizzontali della "repubblica democratica dei lettori" (come la chiama Taibo), il confronto diretto con chi ha letto i nostri libri o lo sta facendo o ha deciso di farlo ... o di non farlo.
Abbiamo fatto oltre 120 incontri in tre anni, in centri sociali, appartamenti, librerie piccole e grandi, teatri e teatrini, biblioteche di quartiere, bar e locali, piazze e altri luoghi all'aperto.
Sono momenti senza i quali non avrebbe senso continuare, non avrebbe senso scrivere, disprezziamo l'immagine dello scrittore chiuso nel suo abbaino a cercare l'ispirazione, noi ci vediamo come cantastorie e come tali vogliamo incontrare le persone.
Quelli sono i momenti in cui ci arrivano forti, DIRETTE, le emozioni, in cui abbiamo la conferma che ha senso andare avanti nonostante tutti i rospi ingoiati, la fatica e anche le malignità e le balle sparse sul nostro conto.
Nelle presentazioni presentiamo noi stessi, non solo i libri. Ci mettiamo a repentaglio, ci esponiamo al confronto.
Non sono solo momenti di marketing, se fossimo interessati a quello faremmo "marchette", faremmo i tuttologi, andremmo in tv etc.
Sul fatto che lavoriamo "con" o "per" Berlusconi, abbiamo gia' risposto in altre sedi e puntualmente a simili grettezze e superficialita', per cui non torno sull'argomento. Le logiche che abbiamo imposto e l'autonomia di forme e contenuti che ci siamo ritagliati (a fatica) sono sotto gli occhi di tutti, come anche il fatto che arrivare a duecentomila persone e' meglio che arrivare a qualche centinaio, se ci si arriva senza sputtanarsi. Quanto all'onesta' intellettuale non credo che nessun possa farci il sermone da nessun pulpito.
Non abbiamo MAI detto di essere "scrittori del movimento". E' un cliché giornalistico odioso, che troviamo offensivo per noi e per il movimento, e che non abbiamo mai alimentato, smentendo puntualmente ogni articolo-trappola in cui compariva la definizione e, nel mio caso, entrando in silenzio-stampa gia' nell'autunno scorso, dopo il mio errore di ingenuità riguardo a Il Venerdì e al corteo del 10 novembre. Da allora non rispondo piu' ai giornalisti.
Siamo scrittori e basta, e se e' per quello NON abbiamo aderito ai Disobbedienti ne' ad alcun altro network organizzato o area specifica.
Non lo abbiamo fatto come collettivo, perche' Wu Ming aderisce soltanto a se stesso e al proprio specifico, e non e' un sotto-gruppo politico ma una bottega artigiana di narratori.
Non lo abbiamo fatto nemmeno come singoli, perche' abbiamo diverse opinioni e posizioni sul ruolo delle "strutture" all'interno del movimento, e col movimento TUTTO - come singoli - vogliamo collaborare.
Spero di essermi spiegato bene. Per ulteriori questioni, potete scrivermi all'e-mail nell'intestazione.

WM1

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Nome collettivo o pura operazione di MARKETING?
by hektisch Wednesday, Jun. 19, 2002 at 3:03 PM mail: hektisch@hacari.net

Beh, grazie della risposta. Spero però che le mie critiche siano suonate costruttive in qualche modo. Credo anche di essermi spiegato e di non aver ceduto a facili etichettature: il riferimento agli "scrittori del movimento" voleva appunto essere la denuncia di un atteggiamento idiota dei media, cui la vostra (tua) smentita da risposta.

Mi restano dei dubbi, ma se proprio devo rompere le palle vi scrivo privatamente...

P.S. - Ad ogni modo non mi venite a dire che Einaudi vi permette/concede di non fare assolutamente nulla per promuovere i vostri libri. Non partecipare a uno show televisivo è marketing: significa collocarvi in una specifica fascia di mercato, identificata con "coloro i quali sono disgustati dagli scrittori che compaiono nei talk-show televisivi". Dopo di che non voglio cercare il pelo nell'uovo: se devo vendere un libro tutto, potenzialmente, è marketing. Però non ditemi che è una missione, quella di girare l'Italia.

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se non ci rispondete,cosa ci scrivete a fare
by ARADIA alias j.b Wednesday, Jun. 19, 2002 at 3:03 PM mail:


il problema che JOhN B. e hektish ponevano è l'unica cosa su cui non dite niente
sinceramente mi sfugge il senso di questa lettera.
2 persone ti pongono una questione
tu li rispondi xò arrivati alla *questione posta*

<Sul fatto che lavoriamo "con" o "per" Berlusconi, abbiamo gia' risposto in altre sedi e puntualmente a simili grettezze e superficialita', per cui non torno sull'argomento>
NON RISPONDETE
E ALLORA COSA CI AVETE RISPOSTO A FARE
CI SCRIVI X DIRCI CHE NON CI RISPONDI.....BO.....
ciao

anche Ricci di striscia la notizia su questi argomenti
risponde allo stesso vostro modo....anzi non risponde

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LA RAGAZZA.....
by 54 Wednesday, Jun. 19, 2002 at 3:19 PM mail:

troppe volte ho sentito i berluschini utilizzare trasmissioni di tipi *di sinistra* :* le iene e striscia la notizia *
x dire :*ma vedete quanto sono democratiche le tv di Berlusconi*
attenti xchè se entrate anche voi in quella lista siete morti

....CHE VA SPOSA
NULLA CHE SIA PROPIZIO

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costa tanto documentarsi, aradia?
by Ten. Ottolenghi Wednesday, Jun. 19, 2002 at 3:23 PM mail:

Tra il tuo computer e il sito dei wuming c'e' solo un click di distanza.
Facci un salto e vedrai che tutto e' gia' stato detto e scritto sulla questione.

TO

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OK allora alcune informazioni
by Wu Ming 1 Wednesday, Jun. 19, 2002 at 3:43 PM mail: giap@wumingfoundation.com

Ultima precisazione, per quello/a che si firma 54, e anche per Aradia:

Sono cose che abbiamo fatto notare ad nauseam in decine di interviste e praticamente in tutte le presentazioni fatte, ma tant'e'.

Noi rispetto a Stile Libero di Einaudi siamo piu' autonomi d altri, dei "fuori collana", come si evince dalle condizioni e dal formato in cui sono stati pubblicati Q (edizione speciale) e 54.
Abbiamo la possibilita' di negoziare piu' o meno tutto, dalla grammatura della carta alla strategia di lancio alla dicitura sul copyright, grazie al fatto che vendiamo in Italia e all'estero e che il nostro peso contrattuale aumenta.
Abbiamo imposto la nostra dicitura sul copyright persino ai Miti Mondadori.
(chiarimenti su questo punto specifico:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap1iii.html#copyright)

A sua volta, Stile Libero ha una certa autonomia rispetto alla casa madre Einaudi, essendo in pratica la collana che tiene in piedi la baracca.

A sua volta, l'Einaudi quando venne incorporata nel gruppo Mondadori (fine anni Ottanta, se non erro) rivendico' e ottenne piena autonomia nei contenuti e nella linea redazionale.

Ragion per cui noi abbiamo il nostro margine dentro a un altro margine rispetto al margine in questione. Altrimenti non avremmo mai nemmeno intavolato trattative.
Da questo punto di vista, tutto cio' che abbiamo avuto ce lo siamo guadagnato, non lo dobbiamo ad alcuna magnanimita' da parte di chicchessia e men che meno di Berlusconi.

Qui si vede solo Berlusconi, Berlusconi qui, Berlusconi là, come se noi facessimo le riunioni e le cene con lui. Questa visione semplicistica impedisce di comprendere l'importanza che secondo noi ha avuto la nostra conquista di terreno.

Quello che mi chiedo e' come mai questa domanda venga fatta solo a noi e non a moltissimi altri autori di sinistra o addirittura di movimento che pubblicano con Einaudi, ad esempio a Marco Paolini.
Un'operazione come "Vajont", o lo spettacolo sul Petrolchimico di Marghera, sono forse tacciabili di subalternita' al berlusconismo?

No di certo.

Idem per noi.

R.

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dimenticavo... (per Hektisch)
by Wu Ming 1 Wednesday, Jun. 19, 2002 at 4:06 PM mail: giap@wumingfoundation.com

...le presentazioni ce le organizziamo da soli, non c'entra niente l'Einaudi. Vige il contatto diretto tra noi e la situazione ospitante, basta scriverci un'e-mail, proporci una data e noi decidiamo. Il piu' delle volte la casa editrice e' totalmente all'oscuro della cosa.
Alla prossima,

R.

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x il segretario particolare di wu-ming ,ten. ottogalli
by A R A D I A Wednesday, Jun. 19, 2002 at 4:17 PM mail:

scusa sei il difensore d'ufficio?oppure il segretario privato?
visto che quella di wuming era una risposta personale(peraltro senza contenere alcuna risposta )
perchè dovrei andare a cercarmela su wuming?
e allora mi ripeto
CHE CI HA RISPOSTO A FARE

il titolodel post di wu-ming dice

Chiarimenti di Wu Ming 1 sui dubbi di Hektisch e John Black

mi dici dove sono nella lettera sti chiarimenti?
?e allora mi tocca rifarmi sempre la stessa domanda,
e allora qual'è il vero senso di quella lettera?

comunque complimenti x il nick

ah tenente non lo faccio +
la prego mi lasci andare
è stato quel cattivone di Hectish a parlare male di wu-ming
x primo
non mifaccia male signor tenente
se vuole me la canto
c'è anche una certa brigitte bardot in quella cricca nera
ue ue ue
non solo prometto di non parlare+ male
ue ue ue ue
di wu-ming,ma anche di comprare tutti i prossimi libri
fino al 2054.....
approposito copmplimenti x la prefazione al libro
sull'*Uomo ragno* (in coincidenza con il film ....)
licenziato sempre x * tip* di Enaudi

aho ,tenne ottogalliiiiiiiiiiiiiiiii.......................
................Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!!

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Non facciamo questioni morali
by A.M. Wednesday, Jun. 19, 2002 at 4:34 PM mail:

Non penso che la questione che anima i dubbi quì espressi sia tanto la questione dello spazio di manovra che la casa editrice lascia a Wu Ming (infatti questa è una misura che possono controllare solo loro in riferimento al modo in cui di volta in volta intendono progettare e realizzare il loro lavoro); questa è solo una precondizione, certo fondamentale, se non si vuole cadere nel bieco servilismo, ma a me sembra che quì si stia sollevando il problema dell'"eticità" del lavorare in certi contesti.
E questa è una questione vecchia come il mondo ma che va di volta in volta posta e, almeno provvisoriamente, risolta. Perchè se ci pensiamo qualunque lavoro è investito da questa considerazione, e in quanto sfruttamento, più o meno accettato, più o meno volontario,questo non importa, contrasta con una certa considerazione etica. Ma, se non ci vogliamo fermare al lato qualunquista della considerazione per cui ogni lavoro è cattivo, per finire a dire che allora tanto vale metterli tutti sullo stesso piano (lavorare nel sociale e costruire mine anti-uomo per es.)e terminare così il discorso, penso sia fondamentale intendere ciò che fa Wu Ming come strategia, quali risultati ottiene, che segno acquista ogni volta la sua azione. Se attraverso "Q", utilizzando Einaudi come trampolino si pubblicizza "Nemici dello stato", cosa che avrei visto accadere con difficoltà se non si fossero date le condizioni che il collettivo è riuscito a creare, io credo che un senso tutta l'operazione ce l'abbia. Sta a Wu Ming, a prescindere dalla "presentabilità" o meno delle edizioni per cui lavora, mantenere l'attenzione vigile e cercare di usare al meglio le bottiglie che possono esseregli utili a trasmettere i suoi messaggi.

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1°) grazie x la risposta
by aradia alias 54 Wednesday, Jun. 19, 2002 at 5:08 PM mail:

1°) grazie x la risposta
è giunta mentre rispondevo al vs segretario particolare.
le mie non sono certezze,
mentre compravo 54 sapevo ,a che davo i soldi.
ho sbagliato ,forse ad usare con voi titoli così assoluti

però,anche dopo le vostre risposte, secondo me un dubbio di sotto fondo rimane
è troppo facile fare le rivoluzioni in questo modo.
Come si fa andare a genova a fare la guerra all'impero
e contemporaneamente lavorarci x ?
(converrai che MondadoriEnaudi fa parte dell'impero),
e non penso che wu ming sia così forte da poter cambiare le cose dall'interno.
queste menate le facciamo a voi ,intanto xchè su indymedia non ho mai visto pubblicita di Paolini e altri artisti famosi di sinistra
(siete venuti voi qua,noi abbiamo semplicemente commentato l'articolo dei tip* di Vigevano)
poi xchè obbiettivamente WU-ming è una compononente del Movimento ,Paolini inzomma.

dopodichè voi dopo genova avete fortemente criminalizzato una certa componente del Movimento(io considero i bb come facenti del Movimento,)
xcui non vedo di cosa vi lamentate se venite su indymedia e vi beccate qualche post contro
ciao

il commento di 54 non era una minaccia ma una constatazione
di un rischio che correte.
in fondo il motivo principale che spinge la gente a comprare i vs libri ,
credo sia ancora
la vs non omologazione
riciao

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Ad onor del vero
by 54 Wednesday, Jun. 19, 2002 at 5:18 PM mail:

Ad onor del vero nell'ultima edizione dell'I ching
edita dai tip* di Eranos

54 è la ragazza che diventa donna.......

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il ten. ottolenghi, about.
by CO2 Wednesday, Jun. 19, 2002 at 7:48 PM mail:

Non e' necessario leggere molto per scrivere, pero' aiuta.
I nick sono i nick... ma il ten ottolenghi e' un personaggio di emilio lussu.
Uomini contro, e' anche un bel film, ottolenghi e' interpretato da G.Maria Volonte'.
Si tratta di un tenente "anarchico" che durante la prima guerra mondiale organizza una sommossa, una diserzione di massa... "sparare sul quartier generale" e' il suo motto.

Sul merito... sono affari vostri, scannatevi fin che vi pare.
Ma non sarebbe mica sbagliato informarsi... cosi', prima di parlare a vanvera.
vedete voi, ognuno fa' la figura che si merita.

CO2

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Wu Ming 1...
by fra Wednesday, Jun. 19, 2002 at 8:15 PM mail:

... per favore non sparare stronzate.
Sulla qualità dei vostri testi non discuto: potete piacere o meno ( a me sì), ma questa è una questione di gusti.
Ma non te ne uscire fuori col fatto che vi siete ritagliati uno spazio dentro Einaudi, che a vostro modo siete *autonomi*, che ve lo siete guadagnati... BALLE
Esistono case editrici indipendenti...ce ne sono poche, ma ci sono. Certo, con loro si guadagna di meno, perchè x forza di cose i costi x loro sono centuplicati rispetto a Mondadori & C. Ma se uno è coerente, se ne fotte dei soldi.
Ma la coerenza va a farsi fottere, come al solito.
E anche questa è una scelta, che però va fatta in silenzio, consapevoli che nn si può pretendere di prendere per il culo la gente. Perchè è così che fate: volete salvarvi la faccia, e passare per santi quando santi nn siete.
Se avete deciso di pubblicare con Einaudi cazzi vostri, ma non venitevene qui a dire che " per far circolare le vostre idee era l'unico modo" e che siete riusciti a "ritagliarvi uno spazio" perchè non è vero.
I contratti pompati fanno gola: ci vogliono le palle per rifiutarli.
Non è un delitto non avere le palle, ma lo è voler infinocchiare la gente con scuse idiote come le vostre.

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per fra
by Wu Ming 1 Thursday, Jun. 20, 2002 at 6:51 AM mail:

Per fortuna esistono i commissari della Morale Rivoluzionaria, come te. Se non ci foste voi!
Accontentare quelli come te non e' difficile: basta non fare mai un cazzo e non ottenere mai niente. Mi dispiace, ma non ci va di accontentarti in assoluto. Pubblichiamo *anche* per gli indipendenti (Derive Approdi cos'e'?), e usiamo le major *anche* per estendere il raggio d'azione degli indipendenti. In piu' pubblichiamo per la stessa casa editrice che pubblica Marx, Adorno, Benjamin e altri "servi di Berlusconi".

Detto questo, con questo lavoro NON ci campiamo, ciascuno di noi ha un lavoro "vero". I contratti milionari non possono fare molto quando si e' deciso di dividere in cinque in parti uguali.

Detto anche questo, pure a me sembra assurdo che vengano postate qui le "pubblicità" delle nostre presentazioni. Non e' dipeso da me, ma visto che mi hanno segnalato che qui mi si rivolgevano delle domande, ho risposto. Bona lé.

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...
by ... Thursday, Jun. 20, 2002 at 7:07 AM mail: ...

per wm1
Perché è assurdo far sapere in questa sede della presentazione del romanzo???
a che serve questo spazio aperto se non ha far circolare notizie riguardo le iniziative politiche o cultruali che siano...

per tutti
Per quanto riguarda i Custodi delle Verità Rivoluzionarie, penso che diffondano rancori, odio, disinformazione, clima del malcontento, negativià, distorsioni, settarismo...e mi provocano un certo senso di nausea ed assueffazione, lo stesso che sento quando sento parlare Gad Lerner o simili...ma non per questo andrò in giro per la rete a scribacchiare che coloro siano degli strumenti del potere, infiltrati, o rappresentino patologie del movimento e quindi "tagliamo i rami marci" proclamando la caccia alle streghe con tanto di nomi, cognomi o scagliandosi contro intere reti, aree o movimenti (come se quest'ultimi avessero una linea omogenea)...
a questi non so cosa dire...se non...vogliamoci bene, mangiamo un piatto di pastasciutta insieme....mah!

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